Evoluzione della salute e sicurezza sul lavoro nell’era dell'IA: il rapporto OIL 2025

30 Aprile 2025

In un contesto di digitalizzazione del lavoro, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha pubblicato il rapporto intitolato “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”, con l'obiettivo di analizzare le conseguenze di queste trasformazioni sul benessere e sulla sicurezza dei lavoratori. Il rapporto esplora come le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale (IA) stiano migliorando il mondo del lavoro, evidenziando i potenziali rischi associati a queste innovazioni.

In data 23 aprile 2025, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha pubblicato un rapporto globale sull'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) sulla sicurezza e salute sul lavoro, dal titolo “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”, in concomitanza con la giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro, prevista per il 28 aprile 2025.

Il rapporto sottolinea come la digitalizzazione e l'automazione stiano influenzando milioni di posti di lavoro a livello globale, offrendo opportunità senza precedenti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. In particolare, si evidenzia come l'automazione e i cosiddetti sistemi intelligenti di monitoraggio (definiti dall'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, come tecnologie digitali utilizzate per raccogliere e analizzare dati al fine di individuare e valutare i rischi, prevenire e/o ridurre al minimo i danni e promuovere la salute e la sicurezza) possano contribuire significativamente a ridurre l'esposizione ai fattori di rischio, prevenire gli infortuni sul lavoro e migliorare complessivamente le condizioni lavorative.

Il rapporto analizza altresì i potenziali rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti da diverse tecnologie e processi, tra cui: automazione e robotica avanzata, strumenti intelligenti e sistemi di monitoraggio, realtà estesa e virtuale, gestione algoritmica del lavoro, nonchè l'evoluzione delle forme di occupazione, inclusi il lavoro a distanza e le piattaforme digitali.

Con riferimento al quadro normativo europeo sull'intelligenza artificiale, l'OIL osserva che, nonostante l'ampio spettro di normative esistenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ad oggi manca una regolamentazione ad hoc finalizzata a disciplinare i rischi legati alla digitalizzazione.

L'OIL continua a esercitare un ruolo centrale nel promuovere standard internazionali per garantire condizioni di lavoro sicure durante la transizione digitale. In particolare, si richiamano la Convenzione n. 155 sull'igiene e la sicurezza del lavoro, adottata il 22 giugno 1981, e la Convenzione n. 187 sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, adottata il 15 giugno 2006. Questi strumenti costituiscono un riferimento fondamentale per l'elaborazione di politiche di prevenzione efficaci.

In questo contesto, l'Unione europea ha adottato una serie di misure in materia di salute e sicurezza sul lavoro legate alla digitalizzazione. Tra le normative fondamentali figura la direttiva del 12 giugno 1989, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, che stabilisce i principi fondamentali relativi alla prevenzione dei rischi, alla consultazione dei lavoratori e alla loro formazione.

Tra gli interventi più recenti, il Regolamento (UE) 2023/1230 del 14 giugno 2023 sulle macchine ha rafforzato i requisiti in materia di salute e sicurezza, con un focus particolare sull'utilizzo di macchinari avanzati, robotica e sistemi basati sull'intelligenza artificiale.

In relazione alla gestione algoritmica del lavoro, la Direttiva (UE) 2024/2831 del 23 ottobre 2024 relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro mediante piattaforme digitali stabilisce la trasparenza dei sistemi algoritmici, così come la presunzione della natura subordinata del rapporto di lavoro.

Infine, il c.d. AI Act, ovvero il Regolamento (UE) 2024/1689 sull'intelligenza artificiale, consente la classificazione dei sistemi di intelligenza artificiale in base al rischio da essi generato. A questo proposito, l'Allegato III, al punto 4, classifica tra i sistemi ad alto rischio quelli che riguardano l'occupazione, la gestione dei lavoratori e l'accesso al lavoro autonomo. In particolare, vengono menzionati i seguenti sistemi:

  • sistemi di IA destinati a essere utilizzati per l'assunzione o la selezione di persone fisiche, in particolare per pubblicare annunci di lavoro mirati, analizzare o filtrare le candidature e valutare i candidati;
  • i sistemi di IA destinati a essere utilizzati per adottare decisioni riguardanti le condizioni dei rapporti di lavoro, la promozione o cessazione dei rapporti contrattuali di lavoro, per assegnare compiti sulla base del comportamento individuale o dei tratti e delle caratteristiche personali o per monitorare e valutare le prestazioni e il comportamento delle persone nell'ambito di tali rapporti di lavoro.

Ebbene, mentre una regolamentazione europea in materia di intelligenza artificiale sta iniziando a prendere forma, le normative nazionali degli Stati membri sono ancora in una fase embrionale e frammentata. In particolare, sul versante nazionale, per quanto riguarda le normative vincolanti sulla robotica avanzata e sul suo impatto sulla sicurezza e salute dei lavoratori, merita attenzione il Regolamento tedesco 100-50073 (Betreiben von Arbeitsmitteln) della DGUV (Associazione Statale tedesca per la sicurezza e la salute sul lavoro), che stabilisce requisiti obbligatori per i datori di lavoro in Germania al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori nell'utilizzo di macchinari e attrezzature industriali, compresi i sistemi robotici. In questo contesto, il Regolamento fornisce le linee guida specifiche per la sicurezza dei robot industriali, definendo in dettaglio i requisiti di sicurezza per l'integrazione dei robot industriali negli impianti automatizzati e nelle aree di lavoro in cui gli esseri umani interagiscono direttamente con tali sistemi.

Parallelamente, alcuni paesi europei stanno introducendo normative che mirano a proteggere i lavoratori nell'ambito della digitalizzazione, tra cui l'introduzione di un diritto alla disconnessione. Il Lussemburgo, pioniere in questo ambito, è stato il primo paese europeo a introdurre, all'art. L. 312-9 del Code du travail, il diritto alla disconnessione (Loi du 28 juin 2023 portant modification du Code du travail en vue d'introduire un dispositif relatif au droit à la déconnexion). Tale normativa stabilisce che le aziende che impiegano strumenti digitali per scopi professionali devono adottare misure atte a garantire il rispetto di tale diritto al di fuori dell'orario di lavoro, evitando che i dipendenti siano obbligati a rimanere reperibili o rispondere a comunicazioni elettroniche fuori dal tempo lavorativo.

Infine, in Spagna, il legislatore ha introdotto modifiche allo Estatuto de los Trabajadores, con l'obiettivo di regolare l'impatto degli algoritmi sulle condizioni di lavoro. In particolare, l'art. 64.4 dello Statuto dei Lavoratori è stato modificato (Ley 12/2021, de 28 de septiembre, por la que se modifica el texto refundido de la Ley del Estatuto de los Trabajadores, aprobado por el Real Decreto Legislativo 2/2015, de 23 de octubre, para garantizar los derechos laborales de las personas dedicadas al reparto en el ámbito de plataformas digitales) per includere un nuovo paragrafo che riconosce al comité de empresa – l'organo rappresentativo dei lavoratori all'interno di un'azienda – il diritto di essere informato sui parametri, le regole e le istruzioni che determinano il funzionamento degli algoritmi o dei sistemi di intelligenza artificiale impiegati nell'organizzazione, e che influenzano le decisioni relative alle condizioni di lavoro, all'accesso e al mantenimento dell'occupazione, inclusa la profilazione dei lavoratori.

In conclusione, sebbene la regolamentazione europea in materia di intelligenza artificiale stia evolvendo con l'introduzione di norme specifiche, il panorama giuridico nazionale resta ancora in fase di sviluppo. L'emergere di iniziative come il diritto alla disconnessione, la trasparenza algoritmica e la sicurezza nell'uso della robotica avanzata, adottate in alcuni Stati membri, potrebbe rappresentare un valido punto di riferimento per promuovere un ambiente di lavoro sicuro, in grado di rispondere efficacemente alle sfide poste dalla digitalizzazione.

Link del rapporto in lingua italiana: rivoluzionare_la_salute_e_la_sicurezza_sul_lavoro.pdf