Divieto di esportare denaro contante in Russia: si estende alle spese mediche?

Lorenzo Salazar
05 Maggio 2025

La CGUE è stata investita della questione se il divieto di esportare denaro contante in Russia, quale misura restrittiva per le azioni di guerra condotte in Ucraina, investa anche le somme di denaro necessarie a sottoporsi a cure mediche.

Pronunciandosi il 30 aprile scorso nella causa C-246/24, in materia di applicazione di misure restrittive nei confronti della Russia, la Corte di giustizia ha statuito che il divieto di esportare in Russia banconote denominate in euro o in altra valuta ufficiale di uno Stato membro si applica anche quando il denaro è destinato a finanziare cure mediche mentre possono essere trasportate soltanto le somme necessarie per pagare le spese di viaggio e di soggiorno.

La vicenda nasce dal sequestro di somme di denaro operato in occasione di un controllo doganale all'aeroporto di Francoforte sul Meno (Germania) nei confronti di una passeggera che intendeva recarsi in Russia ed era stata trovata in possesso di quasi 15.000 euro in banconote. Tale denaro era destinato non solo a coprire le sue spese di viaggio, ma anche a pagare trattamenti medici cui essa intendeva sottoporsi in Russia. Tali somme erano state sequestrate dai doganieri, ad eccezione di un migliaio di euro lasciatole a titolo di copertura delle spese di viaggio.

Le misure restrittive adottate dall'Unione europea in risposta all'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina vietano di esportare in Russia banconote denominate in euro o in altra valuta ufficiale di uno Stato membro al fine di evitare che il sistema economico russo benefici dell'accesso al denaro contante e possa aumentare ulteriormente i costi delle azioni nei confronti dell'Ucraina.

Tale divieto non si applica alle somme necessarie per l'uso personale del viaggiatore o dei familiari più stretti che lo accompagnano.

A fronte della domanda pregiudiziale rivoltale da parte del giudice tedesco investito del procedimento penale contro la passeggera affinché chiarisse se tale eccezione si estende a spese mediche come quelle di cui trattasi, la Corte ha risposto in senso negativo dichiarando che l'esportazione da parte di una persona che si reca in Russia di banconote denominate in euro, per pagare trattamenti medici cui intende sottoporsi in tale paese, non costituisce un'esportazione necessaria per il suo uso personale.

Poiché l'Unione europea non ha limitato il diritto di recarsi in Russia, l'eccezione in questione mira esclusivamente a garantire che il viaggiatore disponga del denaro contante necessario per il viaggio e il soggiorno mentre trattamenti medici come quelli di cui trattasi non rispondono a tale definizione di bisogni. 

Il testo integrale della sentenza può leggersi al seguente link: curia.europa.eu.