EPPO e revoca dell’obbligo di riservatezza dei funzionari UE
02 Maggio 2025
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'UE il ricorso proposto il 10 febbraio scorso dalla Procura europea (EPPO) contro la Corte dei conti europea (Causa T-99/25) con la quale chiede che il Tribunale voglia annullare la decisione della Corte dei conti stessa (comunicata all'EPPO in data 9 dicembre 2024) relativa alla richiesta (datata 26 settembre 2024) di revoca dell'obbligo di riservatezza dei funzionari europei per essere ascoltati come testimoni nell'ambito di un'indagine penale condotta dalla Procura. Dall'estratto dei motivi di ricorso si deduce che il diniego impugnato non costituiva un rifiuto isolato, bensì la conclusione di una serie di precedenti decisioni della Corte dei conti che avrebbero negato all'EPPO la possibilità di portare a termine le sue indagini sui reati che colpiscono il bilancio dell'Unione come previsto dall'art. 86 TFUE. In tal senso il diniego della richiesta di revoca dell'immunità per consentire l'audizione dei funzionari e la conseguente impossibilità per l'EPPO di svolgere il suo compito di «raccogliere tutte le prove pertinenti, sia a carico che a discarico» equivarrebbe ad un'indebita ingerenza nelle attribuzioni dell'EPPO di cui ai Trattati e, pertanto, ad una violazione del dovere di leale cooperazione. Il riassunto del testo del ricorso con i principali argomenti può leggersi al seguente indirizzo:eur-lex.europa.eu. |