Controversie agrarie e obbligatorietà di tentare la conciliazione

La Redazione
08 Maggio 2025

Tizio ricorreva in giudizio per sentire dichiarare l’inesistenza, nullità e/o inefficacia del contratto registrato unilateralmente da una dei convenuti avente ad oggetto l’affitto di fondi, per vizio essenziale stante la mancanza assoluta di consenso da parte del ricorrente, nonché il rilascio di detti fondi di sua proprietà. I convenuti eccepivano l’improponibilità del ricorso per il mancato esperimento del tentativo di conciliazione.

Il giudice ha dichiarato l'improponibilità della controversia per mancato esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione. La sentenza, infatti, rimarca che gli artt. 46, l. n. 203/1982 e 11 d.lgs. n. 150/2011 dispongono l'obbligatorietà di esperire il tentativo di conciliazione quale condizione di proponibilità delle controversie agrarie. Quindi, per interpretazione consolidata, la domanda giudiziale è proponibile solo se si è esperito il tentativo di conciliazione. Dato che nel caso di specie sussiste una carenza dell'indicato presupposto processuale, quale atto prodromico al ricorso, la domanda è improponibile.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.