Revocatoria: retrodatazione del periodo sospetto al deposito della domanda di concordato preventivo
09 Maggio 2025
Nel giudizio per cassazione promosso un fallimento avverso la pronuncia della Corte d'appello di Catania si fronteggiano due tesi:
Come anticipato, la Corte di cassazione sposa la tesi del ricorrente. Punto nodale per la soluzione della questione è, secondo la Corte, lo stabilire «il momento in cui inizia la procedura di concordato preventivo», tema questo che ha acquisito importanza ancora maggiore con l'introduzione nella legge fallimentare – ad opera della riforma del 2012: d.l. n. 83 del 2012, convertito in legge, con modifiche, dalla l. n. 134/2012 – del concordato in bianco, che ha allungato in modo sensibile il tempo che può trascorrere tra domanda e decreto di ammissione al concordato e che «ha reso evidente che anche la fase che precede il decreto d'ammissione costituisce parte integrante della procedura di concordato». Afferma la Corte che già prima della riforma del 2012 «il semplice deposito della domanda di concordato preventivo produceva determinati effetti (artt. 168 e 169 legge fall.), il che pare sufficiente per sostenere che anche allora essa era l'atto di avvio dell'unico procedimento destinato a proseguire – in caso di iter favorevole – con il decreto di ammissione, l'approvazione dei creditori e l'omologazione del Tribunale». In conclusione, la Corte dichiara che «Se dunque l'inizio del procedimento di concordato preventivo va individuato nel momento del deposito del ricorso in Tribunale, il principio della consecuzione delle procedure impone di retrodatare alla data di quel deposito la decorrenza del periodo sospetto rilevante ai fini dell'esercizio delle azioni recuperatorie». |