Il nuovo studio del Notariato sugli accordi di ristrutturazione dei debiti

La Redazione
12 Maggio 2025

Il Consiglio Nazionale del Notariato ha pubblicato uno studio che, alla luce delle modifiche apportate a dal c.d. Correttivo-ter, esamina l’istituto degli accordi di ristrutturazione dei debiti chiarendone aspetti formali ed operativi, con un cenno alla vexata quaestio della sua natura giuridica.

Lo Studio n. 71-2024/PC (E. Cavuoto, Gli accordi di ristrutturazione dei debiti dopo il d.lgs. n 136/2024, pubblicato l'8 maggio 2025), nel ripercorrere i diversi rimaneggiamenti subiti dal codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, evidenzia in primo luogo come il d.lgs. 136/2024 (Correttivo-ter) – in quanto l'unico dei tre correttivi ad essere emanato dopo l'entrata in vigore del c.c.i.i. – abbia disciplinato all'art. 56 i profili di diritto transitorio. Lo Studio chiarisce che la formula adoperata dal legislatore in tale disposizione «sta a indicare che tali norme – le disposizioni integrative e correttive (ivi comprese quelle riguardanti gli accordi di ristrutturazione) – pur operando per l'avvenire, non si applicano unicamente ai procedimenti iniziati dopo l'entrata in vigore del decreto correttivo, riguardando anche quelli già pendenti, purché instaurati ai sensi del d.lgs. 14/2019 e fermi restando i diritti quesiti».

Lo Studio prosegue descrivendo l'ambito di applicazione dell'istituto, la funzione degli accordi, il loro contenuto [«gli elementi del piano economico-finanziario che ne consentono l'esecuzione (art. 57, 2° comma»] e le modalità di stesura del piano. Più avanti (par. 9) vengono chiariti i requisiti formali degli accordi e affrontato il tema del se la sottoscrizione dell'accordo di ristrutturazione necessiti o meno dell'autentica notarile.

Passando al piano operativo, il documento del Notariato esamina la fase delle trattative e i successivi adempimenti utili per l'omologazione dell'accordo, dedicando l'ultimo paragrafo agli effetti dell'omologazione e alla fase attuativa, con un riferimento particolare all'attuazione degli accordi che contemplino alienazioni di beni.

Ancora, sono affrontate le due ulteriori tipologie di accordi di ristrutturazione disciplinati dal codice della crisi: gli accordi agevolati (art. 60 c.c.i.i.) e gli accordi ad efficacia estesa (art. 61 c.c.i.i.), nonché il funzionamento degli istituti della transazione fiscale/previdenziale e del cram down (art. 63 c.c.i.i.).

Un paragrafo è dedicato alla dibattuta questione della natura giuridica di detti accordi, in quanto procedure concorsuali connotate da una chiara componente negoziale-privatistica.

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