Spetta al Condominio dimostrare di avere correttamente convocato il condomino all’assemblea

13 Maggio 2025

La convocazione dell'assemblea condominiale è un atto unilaterale ricettizio, che può essere effettuata a mezzo posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax, o consegna a mano. La prova di tale consegna, la cui ricezione deve avvenire almeno cinque giorni prima dell'assemblea, spetta al condominio, in caso di impugnazione, e in assenza di questa la delibera è annullabile.

Il caso

Un condomino impugnava una delibera condominiale, lamentando un vizio nella convocazione.

Detta delibera, nella quale il condominio aveva deciso il licenziamento del portiere e la denuncia di due altri condomini, sarebbe stata infatti presa senza la presenza dell'attore e, quindi, in violazione dei principi che regolano la materia.

Il condomino, quindi, domandava la dichiarazione di invalidità della delibera assembleare, nonché di tutte le decisioni ivi prese, e la condanna del condominio ai sensi dell'art. 96 c.p.c.

Si costituiva il condominio affermando di avere consegnato al portiere del condominio la convocazione e comunque di avere provveduto ad inviare una e-mail al condomino per avvertirlo dell'imminente assemblea.

La tesi dello stabile, quindi, era che la delibera condominiale fosse del tutto valida ed efficace in quanto la convocazione fosse stata correttamente effettuata prima a mani e poi ribadita a mezzo e-mail.

In mancanza di prova della rituale convocazione, la delibera è annullabile

Con la decisione del 31 gennaio 2025, il Tribunale di Monza annullava la delibera condominiale, sostanzialmente accogliendo le ragioni attoree.

Ma quali erano le basi giuridiche di detta decisione?

Il Giudice, in primo luogo, citava il testo dell'art. 66 disp. att. c.c. Tale norma recita, infatti, al terzo comma, che «l'avviso di convocazione, contenente specifica indicazione dell'ordine del giorno, deve essere comunicato almeno cinque giorni prima della data fissata per l'adunanza in prima convocazione, a mezzo di posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o tramite consegna a mano, e deve contenere l'indicazione del luogo e dell'ora della riunione o, se prevista in modalità di videoconferenza, della piattaforma elettronica sulla quale si terrà la riunione e dell'ora della stessa».

La citata legge, poi, cita, ancora che «in caso di omessa, tardiva o incompleta convocazione degli aventi diritto, la deliberazione assembleare è annullabile ai sensi dell'art. 1137 c.c. su istanza dei dissenzienti o assenti perché non ritualmente convocati».

Tale principio, poi, era sposato appieno dalla decisione Cass. n. 22047/2013, citata sempre dal Decidente.

Il Tribunale di Monza, quindi, rilevava come l'assemblea non poteva correttamente deliberare, non avendo constatato la corretta convocazione di tutti i condomini aventi diritto.

La convocazione, proseguiva il Magistrato, è atto unilaterale ricettizio, proveniente dal condominio e che deve giungere al condomino almeno cinque giorni prima dell'assemblea.

In caso di impugnazione della delibera assembleare, quindi, la prova della correttezza della convocazione spetta al condominio, «non potendosi addossare al condomino che deduca l'invalidità dell'assemblea la prova negativa di tale obbligo» (così in Cass. n. 5254/2011 e Cass. n. 10875/1998) e «costituendo l'avviso un elemento costitutivo della validità della delibera» (Cass. n. 22685/2014).

Nel caso in questione, la convocazione non era avvenuta tramite le forme previste dalla legge, né con forme tracciabili, di tal che il condominio non aveva potuto fornire prova della effettiva conoscenza dell'assemblea da parte del condomino nei termini previsti dalla norma.

Invero, il condominio, nel tentativo di fornire detta prova, aveva prodotto in causa un avviso in cui l'amministratore dichiarava di avere consegnato tutte le convocazioni al custode, invitando i condomini al ritiro in portineria. Tale modalità non era stata considerata corretta, così come non era stata considerata corretta e tempestiva la e-mail inviata al condomino due giorni prima dell'effettivo svolgimento dell'assemblea.

Secondo la Giurisprudenza, quindi, «l'omessa e/o tardiva convocazione comporta l'annullabilità delle delibere adottate» (Cass. sez. un. n. 4806/2005).

Alla luce di quanto sopra esposto, il Tribunale di Monza, in accoglimento della domanda attorea, dichiarava annullata la delibera condominiale impugnata, rilevando il vizio procedimentale di omessa convocazione da parte del condominio e condannando lo stesso alla refusione delle spese del giudizio.

Rigettava, invece, il Giudice, la domanda di condanna mossa dall'attore verso il condominio ai sensi dell'art. 96 c.p.c., non ravvisando il danno rilevante ai fini dell'applicazione della citata norma.

(fonte: dirittoegiustizia.it)

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