Aprile 2025: prededuzione dei crediti post-concordatari, revocatoria parziale, successione di procedure e calcolo del periodo sospetto
La Redazione
13 Maggio 2025
Questo mese si segnalano le pronunce della Corte di cassazione in tema, tra l’altro, di autonomia tra le diverse fattispecie di bancarotta fraudolenta documentale, responsabilità penale del presidente del CdA, continuazione nel caso di molteplici fatti di distrazione, prededuzione dei crediti sorti durante l’esecuzione del concordato preventivo, domanda di revocatoria parziale, presupposti soggettivi del fallimento, fallimento della società cancellata, concordato in continuità aziendale indiretta, successione di procedure tra fallimento e amministrazione straordinaria e calcolo del periodo sospetto.
Autonomia tra le diverse fattispecie di bancarotta fraudolenta documentale
Cass. pen., sez. V, 7 aprile 2025 (ud. 29 gennaio 2025), n. 13296
Non è possibile la confusione tra le due diverse fattispecie contemplate dall'art. 216, comma 1, n. 2, l. fall., in quanto esse, data la loro specificità strutturale, sia sotto l'aspetto della condotta che dell'elemento soggettivo, sono ipotesi autonome ed alternative. Una volta contestata la condotta per la quale è richiesto il dolo specifico, il giudice deve accertare la sussistenza delle prove in riferimento a tale ipotesi, non potendo, a fronte di una omessa tenuta della contabilità, anche parziale o limitata ad un determinato arco temporale, ritenere integrata, piuttosto, la condotta di tenuta irregolare della stessa.
Bancarotta fraudolenta e responsabilità del presidente del CdA
Cass. pen., sez. V, 10 aprile 2025 (ud. 18 marzo 2025), n. 14199
In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il presidente del consiglio di amministrazione ben può ben essere, ove pure per colpa, ignaro delle specifiche condotte illecite poste in essere da altri amministratori, a maggior ragione laddove essendovi amministratori delegati, sia a loro demandata ogni concreta gestione dell'attività societaria, ivi inclusa, in particolare, quella finanziaria.
Molteplici fatti di distrazione non integrano la continuazione
Cass. pen., sez. V, 14 aprile 2025 (ud. 11 febbraio 2025), n. 14560
È esclusa la configurabilità della continuazione nel caso di molteplici fatti di distrazione in quanto le singole condotte di cui all'art. 216 l. fall. possono essere realizzate con uno o più atti, senza che la loro ripetizione, nell'ambito dello stesso fallimento, dia luogo ad una pluralità di reati, trattandosi di reato a condotta eventualmente plurima per la cui realizzazione è sufficiente il compimento di uno solo dei fatti contemplati dalla legge, mentre la pluralità di essi non fa venire meno il suo carattere unitario.
Prededuzione dei crediti sorti durante l'esecuzione del concordato preventivo
Cass. civ., sez. I, 18 aprile 2025, n. 10307
In tema di concordato preventivo in continuità aziendale, i crediti sorti dopo la chiusura della procedura ai sensi dell'art. 181 l. fall. e durante la fase di esecuzione del concordato medesimo non beneficiano, nella procedura fallimentare successivamente aperta, della prededucibilità c.d. “in funzione”, di cui all'art. 111, comma 2, l.fall., come ridelineata da Cass. Sez. U, n. 42093 del 2021
Domanda di revocatoria parziale e inscindibilità del patto di famiglia
Cass. civ., sez. III, 22 aprile 2025, n. 10536
Non è revocabile in dubbio che l'azione revocatoria possa essere parziale, là dove sia in grado di determinare, di per sé, pregiudizio alle ragioni del creditore. Tantomeno costituisce un ostacolo all'accoglimento della domanda revocatoria il fatto che l'atto dispositivo sia parte di un atto complesso costituito da tanti rapporti legati da un rapporto di interdipendenza e tutti rivolti al perseguimento di un solo e particolare scopo. [Nel caso di specie, è stata affermata l'impossibilità di accogliere la domanda di revocatoria parziale a causa della ritenuta inscindibilità di due patti di famiglia: il patto unitariamente considerato ben avrebbe potuto essere oggetto di revocatoria ove ve ne fossero stati i presupposti (eventus damni, scientia damni, есc.), ma avendo parte ricorrente chiesto la revocatoria solo di una parte del complessivo patto di famiglia si è trovata dinanzi ad una risposta negativa che ha trovato giustificazione (unicamente) nella ritenuta sua inscindibilità].
Prova della insussistenza dei presupposti soggettivi del fallimento
Cass. civ., sez. I, 23 aprile 2025, n. 10576
Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento il debitore può fornire la prova della insussistenza dei presupposti soggettivi di cui all'art. 1, secondo comma, I. fall., anche con strumenti probatori alternativi ai bilanci depositati degli ultimi tre esercizi previsti dall'art. 15, quarto comma, I. fall., non assurgendo i bilanci depositati a prova legale; a tal riguardo, il debitore può avvalersi delle scritture contabili dell'impresa, come di qualunque altro documento, formato da terzi o dalla parte stessa, suscettibile di fornire la rappresentazione storica dei fatti e dei dati economici e patrimoniali dell'impresa (Cass., n. 35381/2022; Cass., n. 25025/2020), documentazione da ritenersi alternativa alla produzione dei bilanci depositati (Cass., n. 24138/2019).
Stato di insolvenza: è sufficiente un solo inadempimento
Cass. civ., sez. I, 23 aprile 2025, n. 10581
Ai fini della sussistenza dello stato di insolvenza, è rilevante anche un solo inadempimento di obbligazioni pecuniarie, in quanto la sussistenza dello stato di insolvenza prescinde dal numero dei creditori, essendo ben possibile che anche un solo inadempimento assurga a indice di tale situazione oggettiva di insolvenza (Cass., n. 9297/2019; Cass., n. 19611/2004).
Fallimento della società cancellata: ai fini del termine annuale per la dichiarazione rileva solo l'accoglimento del reclamo ex art. 22 l. fall
Cass. civ., sez. I, 24 aprile 2025, n. 10775
La regola prevista dall'art. 10, primo comma, L.Fall. secondo cui la dichiarazione di fallimento nei confronti di una società insolvente deve intervenire entro l'anno dalla cancellazione della società dal Registro delle Imprese è comunque rispettata, nel senso previsto dall'art. 22, comma cinque, L.Fall., ove il decreto della Corte di Appello che accolga il reclamo avverso il decreto di rigetto delle domande di fallimento intervenga entro e non oltre il decorso dell'anno dalla cancellazione della società, restando solo in tal caso irrilevante la circostanza che la pronuncia della successiva sentenza dichiarativa di fallimento intervenga oltre il suddetto termine annuale.
Necessaria la presenza del "surplus" concordatario anche nel concordato in continuità aziendale
Cass. civ., sez. I, 28 aprile 2025, n. 11220
Anche nel concordato in continuità aziendale indiretta (ex art. 186-bis l. fall.) il tribunale deve verificare, a pena di inammissibilità, che, sulla base dell'apposita attestazione, sussista il requisito del cd. "miglior soddisfacimento dei creditori".
Successione di procedure tra fallimento e amministrazione straordinaria e calcolo del periodo sospetto
Cass. civ., sez. I, 29 aprile 2025, n. 11225
Nel caso in cui: (i) il reclamo contro la sentenza di fallimento venga accolto perché l'impresa aveva i requisiti dimensionali per l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria; (ii) alla revoca del fallimento segua quindi la dichiarazione di insolvenza ai sensi dell'art. 3 del d.lgs. n. 270 del 1999; e (iii) a questa segua, all'esito del periodo di osservazione, una nuova dichiarazione di fallimento per l'assenza di concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico delle attività imprenditoriali; il dies a quo per il calcolo a ritroso del periodo sospetto rilevante ai dini delle azioni recuperatorie ex art. 64 e s. legge fall. corrisponde al giorno della pubblicazione della prima sentenza dichiarativa del fallimento.
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Sommario
Bancarotta fraudolenta e responsabilità del presidente del CdA
Prededuzione dei crediti sorti durante l'esecuzione del concordato preventivo
Domanda di revocatoria parziale e inscindibilità del patto di famiglia
Stato di insolvenza: è sufficiente un solo inadempimento
Fallimento della società cancellata: ai fini del termine annuale per la dichiarazione rileva solo l'accoglimento del reclamo ex art. 22 l. fall
Necessaria la presenza del "surplus" concordatario anche nel concordato in continuità aziendale