Accordi di ristrutturazioni dei debiti e transazioni fiscali aventi ad oggetto tributi locali

15 Maggio 2025

Le posizioni delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti sul tema della possibilità, per gli enti locali, di addivenire alla stipula di accordi ex artt. 182-bis e 182-ter l. fall. (ora artt. 44, 57, 63 e 88 c.c.i.i.) aventi ad oggetto tributi locali.

Orientamento favorevole

Secondo un primo orientamento, gli enti locali possono stipulare detti accordi, sulla base dei seguenti argomenti:

a)      Si ritiene che possano entrare nel campo di applicazione dell'art. 182-ter l. fall. – che stabilisce i crediti, quali i tributi amministrati dalle agenzie fiscali e dagli enti di previdenza e assistenza obbligatori, che possono essere oggetto di transazione fiscale – i tributi attribuiti alla gestione delle Agenzie fiscali da una convenzione tra l'ente locale e l'Agenzia stessa.

b)     L'art. 182-bis l. fall. – ai sensi del quale l'imprenditore in stato di crisi può domandare l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti – può trovare applicazione ai crediti, non solo tributari, di spettanza degli enti locali, qualora non possano essere oggetto di transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter .

c)      Il principio dell'indisponibilità dell'obbligazione tributaria risulta derogabile soltanto in forza di disposizioni di legge eccezionali (come tali da interpretarsi restrittivamente), che, nel rispetto del principio di legalità, e operando un bilanciamento fra esigenze contrastanti, sacrificano gli interessi tutelati dagli articoli 53 e 97 della Costituzione, in favore di altri interessi, costituzionalmente garantiti, di rango pari o superiore; gli artt. 182-bis e 182-ter l. fall. sono esempi delle sopracitate disposizioni eccezionali.

Tale orientamento viene esplicitato nelle pronunce di almeno tre Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, rispettivamente la Sezione regionale di controllo per la Toscana (deliberazione n. 40/2021/PAR  del 2 luglio 2021), la Sezione regionale di controllo per l'Umbria (deliberazione n. 64/2022/PAR del 13 luglio 2022) e la Sezione regionale di controllo per il Piemonte (deliberazione n. 15/2007/PAR del 28 settembre 2007).

Nello specifico, nella prima il Comune di Livorno chiedeva un parere alla Corte dei Conti, considerato che la società debitrice intendeva presentare una proposta di ristrutturazione dei debiti, circa la possibilità, da un lato, di addivenire alla stipula legittima di un accordo ex artt. 182-bis e 182-ter l. fall. e, dall'altro, circa il se, oltre ai crediti oggettivamente di natura tributaria (IMU e relative sanzioni), possano essere oggetto dell'accordo anche i crediti vantati dal Comune per oneri di urbanizzazione e/o costo di costruzione derivanti da permessi di costruire ex art. 10 d.P.R. n. 380/2001 e ss.mm.ii.

Nella seconda pronuncia, il Comune di Perugia chiedeva un parere in quanto risultava creditore nei confronti di una società di costruzioni a responsabilità limitata in liquidazione, la quale aveva manifestato l'intendimento di presentare all'Ente una proposta di ristrutturazione dei debiti ex art. 182-bis l. fall. Considerato che i crediti de quibus erano rappresentati da IMU, il Comune chiedeva di sapere, qualora fosse stata presentata la predetta proposta di ristrutturazione, se l'Ente possa legittimamente addivenire alla stipula di un accordo ex artt. 182-bis e 182-ter l. fall..

Orientamento contrario

A tale orientamento si contrappone, più recentemente, quello contrario alla possibilità di stipulare accordi di ristrutturazioni dei debiti o transazioni fiscali relativi a tributi locali.

Tale orientamento viene esplicitato dalla Sezione regionale di controllo per la Lombardia (deliberazione n. 256/2024/PAR del 4 dicembre 2024), la quale ha escluso tale possibilità, considerato che il legislatore ha introdotto, con il Decreto Correttivo-ter (d.lgs. 13 settembre 2024 n. 136), il comma 2-bis all'art. 23 c.c.i.i., che sostanzialmente estende la transazione fiscale anche alla composizione negoziata della crisi, senza menzionare i tributi locali.

La Sezione Regionale, inoltre, precisando che il legislatore del “Correttivo-ter” ha ancora una volta omesso di attuare la parte della delega fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111) che prevedeva l'estensione del tributo anche ai tributi locali, sostiene l'urgenza di un intervento del legislatore che superi le oggettive contraddizioni intrinseche di un sistema che continua ad escludere i tributi locali dal perimetro della transazione fiscale, a dispetto delle istanze legislative del c.d. federalismo fiscale, della moltiplicazione dei moduli dispositivi della pretesa erariale, degli strumenti deflattivi del contenzioso, dell'esigenza di salvaguardia della continuità aziendale e degli stessi equilibri di bilancio degli enti pubblici creditori.

Conclusioni

Alla luce degli orientamenti emersi, è auspicabile un intervento del legislatore, che possa risolvere tale contrasto, affermando l'estensione dell'applicazione dell'istituto della transazione fiscale anche ai tributi locali.

Per completezza, si segnala che il legislatore, recependo i rilievi della Corte dei Conti della Lombardia, starebbe predisponendo un d.lgs. attuativo della delega fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111) in cui viene esteso ai crediti relativi ai tributi locali l'ambito oggettivo della transazione fiscale, prevedendone anche la possibilità di omologazione forzosa in base alle medesime regole applicabili ai tributi erariali, senza ingiustificate distinzioni.

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