Direttiva UE sui diritti degli azionisti: procedura d’infrazione per l’Italia sul rappresentante designato
19 Maggio 2025
Nel pacchetto di infrazioni di maggio adottato dalla Commissione UE, vi è una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2025)4004) per il non corretto recepimento della direttiva sui diritti degli azionisti (direttiva 2007/36/CE, c.d. SHRD, Shareholder Rights Directive. La direttiva tutela e responsabilizza gli azionisti promuovendo la trasparenza, la responsabilità e il buon governo societario nelle società quotate. Stabilisce una serie di norme e diritti per garantire che gli azionisti abbiano voce in capitolo nelle società in cui investono e che i loro interessi siano rappresentati e rispettati. Nel comunicato stampa, si legge che la legge di recepimento (d.lgs. n. 27/2010) mina la libertà degli azionisti di scegliere senza limitazioni il proprio rappresentante per le assemblee generali, imponendo invece un rappresentante designato a livello di società. In tal modo viola il diritto degli azionisti, ai sensi della direttiva, di presentare delibere per qualsiasi punto all'ordine del giorno, compresi quelli di nuova introduzione, negando così ai rappresentanti designati dalla società gli stessi diritti di cui godrebbero gli azionisti che essi rappresentano. La Commissione procede, pertanto, all'invio di una lettera di costituzione in mora all'Italia, che dispone di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di emettere un parere motivato. |