Revisione del processo penale in contumacia: la pronuncia della CGUE

La Redazione
22 Maggio 2025

Ai sensi degli artt. 8 e 9 della Direttiva 2016/343 la revisione del processo penale svoltosi in contumacia non può essere negata nel caso in cui l'imputato non sia stato debitamente informato delle accuse a suo carico, delle conseguenze della contumacia o dell'avvio del processo, nonché nel caso in cui non sia stato rappresentato da un difensore.

Al termine di un processo penale l'imputato, condannato in contumacia, adiva la Corte di cassazione nazionale, chiedendo la revisione del procedimento proprio in forza della sua mancata partecipazione.

Il giudice del rinvio ha ritenuto che la fuga successiva alla conoscenza dell'imputazione in fase investigativa costituisse un comportamento elusivo idoneo a giustificare il diniego della revisione, ma ha sottoposto alla CGUE la questione circa la compatibilità della normativa nazionale bulgara (ove si è svolto il procedimento) con il diritto eurounitario.

La Corte, alla luce dei principi di effettività ed equivalenza e da quanto stabilito dall'art. 8 della Direttiva 2016/343 che fissa standard minimi comuni nel processo penale, individua tre condizioni cumulative perché possa essere negata la revisione del procedimento penale celebrato in contumacia:

  • le autorità devono essersi concretamente attivate per informare il contumace della data e del luogo dell'udienza;
  • l'imputato, prima della fuga, deve essere stato informato delle accuse a suo carico, nonché delle conseguenze della contumacia;
  • il soggetto deve essere stato rappresentato da un difensore nominato dal giudice (o di fiducia, se conferita procura prima della fuga) durante tutta la fase processuale svolta in sua assenza. Permane il diritto alla revisione se la difesa è stata assicurata solo nella fase preliminare e non per l'intera durata del procedimento.

Per accertare il rispetto di tali condizioni, è necessario valutare, da un lato, il grado di diligenza delle autorità nell'informare il contumace e, dall'altro, la diligenza dello stesso contumace a ricevere tali informazioni, dando risalto a tutti quegli elementi oggettivi e specifici che indichino una condotta elusiva o l'intenzione di sottrarsi al procedimento, come la volontaria comunicazione di un recapito sbagliato o il trasferimento dopo la ricevuta comunicazione dei capi di imputazione.

Onere delle autorità sarà dimostrare di aver messo in atto tutte le iniziative idonee a rintracciare il contumace per comunicargli data e luogo dell'udienza anche inserendo nel Sistema d'Informazione Schengen (SIS) le segnalazioni utili a rintracciare i soggetti chiamati a comparire innanzi all'autorità giudiziaria o ad effettuare le relative notifiche, ai sensi del Regolamento 2008/1862.

La revisione del processo in contumacia è, dunque, possibile, ma solo qualora il condannato dimostri di non essere stato tempestivamente informato della celebrazione del processo, della relativa imputazione e delle conseguenze della mancata comparizione, nonché nel caso in cui non sia stato rappresentato da un difensore nel corso del procedimento.

Non esistono preclusioni al fatto che tali informazioni vengano fornite già nella fase preliminare, purché siano conformi all'accusa formale.