Disciplina della pubblicità comparativa nella giurisprudenza della CGUE
23 Maggio 2025
La vicenda vede protagonista un gruppo societario citato in giudizio da una holding che forniva servizi di assicurazione per la responsabilità civile automobilistica, in quanto gestiva una piattaforma online per il confronto gratuito di diversi prodotti, inclusi pacchetti assicurativi. La holding accusava il gruppo di concorrenza sleale a causa del servizio da questa fornito che comprendeva il confronto tra diversi prodotti, sulla base di diversi criteri, inclusi pacchetti assicurativi. Era lo stesso sito a proporre l'offerta ritenuta migliore per rapporto qualità-prezzo oppure consentiva l'utilizzo di filtri diversi per ordinare la classifica (nome, prezzo crescente o decrescente). L'utente aveva anche la possibilità di concludere contratti con i fornitori dei prodotti oggetto di comparazione. In primo grado, i giudici hanno accolto le doglianze attoree, ma il giudice d'appello, rilevando che il sito fornisce informazioni utili ai fini di una scelta commerciale autonoma da parte del consumatore, ha sollevato una questione pregiudiziale davanti alla CGUE in merito al carattere comparativo della pubblicità, stante la diversità dei settori merceologici delle parti. La CGUE si è pronunciata, affermando che il sito offre un servizio di comparazione, ma non può essere qualificato come concorrente delle società oggetto del confronto, in quanto il gruppo convenuto non offre esso stesso i beni o servizi che confronta e non opera sul medesimo mercato di parte attrice. Ai sensi dell'art. 2, lett. c), della Direttiva 2006/114, si definisce "pubblicità comparativa" qualsiasi comunicazione pubblicitaria che, anche in modo implicito, identifichi un concorrente o i suoi prodotti o servizi. Anche se la Direttiva non fornisce una definizione di concorrente, questa è ricavabile dalla giurisprudenza della CGUE, che qualifica le imprese concorrenti in base alla sostituibilità dei rispettivi prodotti o servizi sul mercato. Dagli atti emerge che parte convenuta gestisce un servizio di comparazione online, senza essere essa stessa una compagnia assicurativa né potendo offrire tali servizi, anche nel caso in cui faciliti, come mero intermediario, la conclusione di contratti tra clienti e fornitori; pertanto, non può qualificarsi come concorrente di parte attrice. Inoltre, svolgendo servizi di comparazione, opera in un settore merceologico distinto e tratta beni e servizi non sostituibili tra loro ai sensi della normativa richiamata. |