La revisione prezzi stabilita nel c.d. Decreto aiuti trova applicazione solo per gli appalti di lavori

Redazione Scientifica
28 Maggio 2025

La disciplina sulla revisione dei prezzi prevista nel Decreto aiuti trova applicazione solo in relazione agli appalti pubblici di lavori e non nelle concessioni di servizi, non essendo consentita una applicazione in via analogica di tale regolamentazione, stante l'eccezionalità della disposizione.

L'art. 26 del d.l. n. 50/2022, conv. in l. n. 91/2022 ha disposto, in deroga all'art. 23, comma 16, del d.lgs. n. 50/2016 e limitatamente all'anno 2022, con riferimento agli appalti pubblici di lavori, l'aggiornamento dei prezziari regionali entro il 31 luglio 2022 (comma 2) prevedendo, altresì, nelle more di tale aggiornamento, per la determinazione dei prezzi dei prodotti, un incremento degli stessi fino al 20% rispetto ai prezziari aggiornati al 31 dicembre 2021 (comma 3).

Come chiaramente indicato al comma 1 dell'art. 26 citato, la norma trova applicazione solo in relazione agli appalti pubblici di lavori (inclusi quelli affidanti a contraente generale), aggiudicati sulla base di offerte presentate, entro il termine del 31 dicembre 2021.

Ne consegue che, sotto il profilo temporale, la norma non può trovare applicazione alla fattispecie in esame, atteso che non è contestato che il RTI appellante ha presentato, come sopra si è detto, la propria offerta in data 27 maggio 2022.

Ma l'inapplicabilità della disposizione trova giustificazione anche sotto altri profili.

Ai sensi dell'art. 26, cit., come si è detto, il meccanismo di riequilibrio contrattuale è riferito unicamente negli appalti di lavori e non nelle concessioni di servizi, come quella di specie, trattandosi di una proposta di project financing.

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