La nuova ipotesi di litisconsorzio necessario introdotta dall'art. 1, co. 1, lett. d) del D.Lgs. 220/2023

La Redazione
05 Giugno 2025

L'intervento volontario di Ufficio, il quale abbia un interesse proprio (come è, nella specie, l'Agenzia delle Entrate Riscossione vera destinataria delle eccezioni espresse in ricorso) deve ritenersi consentito nel processo tributario ai sensi dell'art. 1, co. 2, D.Lgs. n. 546/92, che consente l'applicazione delle norme del codice di procedura civile, tra le quali vi è l'art. 105, co. 2, secondo cui ciascuno può intervenire per sostenere le ragioni di alcuna delle parti, quando vi ha un proprio interesse. Certo, ciò è possibile se la norma processuale civile sia compatibile con quelle del D.Lgs. n. 546/92 e non sia non diversamente disposto, ma nella specie si ritiene che non vi sia incompatibilità di sorta, trattandosi di previsione volta ad agevolare la partecipazione al processo di coloro che vi abbiano un interesse meritevole di tutela e che al processo possono portare un utile contributo conoscitivo.

L'art. 14 D. Lgs. n. 546/92 costituisce una disposizione volta a disciplinare il solo tema dell'intervento dei “soggetti che, insieme al ricorrente, sono destinatari dell'atto impugnato o parti del rapporto tributario controverso”, ma che nulla dice (e dunque non vieta) sul tema dell'intervento volontario dell'Ufficio diverso che, magari, potrebbe essere un litisconsorte necessario, al quale, opinando diversamente, sarebbe precluso l'intervento volontario.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.