La settima edizione dell’Osservatorio semestrale di Unioncamere sulla composizione negoziata
13 Giugno 2025
La settima edizione dell'Osservatorio dà conto del costante aumento delle istanze di composizione negoziata (ad oggi 2.765 unità complessive) e di una notevole crescita incrementale registrata nell'ultimo semestre: se nel periodo maggio 2024-novembre 2024 le istanze erano state 410, nel periodo novembre 2024-maggio 2025 queste sono salite a 905. Dato di rilievo è la crescita del tasso di successo medio dello strumento che, nel corso del primo trimestre dell'anno 2025, arriva al 22,5% (percentuale passata dal 12,35% di maggio 2023, al 17% di novembre 2023, al 18% di maggio 2024). Quanto ai risultati per ciascuna Regione, può notarsi come tra le prime cinque Regioni per numero di istanze presentate, il Veneto è quella con la percentuale di esiti positivi più alta, pari al 17,06% del totale (Lombardia 12,9%, Lazio 7,6, Emilia-Romagna 9,6, e Toscana 11,7%). Con riferimento alle misure protettive del patrimonio, l'80% delle imprese ne ha richiesto l'applicazione (percentuale in costante aumento: 74% a novembre 2023, 76% a maggio 2024) mentre il 52% si è avvalso delle misure sospensive di cui all'articolo 20 c.c.i.i. (anche questa percentuale è in aumento: 47% a novembre 2023 e 49% a maggio 2024). Continua a rimanere bassa la percentuale di imprese che hanno redatto il test pratico di autovalutazione finalizzato a verificare, in via preventiva, la ragionevole perseguibilità del risanamento: 36% delle imprese (a maggio 2024 erano il 35%, in sensibile calo percentuale rispetto a novembre 2023, quando erano il 53%). Quanto alle istanze archiviate (cioè concluse con un esito positivo o negativo), queste ammontano oggi a 1.528 (sul totale delle 2.765 presentate). Di queste, circa il 19% (295 casi) si sono concluse con esito positivo, nella maggior parte dei casi (43%) corrispondente ad un accordo ex art. 23, comma 1, lett. a), c.c.i.i. Seguono il contratto con uno o più creditori ex art. 23, comma 1, lett. a), c.c.i.i. (26%), la domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti (14%) e la richiesta di accesso ad uno degli strumenti di regolazione della crisi e dell'insolvenza disciplinati dal c.c.i.i. (12%). Quanto ai casi di esito negativo, l'ipotesi più frequente continua ad essere il fallimento delle trattative (53%). Nel documento si rileva come la composizione risulti poco attrattiva per le piccole imprese e si cerca di individuare le possibili motivazioni di tale fenomeno: - ridotta cultura finanziaria e manageriale delle piccole imprese; maggiori difficoltà di accesso a professionisti esperti per motivi economici e per una minor consapevolezza del ruolo strategico di tali figure; - l'assenza, nella maggior parte delle piccole imprese, degli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili”; - diversa considerazione degli intermediari finanziari verso i piccoli debitori. A conclusione dell'analisi, Unioncamere segnala che «Per incentivare l'accesso delle micro e piccole imprese alla composizione negoziata, potrebbe essere opportuno concretamente intervenire, oltre che sugli aspetti suddetti, anche sulle soglie previste dall'art. 25-undecies del Codice della crisi in modo da ampliare la platea delle imprese che possono accedere ai piani di rateizzazione automatica, ad oggi non ancora attuati e limitati agli indebitamenti non superiori ai 30.000 euro, valore quest'ultimo decisamente non sufficiente a colmare l'esposizione debitoria delle piccole imprese». La terza sezione dell'Osservatorio è dedicata all'analisi dei dati relativi agli esperti iscritti negli appositi elenchi regionali, il cui numero complessivo ammonta a 4.433 (167 in più rispetto a quelli censiti nel mese di maggio 2024). L'approfondimento presentato nella parte conclusiva dell'Osservatorio fornisce alcune evidenze sull'operatività della composizione negoziata ponendo a confronto le imprese che ricorrono all'istituto con quelle che richiedono l'accesso alle principali procedure concorsuali (liquidazione giudiziale e concordato preventivo) nonché, elemento di novità di questa edizione, l'omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti. |