Direttiva UE in materia di insolvenza: un nuovo passo verso l’armonizzazione delle normative nazionali

La Redazione
20 Giugno 2025

Il 12 giugno, il Consiglio dell’UE ha raggiunto un accordo (c.d. “Orientamento generale” o “General approach”) sulla bozza di direttiva che armonizza alcuni aspetti dei diversi diritti nazionali che regolano l’insolvenza.

L’odierno accordo giunge dopo quello “parziale” raggiunto dagli Stati lo scorso dicembre, che a sua volta seguiva la proposta, del dicembre 2022, pubblicata dalla Commissione Europea per una direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio volta ad armonizzare alcuni aspetti del diritto dell’insolvenza [COM(2022) 702; 2022/0408 (COD)].

Con l’accordo “parziale” del 2024 gli Stati si erano accordati su alcuni punti principali (le misure volte a preservare la massa fallimentare, gli obblighi degli amministratori di chiedere l'apertura di una procedura di insolvenza e gli obblighi di trasparenza), tralasciandone altri che sono stati definiti in quest’ultima fase del processo decisionale, e in particolare:

  • Il meccanismo di c.d. “pre-pack” (Titolo IV): la direttiva prevedrà un meccanismo di pre-pack disponibile in tutti gli Stati membri. Tale meccanismo consente la preparazione e la negoziazione della vendita dell’impresa del debitore (o di parte di essa) prima della formale apertura della procedura di insolvenza, con lo scopo di velocizzare il processo di cessione e massimizzarne il ricavo;
  • Liquidazione delle microimprese insolventi (Titolo VI): il Titolo VI sulla disciplina speciale per le microimprese è stato eliminato dal testo di compromesso a causa di preoccupazioni circa la sua applicabilità pratica e il suo potenziale impatto sui sistemi nazionali esistenti;
  • Comitato dei creditori (Titolo VII): la bozza di direttiva prescrive l’istituzione di comitati dei creditori in alcune circostanze, con lo scopo di coinvolgere tali soggetti nel procedimento di insolvenza e garantire che i relativi interessi siano adeguatamente rappresentati. Dal testo della bozza di direttiva: «La principale preoccupazione sollevata dagli Stati membri consisteva nel fatto che il comitato potrebbe causare ritardi nelle procedure o creare inutili complessità, e in ultima analisi i vantaggi che potrebbe offrire ai creditori sarebbero inferiori agli svantaggi. In risposta, il testo di compromesso offre agli Stati membri la possibilità di limitare la costituzione del comitato dei creditori alle grandi imprese. In aggiunta, il testo di compromesso prevede che il comitato dei creditori possa non essere costituito qualora gli svantaggi legati alla sua costituzione siano superiori ai benefici».
  • Disposizioni finali (Titolo IX): dal testo della bozza di direttiva: «È stata introdotta una nuova disposizione che consente agli Stati membri di derogare temporaneamente all'applicazione delle disposizioni dei titoli II (Azioni revocatorie), V (Obblighi degli amministratori) e VII (Comitato dei creditori) in caso di situazioni straordinarie che perturbino gravemente le attività economiche a livello degli Stati membri o delle loro regioni.

L’Orientamento generale assunto oggi dal Consiglio precede la fase di negoziato con il Parlamento dell’UE, al termine della quale i due organi raggiungeranno un accordo sulla versione finale della direttiva.

Lo scopo della direttiva su cui il Consiglio si è espresso è quello di rendere l’UE più attrattiva per gli investitori stranieri e transfrontalieri, riducendo le incertezze legate alla diversità dei sistemi attualmente applicati nei vari Paesi.

Di seguito il link alla news pubblicata sul sito del Consiglio, dove è resa disponibile la bozza di direttiva: LINK

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