Divieto di pubblicità delle farmacie: è contrario al diritto UE
23 Giugno 2025
Una legge polacca del 2012 vieta la pubblicità di farmacie e punti vendita farmaceutici, per cui queste possono comunicare al pubblico solo informazioni limitate relative a ubicazione e orari d'apertura. Ritenendo tale divieto contrario al diritto dell'Unione, la Commissione europea ha presentato alla Corte di giustizia un ricorso contro la Polonia. La Corte ha accolto in toto, considerando che la direttiva sul commercio elettronico (Direttiva 2000/31/CE) consente a chiunque eserciti una professione regolamentata di comunicare online la propria attività al fine di promozione e pubblicità. Sebbene il contenuto e la forma di tale tipo di comunicazioni debbano rispettare talune regole professionali, queste ultime non possono condurre a un divieto generale e assoluto di pubblicità. Il divieto pregiudica, altresì, la libera prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento, relativamente alle forme di pubblicità non contemplate dalla direttiva, limitando la possibilità per i farmacisti, in particolare quando stabiliti in altri Stati membri, di farsi conoscere presso la loro potenziale clientela e promuovere i propri servizi. Parimenti, rende l'accesso al mercato più difficile per le persone che intendono aprire una farmacia in Polonia, in particolare se stabilite in altri Stati membri. Né la Polonia ha dimostrato che la restrizione di libertà fondamentali fosse giustificata da esigenze di tutela della salute, quali il consumo eccessivo di medicinali e o la salvaguardia dell'indipendenza professionale dei farmacisti. Per approfondire: curia.europa.eu |