Accessibilità dei servizi digitali: dal 28 giugno sono estesi gli obblighi

La Redazione
24 Giugno 2025

Dal 28 giugno sono estesi gli obblighi per gli Stati, previsti dalla normativa europea, per garantire la piena accessibilità dei servizi digitali anche alle persone disabili. L'Italia prevede una fase transitoria per consentire agli uffici e alle amministrazioni di adeguarsi.

Dal 28 giugno 2025 diventa operativo l'art. 21 d.lgs. n. 82/2022, attuativo della Direttiva UE 2019/882, che amplia la platea dei soggetti tenuti a adeguare i propri prodotti e servizi digitali così da renderli pienamente fruibili, anche alle persone con disabilità.

È prevista, in Italia, una fase transitoria e l'Agid, incaricata di vigilare sul rispetto della normativa, ha stabilito apposite linee guida per l'adeguamento dei prodotti e servizi a disposizione dei consumatori, in particolare pagamento self-service, commercio elettronico e bancario, e-book, servizi relativi ai trasporti.

L'Agid avrà il compito di effettuare le necessarie verifiche di conformità, l'esame dei reclami degli utenti, l'accertamento degli illeciti e, ove necessario, applicare la sanzione.

Fino al 28 giugno 2030 i fornitori potranno continuare a prestare i propri servizi utilizzando i prodotti che già legittimamente usavano prima dell'entrata in vigore dei nuovi vincoli.

I contratti di servizi conclusi prima del 28 giugno 2025 potranno essere mantenuti invariati fino alla scadenza, per non più di cinque anni da tale data.

Anche i terminali self-service legittimamente utilizzati prima del 28 giugno 2025 potranno continuare a essere usati per la fornitura di servizi analoghi fino alla fine della vita economica utile, ma non oltre 20 anni dalla messa in funzione.

A seguito degli accertamenti di Agid, il fornitore di servizi dovrà adottare tutte le misure necessarie a adeguare i propri servizi, entro un tempo ragionevole e proporzionato indicato dalla stessa Agenzia.

In caso di mancato adeguamento, l'Agid indicherà un ulteriore termine per procedere, stavolta, all'oscuramento del servizio non conforme, al ritiro dell'applicazione dallo store e a tutte le ulteriori misure volte a impedirne l'uso.

Se il fornitore provvederà a adeguarsi, le misure potranno essere ritirate. In caso di mancato adeguamento, è, invece, prevista la sanzione pecuniaria da 2.500 euro a 30 mila euro, salvo che il fatto costituisca reato (art. 24, comma 2, d.lgs. n. 82/2022).