Dal Consiglio dei Ministri: nuove disposizioni fiscali su Terzo Settore e crisi d’impresa

La Redazione
24 Luglio 2025

Ancora novità per il Terzo Settore: dopo il decreto Fiscale, il Governo ha approvato un nuovo decreto con disposizioni fiscali per gli enti del Terzo Settore.

Il Consiglio dei Ministri n. 135 del 22 luglio ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), introduce disposizioni in materia di Terzo settore, crisi di impresa, sport e imposta sul valore aggiunto.

Terzo Settore. A partire dal 1 gennaio 2026 entrerà in vigore il regime fiscale per gli enti del Terzo Settore, per effetto delle novità introdotte dal Decreto Fiscale (d.l. 17 giugno 2025 n. 84, attualmente in fase di conversione in Parlamento e appena passato al Senato dopo l'approvazione della Camera). Tale provvedimento completa il quadro normativo del Terzo Settore, riformato integralmente dal d.lgs. n. 117/2017 – c.d. Codice del Terzo Settore – e sinora incompleto. A tal fine, l'art. 89 CTS provvede al necessario coordinamento normativo tra le norme applicabili agli ETS e le altre disposizioni fiscali attualmente vigenti.

In vista dell'entrata in vigore di queste norme, pertanto, il Governo è intervenuto su alcune criticità segnalate dagli operatori, introducendo misure di semplificazione e razionalizzazione del quadro normativo.

In particolare, vengono corrette le attività attualmente inquadrate come commerciali e che potrebbero, in applicazione dell'art. 79 CTS, essere qualificate come non commerciali. Tale passaggio potrebbe generare plusvalenze “figurative”: in questi casi, l'imposizione è sospesa e differita al momento della cessione del bene o di cambio di destinazione.

Un ulteriore intervento riguarda l'estensione del regime agevolato previsto dalla legge 16 dicembre 1991, n. 398, per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) anche alle Società Sportive Dilettantistiche (SSD).

Misure fiscali per la crisi d'impresa. Il decreto legislativo contiene anche misure a favore delle imprese che accedono agli strumenti di risanamento previsti dal Codice della crisi (d.lgs. n. 14/2019), con l'estensione della non imposizione dei proventi straordinari derivanti da riduzioni dei debiti anche ai casi di liquidazione giudiziale, concordato minore e concordato semplificato.

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