Codice di Procedura Civile art. 19 - Foro generale delle persone giuridiche e delle associazioni non riconosciute.Foro generale delle persone giuridiche e delle associazioni non riconosciute. [I]. Salvo che la legge disponga altrimenti, qualora sia convenuta una persona giuridica [13, 46 c.c.], è competente il giudice del luogo dove essa ha sede [2328 2 n. 2, 2463 2 n. 2, 2521 3 n. 2 c.c.]. È competente altresì il giudice del luogo dove la persona giuridica ha uno stabilimento e un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l'oggetto della domanda [77]. [II]. Ai fini della competenza, le società non aventi personalità giuridica [2251, 2291, 2313 c.c.], le associazioni non riconosciute e i comitati di cui agli articoli 36 e seguenti del codice civile hanno sede dove svolgono attività in modo continuativo1. [1] Comma così modificato dall'articolo unico r.d. 20 aprile 1942, n. 504. InquadramentoLa norma in commento stabilisce il foro generale delle persone giuridiche, individuandolo in base al luogo nel quale esse hanno la sede legale, ossia quella risultante dall'atto costitutivo o dallo statuto (Acone e Santulli, 34). Alla sede legale è equiparata ai sensi dell'art. 46, comma 2, c.c. la sede effettiva, sicché, qualora l'una e l'altra non coincidano, si avranno due fori alternativi, tra i quali l'attore potrà scegliere (Cass. n. 1813/2014). L'opinione è condivisa dalla dottrina, quantunque l'art. 19 non si riferisca espressamente alla sede effettiva (D'Onofrio, 46; Andrioli, I, 1957, 89; Segrè, 228). La giurisprudenza ha inoltre chiarito che, ai fini della determinazione della competenza territoriale, il luogo dell'azienda, quando trattisi di società, coincide con la sede sociale effettiva, non potendosi attribuire rilievo al luogo in cui si trovano i beni aziendali o alla sede indicata nell'atto costitutivo e nello statuto, qualora emerga che la preminente attività direttiva ed amministrativa si eserciti in un luogo diverso (Cass. n. 2187/1983; Cass. n. 335/1976). La stessa regola si applica ai soggetti, diversi dalle persone fisiche, privi di personalità giuridica, come la società in nome collettivo, dal momento che anche per tali società, comunque iscritte nel registro delle imprese, si deve presumere, sino a prova contraria, la coincidenza tra sede legale e luogo di svolgimento continuativo dell'attività sociale (Cass. n. 16245/2012). In caso di domanda diretta ad accertare il diritto all'assunzione alle dipendenze di una P.A, ove la pretesa non sia riferibile ad un preciso ufficio, spetta al giudice nella cui circoscrizione ha sede l'ente nei cui riguardi la pretesa è esercitata (Cass. n. 29438/2022). Anche la dottrina osserva che, ai fini dell'individuazione della sede reale della persona giuridica, non rileva il solo luogo in cui essa svolge l'attività economica, occorrendo che si concentri in loco anche l'attività giuridica (Segrè, 228). La clausola contrattuale di deroga alla competenza per territorio assolve, di per sé, alla funzione di designare l'ufficio giudiziario di maggiore prossimità per una delle parti, sicché, ove essa indichi, come foro esclusivo, quello in cui ha sede uno dei contraenti, avente natura di società, al momento della proposizione della domanda, tale pattuizione è sostanzialmente confermativa del foro generale delle persone giuridiche previsto dall'art. 19 , pur eliminando la competenza alternativa di ogni altro giudice. (Cass. n. 18724/2017, che ha ritenuto che la clausola attributiva della competenza con riguardo «al Foro nella cui giurisdizione ricade la sede legale della Banca» abbia radicato la competenza convenzionale esclusiva in capo al giudice del luogo della sede l'istituto di credito al momento della domanda). Lo stabilimentoÈ inoltre alternativamente competente, secondo la disposizione in esame, il giudice del luogo ove le persone giuridiche hanno uno stabilimento ed un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l'oggetto della domanda. La dottrina ha chiarito che per stabilimento deve intendersi qualsiasi sede secondaria della persona giuridica (D'Onofrio, 46; Andrioli, I, 1957, 89). Ai fini del radicamento della competenza presso lo stabilimento occorre altresì che la gestione controversia rientri nei poteri rappresentativi del preposto (D'Onofrio, 46; Andrioli, I, 1957, 89). La previsione concernente lo stabilimento possiede particolare rilievo in caso di eccezione di incompetenza territoriale sollevata con riguardo a persona giuridica, poiché la mancata contestazione in comparsa di risposta della sussistenza del criterio di collegamento indicato dall'art. 19, comma 1, ultima parte (contestazione da compiersi adducendo l'inesistenza, nel luogo in cui è territorialmente competente il giudice adito, di uno stabilimento della persona giuridica e di un suo rappresentante autorizzato a stare in giudizio con riferimento all'oggetto della domanda) comporta l'incompletezza dell'eccezione, da ritenere, pertanto, come non proposta, con il conseguente radicamento della competenza del giudice adito (Cass. n. 5725/2013). Enti di fattoIl comma 2 fissa quale foro generale degli enti di fatto, privi di personalità giuridica, si tratti di società, di associazioni o comitati, la sede in cui essi svolgono continuativamente la propria attività, cioè ove si attua in via prevalente e stabile l'attività di organizzazione e di gestione dell'ente. Il luogo in cui una società non avente personalità giuridica, ovvero un'associazione non riconosciuta od un comitato, «svolge attività in modo continuativo», è il luogo ove si attua, in via prevalente e stabile, l'attività di organizzazione e gestione dell'ente, ancorché non coincidente con quello dello svolgimento dell'attività istituzionale dell'ente medesimo (Cass. n. 543/1978). Ritiene la dottrina che anche gli enti di fatto possano operare presso una sede secondaria con relativo rappresentante dotato di poteri processuali, nel qual caso si ritiene applicabile la disposizione dettata per gli enti con personalità giuridica (Andrioli, I, 1957, 89; Segrè, 231). Società estereQuando non sia possibile individuare il foro generale della persona giuridica in Italia, secondo i criteri stabiliti dall'art. 19, trattandosi di causa promossa contro società con sede all'estero e priva in Italia di uno stabilimento o di un rappresentante autorizzato a stare in giudizio, trova applicazione analogica quanto disposto dall'art. 18 comma 2, in tema di foro generale delle persone fisiche, con conseguente competenza territoriale del giudice del luogo in cui risiede l'attore (Cass. n. 4018/1985). Nello stesso senso si è pronunciata la dottrina (D'Onofrio, 53; Andrioli, I, 1957, 89). Nel caso di domanda risarcitoria contro una società avente sede solo all'estero, priva in Italia di uno stabilimento o di un rappresentante autorizzato a stare in giudizio, la competenza territoriale deve essere individuata in accordo con l'art. 7 del Reg. CE n. 1215 del 2012, nel luogo in cui l'evento dannoso è avvenuto o può avvenire (Cass. n. 25153/2024, in relazione alla domanda volta al risarcimento del danno da malformazioni causate dall'assunzione in gravidanza di talidomide sintetizzato da società tedesca, ha affermato la competenza del giudice del luogo di nascita di ciascuno dei soggetti lesi). Di Marzio Mauro BibliografiaAcone e Santulli, Competenza (dir. proc. civ.), in Enc. giur. VII, Roma 1988; D'Onofrio, Commento al codice di procedura civile, I-II, Torino, 1957; Finocchiaro, La competenza inderogabile che deroga alle competenze inderogabili: l'art. 30-bis c.p.c., in Giust. civ. 2002, I, 3043; Levoni, Competenza, in Dig. civ., Torino, 1988. |