Codice di Procedura Civile art. 47 - Procedimento del regolamento di competenza 1Procedimento del regolamento di competenza1 [I]. L'istanza di regolamento di competenza si propone alla Corte di cassazione con ricorso [366] sottoscritto dal procuratore [82, 83] o dalla parte, se questa si è costituita personalmente [86]. [II]. Il ricorso deve essere notificato [330] alle parti che non vi hanno aderito entro il termine perentorio [152 2, 153] di trenta giorni dalla comunicazione [136] della ordinanza che abbia pronunciato sulla competenza o dalla notificazione dell'impugnazione ordinaria nel caso previsto nell'articolo 43, comma 2. L'adesione delle parti può risultare anche dalla sottoscrizione del ricorso2 . [III]. La parte che propone l'istanza deve depositare il ricorso, con i documenti necessari, nel termine perentorio di venti giorni dall'ultima notificazione alle altre parti3. [IV]. Il regolamento d'ufficio [45] è richiesto con ordinanza dal giudice[, il quale dispone la rimessione del fascicolo di ufficio alla cancelleria della corte di cassazione]4. [V]. Le parti, alle quali è notificato il ricorso o comunicata l'ordinanza del giudice, possono, nei quaranta giorni successivi, depositare alla Corte di cassazione scritture difensive e documenti5.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 2 l. 14 luglio 1950, n. 581. [2] Comma così modificato dall'art. 45, comma 4, della l. 18 giugno 2009, n. 69, che ha sostituito la parola "sentenza" con la parola "ordinanza". [3] Comma così sostituito dall'art. 3, comma 3, lett. a), numero 1), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti." .Si riporta il testo anteriore alla suddetta sostituzione: «La parte che propone l'istanza, nei cinque giorni successivi all'ultima notificazione del ricorso alle parti, deve chiedere ai cancellieri degli uffici davanti ai quali pendono i processi che i relativi fascicoli [1682] siano rimessi alla cancelleria della corte di cassazione. Nel termine perentorio di venti giorni dalla stessa notificazione deve depositare nella cancelleria il ricorso con i documenti necessari » [4] Comma così modificato dall'art. 3, comma 3, lett. a), numero 2), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale) che ha soppresso le parole «, il quale dispone la rimessione del fascicolo di ufficio alla cancelleria della Corte di cassazione» . Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". [5] Comma così modificato dall'art. 3, comma 3, lett. a), numero 3), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale) che ha sostituito le parole «alla Corte» alle parole «nella cancelleria della Corte» . Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". Da ultimo l'art. 3, comma 1, lett. b) d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 ha sostituito la parola: «quaranta» alla parola «venti»; ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoLa disposizione in commento disciplina il procedimento di regolamento di competenza, sia nel caso di regolamento necessario, sia nel caso di regolamento facoltativo, sia in quello di regolamento d'ufficio. Con riguardo al regolamento proposto ad istanza di parte, esso è introdotto con ricorso modellato sul ricorso ordinario per cassazione, con alcune peculiarità. La norma è stata novellata dall’art. 3, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, con modifiche dettate al fine di armonizzazione con i caratteri del processo telematico. In tal senso è stata aggiunta la previsione secondo cui la parte che propone l’istanza deve depositare il ricorso, con i documenti necessari, nel termine perentorio di venti giorni dall’ultima notificazione alle altre parti, mentre sono stati soppressi gli incisi concernenti la trasmissione dei fascicoli alla cancelleria della Corte di cassazione. Si ritiene anzitutto che, ai fini regolamento di competenza, non occorre una apposita procura, potendo il difensore avvalersi di quella rilasciata per il giudizio di merito (Cass. n. 14937/2013; Cass. n. 4345/2012), nel qual caso neppure occorre che egli sia abilitato al patrocinio davanti alla Corte di cassazione (Cass. n. 28701/2013). Perciò, in materia di regolamento facoltativo di competenza, il difensore della parte (nella specie, un condominio) munito di procura speciale per il giudizio di merito, ancorché non abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, è legittimato alla proposizione dell'istanza di regolamento ove ciò non sia espressamente e inequivocabilmente escluso dal mandato alle liti, in quanto l'art. 47, comma 1, è norma speciale che prevale sull'art. 83, comma 4, il quale presume la procura speciale conferita per un solo grado del giudizio, senza che sia necessaria una successiva ratifica (nella specie, una specifica delibera autorizzativa dell'assemblea) (Cass. n. 28701/2013). Viceversa, ove non sia sottoscritto dal procuratore che ha rappresentato la parte nel giudizio di merito per il quale non si richiede il requisito dell'iscrizione nell'albo speciale del patrocinio in Cassazione, il ricorso per regolamento di competenza esige la sottoscrizione, a pena di inammissibilità, da parte di un avvocato iscritto in tale albo, munito di procura speciale (Cass. n. 2637/1984). Il ricorso per regolamento di competenza è configurato (salvo il caso in cui sia rivolto a risolvere un conflitto virtuale di competenza) come uno specifico mezzo di impugnazione avverso le sentenze che pronunciano sulla competenza. Esso deve, pertanto, contenere tutti gli elementi previsti dall'art. 366, in ordine ai quali l'art. 47 dello stesso codice di rito non disponga una regolamentazione differenziata, ivi compreso il motivo per il quale si contesta la decisione impugnata, nonché l'indicazione del giudice cui spetterebbe la potestas decidendi (Cass. n. 16134/2015; Cass. n. 16752/2006; Cass. n. 14699/2000). In particolare, il regolamento di competenza è di norma configurato come uno specifico mezzo di impugnazione avverso i provvedimenti che pronunziano sulla competenza, dovendo contenere tutti gli elementi previsti dall'art. 366, salvo che l'art. 47 non disponga diversamente, sicché ai sensi del n. 6) del detto art. 366 la parte è tenuta, oltre a richiamare gli atti e i documenti del giudizio di merito, anche a riprodurli nel ricorso indicando in quale sede processuale siano stati prodotti (Cass. n. 22682/2020). Il ricorso per regolamento va notificato alle controparti entro il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione della ordinanza che abbia pronunciato sulla competenza o dalla notificazione dell'impugnazione ordinaria nel caso previsto dall'art. 43, comma 2. Il termine per proporre istanza di regolamento di competenza avverso la sentenza pronunciata in udienza ai sensi dell'art. 281-sexiesdecorre dalla stessa udienza (Cass. n. 20833/2019). In tema di regolamento di competenza, allorché il ricorrente abbia allegato di avere estratto copia della sentenza impugnata in una citata data (ovvero ciò risulti dalla copia autentica della stessa), ma nulla abbia dedotto in ordine alla comunicazione della sentenza, non può presumersi che la comunicazione sia avvenuta prima del momento dell'estrazione della copia, o nel momento in cui questa fu rilasciata. Ne consegue che, in tal caso, il termine per impugnare non è quello dell'art. 47, comma 2, ma quello previsto dall'art. 327, e la Suprema Corte, che eserciti il suo dovere di ufficio di controllare la tempestività dell'impugnazione, può rilevarla dalla circostanza che non sia stato inserito nel fascicolo d'ufficio l'originale del biglietto di cancelleria relativo a detta comunicazione (Cass. n. 14135/2013, nella specie, la S.C. ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso, non avendo il ricorrente dimostrato la tempestività dell'impugnazione, né avendo egli allegato di non avere avuto comunicazione della sentenza). Nel caso di regolamento d'ufficio è lo stesso giudice ad quem a pronunciare l'ordinanza con cui il regolamento stesso è proposto. Con tale ordinanza il giudice ordina la trasmissione del fascicolo alla cancelleria della Corte di cassazione (Cass. n. 8454/2013). Il disposto di cui all'art. 47, comma 5, c.p.c. per il quale le parti cui è stato notificato il ricorso per regolamento di competenza possono depositare in cancelleria, nei venti giorni successivi (termine elevato a quaranta giorni dal c.d. Correttivo alla c.d. riforma Cartabia), scritture difensive, consente di considerare tale il controricorso. Inoltre, detto termine ha carattere ordinatorio e, pertanto, in difetto di opposizione della controparte, la scrittura difensiva depositata tardivamente può essere presa in considerazione anche agli effetti delle spese processuali (Cass. n. 6380/2018). L'ordinanza è comunicata alle parti con biglietto di cancelleria. Dalla comunicazione decorre il termine entro cui le parti possono depositare scritture difensive e documenti. La conversione in regolamento di competenza del ricorso ordinario per cassazione proposto contro la sentenza di appello che abbia statuito esclusivamente sulla competenza può operare solo quando tale ricorso abbia i requisiti formali e sostanziali di quello nel quale dovrebbe convertirsi e risulti, quindi, notificato, in conformità dell'art. 47, comma 2, entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento, decorrente dalla ricezione dell'avviso previsto nell'art. (Cass. n. 5598/2014). La querela di falso è proponibile in via incidentale nel giudizio di regolamento di competenza solo quando riguardi atti del medesimo procedimento (il ricorso, la memoria ex art. 47, ultimo comma, la decisione impugnata, le memorie del procedimento ai sensi dell'art. 380-ter o dell'art. 380-bis), ovvero documenti di cui è ammesso il deposito ai sensi dell'art. 372, e non invece quando investa atti del procedimento che si è svolto innanzi al giudice del merito (Cass. n. 17473/2015). Intervenuta una pronuncia declinatoria della competenza, il termine ivi fissato per la riassunzione della causa innanzi al giudice indicato come competente diviene irrilevante quando sia proposto regolamento ai sensi dell'art. 42, perché da quel momento lo svolgimento del processo dipende dalla decisione della Suprema Corte, qualunque essa sia (anche in rito, per declaratoria di inammissibilità o di improcedibilità), sicché la riassunzione, in applicazione dell'art. 50, deve avvenire nel termine fissato dalla Corte o, in mancanza, in quello previsto dalla stessa norma (Cass. n. 14369/2015). In tema di regolamento di competenza, l'art. 45 l.18 giugno 2009, n. 69, nel modificare l'art. 42, prevedendo la forma decisoria dell'ordinanza, non ha inciso sul relativo regime impugnatorio, sicché in caso di ordinanza resa a verbale di udienza il termine per la proposizione dell'impugnazione decorre dalla data di questa, trattandosi di provvedimento che, ai sensi dell'art. 176, comma 2, si reputa conosciuto dalle parti (Cass. n. 2302/2015, che ha dichiarato inammissibile il ricorso avverso un'ordinanza dichiarativa della litispendenza, resa dal giudice del lavoro all'esito della camera di consiglio, con lettura del dispositivo e contestuale esposizione delle ragioni della decisione, in quanto proposto oltre il termine di trenta giorni dalla data dell'udienza). La sentenza, non definitiva, con la quale il giudice si sia limitato ad affermare la propria competenza escludendo la sussistenza dell'eccepita continenza, è impugnabile unicamente con il regolamento di competenza nei modi e nei termini di cui all'art. 47, non essendo contro detta decisione ammessa riserva d'impugnazione differita (Cass. n. 24755/2014). BibliografiaAcone, Regolamento di competenza, in Enc. giur., XXVI, Roma, 1989; Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile, II, Torino, 2012; Consolo-Luiso-Sassani, Commentario alla riforma del processo civile, Milano, 1996; Gioia, Decisione delle questioni di giurisdizione, in Consolo-De Cristofaro (a cura di), La riforma del 2009, Milano, 2009; Ricci, Difetto di giurisdizione e (così detta) translatio iudicii, in Riv. dir. proc. 2008, 701; Trisorio Liuzzi, Regolamento di giurisdizione, in Dig. civ., XVI, Torino, 1997. |