Codice di Procedura Civile art. 128 - Udienza pubblica 1 2 .

Mauro Di Marzio

Udienza pubblica12.

[I]. L'udienza in cui si discute la causa è pubblica a pena di nullità [841 att.], ma il giudice che la dirige può disporre che si svolga a porte chiuse, se ricorrono ragioni di sicurezza dello Stato, di ordine pubblico o di buon costume. Il giudice può altresì disporre la sostituzione dell'udienza ai sensi dell'articolo 127-ter, salvo che una delle parti si opponga 3.

[II]. Il giudice esercita i poteri di polizia per il mantenimento dell'ordine e del decoro e può allontanare chi contravviene alle sue prescrizioni [683].

[1] Per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti negativi sullo svolgimento dell'attività giudiziaria, v. art. 83, comma 7, lett. e) d.l. 17 marzo 2020, n. 18, conv. con modif. in l. 24 aprile 2020, n. 27, in tema di celebrazione di udienze a porte chiuse.

[2] Per le disposizioni per l'esercizio dell'attività giurisdizionale nella vigenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 vedi art. 23, comma 3, d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, conv., con modif., in l. 18 dicembre 2020, n. 176, che dispone che "Le udienze dei procedimenti civili e penali alle quali è ammessa la presenza del pubblico possono celebrarsi a porte chiuse".

[3] Periodo inserito dall'art. 3, comma 1, lett. l), d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.  

Inquadramento

La norma in esame, la quale corrisponde ad un principio di civiltà giuridica, sancito dall'art. 6 Cedu («Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente...»), stabilisce, a pena di nullità, in ogni grado, la pubblicità delle udienze di discussione della causa, pubblicità che conferisce trasparenza all'attività giudiziale e consente alla collettività un controllo esterno sulla medesima. A tal riguardo, in collegamento con l'introduzione dell'art. 127 ter, come modificato dal c.d. Correttivo alla c.d. riforma Cartabia (d.lgs. n. 164/2024), lo stesso provvedimento legislativo ha stabilito che: «Il giudice può altresì disporre la sostituzione dell'udienza ai sensi dell'art. 127-ter, salvo che una delle parti si opponga».

La pubblicità dell'udienza ricorre quando è concretamente assicurata la possibilità di assistervi, senza che abbia rilievo l'utilizzazione di un locale generalmente destinato ad altro uso (Cass. n. 5563/1984). Non sono pubbliche, al contrario, le udienze istruttorie (art. 84 disp. att.) né quelle relative ai giudizi in camera di consiglio.

Il regime generale che richiede la pubblicità della sola udienza di discussione è pienamente compatibile con l'art. 6 CEDU, in virtù del quale non tutta l'attività processuale deve svolgersi pubblicamente, ma deve essere assicurato un momento di trattazione della causa in un'udienza pubblica (Cass. n. 9041/2016).

Nondimeno la violazione del precetto di pubblicità dell'udienza di discussione non determina in ogni caso la nullità della decisione all'esito di essa pronunciata. Così, l'adozione, anziché del procedimento in udienza pubblica, di un procedimento in camera di consiglio in cui sia stata effettuata la discussione delle parti, sia stato pronunciato il dispositivo in udienza e sia stata emessa una decisione in forma di sentenza, non può comportare la nullità della sentenza, in assenza della deduzione dello specifico pregiudizio al diritto di difesa che sarebbe derivato dal rito seguito (Cass. S.U., n. 16898/2006). La nullità, in altri termini, non è rilevabile d'ufficio, ma su istanza della parte, istanza da proporre nella prima difesa (Cass. n. 216/1975).

La pubblicità dell'udienza di discussione può essere esclusa quando sussistano gravi ragioni collegate alla necessità di garantire la sicurezza dello Stato, ovvero relative all'ordine pubblico o al buon costume: in tal caso il giudice dispone che l'udienza si svolga a porte chiuse.

La norma attribuisce inoltre al giudice poteri espressamente qualificati «di polizia» e destinati a mantenere l'ordine ed il decoro.

Bibliografia

Marengo, Udienza civile, in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Montesano, Le disposizioni generali del codice di procedura civile, Roma, 1984; Sorace, Processo verbale (dir. proc. civ.), in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991.

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