Codice di Procedura Civile art. 237 - Risoluzione delle contestazioni.InquadramentoL’art. 237 affida alla competenza del collegio la soluzione delle contestazioni legate all’ammissione del giuramento decisorio.
Notifica del provvedimento di ammissioneL'ordinanza collegiale ammissiva del giuramento decisorio va notificata alla parte personalmente (tranne che questa sia stata presente all'udienza nella quale il provvedimento ammissivo del mezzo è stato pronunziato) e non al suo procuratore costituito in giudizio e la notifica fatta a quest'ultimo è nulla, in quanto manca dei requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo, anche se la nullità non è comminata dall'art. 237, comma 2. Si tratta di nullità rilevabile di ufficio, senza necessità di eccezione della parte nei cui confronti la notifica avrebbe dovuto essere eseguita. Agli effetti di tale norma, la mancata notifica dell'ordinanza ammissiva del giuramento decisorio nei termini fissati dal provvedimento comporta l'impossibilità di considerare soccombente la parte alla quali il giuramento sia stato deferito e non presentatasi a prestarlo, secondo il disposto dell'art. 239, ma non determina la decadenza del deferente dalla facoltà di farlo assumere, dovendo considerarsi solo ordinatori i termini di cui all'art. 237, in difetto di un'espressa disposizione che li dichiari perentori (Cass. lav., n. 20777/2012). Devono essere notificati personalmente alla parte chiamata a rendere il giuramento decisorio, pure se non contumace, e salvo che non sia presente alla loro emissione, anche i provvedimenti di rinvio della udienza fissata per la sua assunzione, nonostante che l'anteriore notifica del provvedimento ammissivo l'abbia posta in condizione di conoscere i termini del giuramento (Cass. II, n- 17718/2020; Cass. II, n. 11770/2007). L'ordinanza di ammissione del giuramento decisorio va notificata a cura della parte che l'ha deferito, non del cancelliere. Peraltro, nel caso di ordinanza pronunciata fuori udienza, l'insorgenza di tale onere, anche al fine dell'eventuale decadenza dal mezzo istruttorio in caso di omessa notificazione, postula che la cancelleria provveda alla previa comunicazione del provvedimento, a norma dell'art. 176, comma 2 (Cass. I, n. 6017/1987). BibliografiaLuiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006. |