Codice di Procedura Civile art. 252 - Identificazione dei testimoni.Identificazione dei testimoni. [I]. Il giudice istruttore richiede al testimone il nome, il cognome, 1 il luogo e la data di nascita l'età e la professione, lo invita a dichiarare se ha rapporti di parentela [74 c.c.], affinità [78 c.c.], affiliazione o dipendenza con alcuna delle parti, oppure interesse nella causa [246, 247]. [II]. Le parti possono fare osservazioni sull'attendibilità del testimone, e questi deve fornire in proposito i chiarimenti necessari. Delle osservazioni e dei chiarimenti si fa menzione nel processo verbale prima dell'audizione del testimone.
[1] L'indicazione della paternità che figurava dopo il cognome, è venuta meno per effetto dell'art. 2 l. 31 ottobre 1955, n. 1064. La medesima legge richiede, inoltre, all'art. 3 l'indicazione del luogo e della data di nascita; in tal senso deve ritenersi integrato il mero riferimento all'età contenuto nel testo. Inquadramento.Gli articoli da art. 250 a 257 dettano le modalità di intimazione e di assunzione dei testimoni, specificano le conseguenze della mancata comparizione, del rifiuto di deporre e dalla falsità della testimonianza, e accordano al giudice la facoltà di assumere nuovi testi ovvero di rinnovare l'esame dei testimoni già sentiti. Si consideri come l'indicazione dei testimoni da assumere può avvenire anche mediante individuazione indiretta di essi, ovvero tramite la funzione espletata nell'ufficio o nell'ente di cui fanno parte, a condizione che questa consenta poi una sicura identificazione della persona che si intende chiamare come testimone prima dell'inizio della prova, onde consentire all'altra parte, nel rispetto delle regole del contraddittorio, di individuare i testi di cui l'istante intende avvalersi (Cass. lav., n. 9150/2003). Come visto già nel commento all'art. 244, nel processo civile disciplinato dalla l. n. 353/1990 le preclusioni stabilite per le deduzioni istruttorie, con riguardo alla prova testimoniale, riguardano, invero, non solo la formulazione dei capitoli ma anche l'indicazione dell'identità dei testi. BibliografiaCapelli, Il principio di unità e infrazionabilità della prova come limite alle prove nuove in appello, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2001, 211 ss.; Giabardo, Nota in tema di prova testimoniale civile, in Giur. it. 2013, 1863; Pisapia, Appunti in tema di deduzioni e preclusioni istruttorie nel processo civile, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2000, 567 ss.; Querzola, La capacità a testimoniare tra diritto sostanziale e diritto processuale, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1998, 1393 ss.; Taruffo, Cultura e processo, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2009, 63 ss. |