Codice di Procedura Civile art. 260 - Ispezione corporale.Inquadramento.Gli articoli da art. 258 a 262 regolano I poteri del giudice quanto all'ispezione di luoghi, di cose mobili e immobili, persone, all'esecuzione di rilievi, calchi e riproduzioni, nonché le relative modalità di esecuzione. Tanto le ispezioni che gli esperimenti costituiscono uno strumento estremo di conoscenza per il giudice, esperibile non per sopperire all'inerzia della parte onerata della prova, ma per acquisire alla realtà del processo, mediante indagine diretta, elementi essenziali del fatto controverso, già ben determinati nella dialettica processuale, sicché il ricorso a tali mezzi è rimesso all'iniziativa e discrezionale valutazione del giudice di merito, e non è sindacabile in sede di legittimità. Comportamento delle partiIl contegno processuale delle parti costituisce elemento concorrente alla formazione del convincimento del giudice. Esso è particolarmente significativo nelle controversie previdenziali, nelle quali, ove sia stata disposta consulenza tecnica sullo stato di salute dell’assicurato, emerge, a carico del medesimo, un onere di collaborazione concretantesi nella sottoposizione all'ispezione corporale, che costituisce presupposto imprescindibile dell’accertamento medico; consegue che la mancata (ed ingiustificata) presentazione dell’assicurato ad un’ulteriore visita medica, ritenuta dal consulente necessaria ai fini dello accertamento della sussistenza o meno dello stato d’Invalidità pensionabile, può giustificare il rigetto della domanda per difetto di prova in ordine alla sussistenza di tale stato (Cass. L, n. 19577/2013). BibliografiaLuiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006; Punzi, Il processo civile. Sistema e problematiche, II, Torino, 2010. |