Codice di Procedura Civile art. 393 - Estinzione del processo.Estinzione del processo. [I]. Se la riassunzione non avviene entro il termine di cui all'articolo precedente, o si avvera successivamente a essa una causa di estinzione del giudizio di rinvio [306 ss.], l'intero processo si estingue [310]; ma la sentenza della Corte di cassazione conserva il suo effetto vincolante anche nel nuovo processo che sia instaurato con la riproposizione della domanda [382 1-2, 384 1]. InquadramentoSia la mancata, sia la tardiva riassunzione determinano l’estinzione del giudizio di rinvio; altre cause possono sopravvenire nel corso dello stesso. Ad entrambe le evenienze si riferisce la disciplina di legge: resta l’effetto vincolante della sentenza della Cassazione, laddove venga riproposta la domanda. Estinzione del giudizio di rinvioOve nessuna delle parti si sia attivata per la riassunzione, il processo si estingue (Cass. n. 23049/2015 e n. 16689/2013, circa la conseguente definitività dell'avviso di accertamento tributario). In caso di estinzione del giudizio di rinvio, si è ritenuto formato il giudicato sull’an debeatur in una domanda risarcitoria, allorché era stato respinto il motivo di ricorso per cassazione concernente gli interessi e la rivalutazione, con l’accoglimento della sola censura sul loro calcolo (Cass. n. 23813/2012; e v. Cass n. 14927/2012). Estinzione dell’intero processoLa mancata riassunzione del giudizio di rinvio determina l'estinzione dell'intero processo, con conseguente caducazione di tutte le sentenze emesse nel corso dello stesso. La disciplina risponde ad una valutazione negativa del legislatore in ordine al disinteresse delle parti alla prosecuzione del procedimento. All'estinzione dell'intero processo non osta che la sentenza d'appello cassata sia in rito e che, dunque, sia mancato l'effetto sostitutivo (Cass. n. 6188/2014; n. 10456/1996). Restano in vigore soltanto le sentenze già passate in giudicato in quanto non impugnate (Cass. n. 1680/2012; n. 17372/2002; n. 12262/1995). La mancata o intempestiva riassunzione della causa dinanzi al giudice del rinvio travolge tutte le pronunzie emanate nel corso del processo, ma non può toccare le statuizioni di merito su cui, nel corso del procedimento ormai estinto, si sia formato il giudicato: si tratta sia delle sentenze di merito non definitive che non abbiano formato oggetto di impugnazione (o i cui motivi di impugnazione siano stati rigettati), sia delle sentenze definitive ma passate solo parzialmente in giudicato, per essere stati accolti i motivi di ricorso solo relativamente ad alcuni capi della sentenza, in virtù del principio della formazione progressiva del giudicato (Cass. n. 13974/2014; Cass. n. 6712/2001; Cass. n. 11296/1994). Ne deriva (Cass. n. 21469/2018) che la cancellazione dal ruolo della causa, non seguita dalla riassunzione nel termine prescritto, determina l'estinzione dell'intero processo, ma non preclude la riproposizione della domanda; in tal caso, la precedente statuizione della corte di cassazione è ancora vincolante, ma la decisione di annullamento ha effetto soltanto sulle parti della decisione di merito in relazione alle quali essa è operante, e cioè soltanto sulle parti cassate. Effetti vincolanti della sentenza della S.C. in un nuovo giudizioEssendo stata pronunciata una sentenza di legittimità, la successiva estinzione del processo lascia permanere l’effetto vincolante del principio di diritto, che non viene meno nell’eventuale nuovo processo instaurato con la riproposizione della domanda. La pronuncia della Corte di cassazione vincola anche il giudice di un diverso processo introdotto in data anteriore, ove riguardi le medesime parti e il medesimo oggetto. È stato, invero, ritenuto che il vincolo opera, oltre che nel giudizio di rinvio e nel giudizio introdotto successivamente a seguito della riproposizione della domanda, anche in un diverso processo introdotto in data anteriore, a condizione che esso riguardi le medesime parti e abbia il medesimo oggetto (Cass. n. 13974/2014, in relazione alla questione della natura urbanistica del terreno, ritenuta come decisiva). Nel giudizio riproposto, è possibile per le parti di formulare domande o eccezioni nuove rispetto a quelle del giudizio estinto, non operando la preclusione di cui alla norma in commento, che riguarda solo il giudizio di rinvio (Cass. n. 22544/2014; Cass. n. 14723/2012). 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II: Il processo di primo grado e le impugnazioni delle sentenze, Torino, 2014, 589; Converso, Il giudizio di rinvio, Giusto processo civ., 2009, 117; Dalla Bontà, Natura chiusa del giudizio di rinvio e rilevabilità del giudicato esterno (su questione e reso inter alios), Riv. giur. trib., 2014, 763; Del Core, Osservazioni in tema di rapporti tra giudizio di cassazione e giudizio di rinvio, Giust. civ., 2013, II, 621; Francioso, Conseguenze dell’omessa riassunzione a seguito di cassazione con rinvio, in Giur. it., 2017, 858; Gambineri, Giudizio di rinvio e preclusione di questioni, Milano, 2008; Gambioli, Il giudizio civile di rinvio, un «procedimento chiuso», Giur. it., 2015, 1104; Giordano, Mutamento del regime impugnatorio della pronuncia resa dal giudice di rinvio, in Giur. it., 2017, 75; Mandrioli Carratta, Il ricorso per cassazione e il giudizio di rinvio, in Diritto processuale civile - vol. 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