Codice di Procedura Civile art. 491 - Inizio dell'espropriazione.

Rosaria Giordano

Inizio dell'espropriazione.

[I]. Salva l'ipotesi prevista nell'articolo 502, l'espropriazione forzata si inizia col pignoramento [2912-2918 c.c.].

Inquadramento

La norma stabilisce che il pignoramento è l'atto mediante il quale ha inizio l'espropriazione forzata, quindi nelle tre forme della stessa, ossia quella mobiliare presso il debitore, mobiliare presso terzi ed immobiliare.

Il pignoramento è un atto dell'ufficiale giudiziario posto in essere su richiesta del creditore procedente.

Effetto principale del pignoramento è quello previsto dall'art. 2913 c.c., ovvero il vincolo di indisponibilità sui beni pignorati in favore del creditore procedente e degli altri creditori intervenuti nella procedura esecutiva.

Il pignoramento può avere ad oggetto soltanto il diritto di proprietà o diritti reali minori del debitore su beni liberamente trasferibili e commerciabili.

Inoltre, ai sensi dell'art. 2912 c.c., il pignoramento si estende automaticamente alle pertinenze, agli accessori ed ai frutti della cosa pignorata.

Funzioni del pignoramento

Il pignoramento assolve a due principali funzioni. In primo luogo, è volto ad individuare i beni del debitore da espropriare a fini satisfattivi ed, in secondo luogo, mediante l'intimazione a non disporre di tali beni, a vincolare determinati beni specificamente individuati del debitore alla soddisfazione del credito (Verde, 1 ss.).

Richiesta ed effettuazione del pignoramento

La richiesta volta a compiere il pignoramento deve essere effettuata dal creditore all'ufficiale giudiziario.

La giurisprudenza di legittimità più risalente ha sottolineato che la richiesta di pignoramento è un atto di esecuzione, ma non è un atto di sollecitazione dell'attività giudiziale, non è a tal fine necessario il patrocinio del difensore (Cass. n. 4595/1976).

Più di recente, la S.C. sembra opinare in senso opposto laddove specifica che la procura conferita al difensore per il procedimento per decreto ingiuntivo si estende anche al pignoramento, essendo quest'ultimo un atto concretamente e strettamente connesso con il precetto (Cass. n. 5087/1996).

In generale, è stato più volte ribadito il principio per il quale nel sistema processuale vigente non esiste nessun principio attraverso il quale si possa qualificare come illecita la richiesta di pignoramento da chiunque provenga e comunque sia stata posta in essere, anche nell'ipotesi di assenza del titolo esecutivo, atteso che la responsabilità processuale aggravata di cui all'art. 96 ricomprende tutte le ipotesi di atti e comportamenti processuali delle parti e copre ogni possibile effetto pregiudizievole che ne derive (cfr. Cass. n. 5069/2010, la quale ha precisato che resta quindi preclusa la possibilità di invocare, con una domanda autonoma e concorrente, i principi generali della responsabilità per fatto illecito di cui all'art. 2043 c.c. con riguardo ad una specifica asserita conseguenza dannosa di quegli stessi atti, essendo le due discipline in rapporto di genere e di specie).

Richiesto l'atto da parte del creditore, il pignoramento è poi compiuto materialmente dall'ufficiale giudiziario.

Il pignoramento eseguito da  un ufficiale giudiziario territorialmente incompetente non è inesistente bensì affetto da nullità, da farsi valere con l'opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 (Cass. n. 5583/2003).

Inizio dell'espropriazione forzata

La norma in esame stabilisce che il pignoramento è l'atto mediante il quale ha inizio l'espropriazione forzata.

Tale regola opera, quindi, per l'espropriazione mobiliare presso il debitore, mobiliare presso terzi ed immobiliare (sebbene, specie per queste due ultime forme di espropriazione, risulta in concreto complesso individuare il momento nel quale il pignoramento si perfeziona: v., rispettivamente, Commento sub artt. 543 e 555).

Il pignoramento deve essere effettuato in un termine non inferiore a dieci giorni e non superiore a novanta giorni rispetto alla data della notifica dell'atto di precetto.

Oggetto del pignoramento

Il pignoramento può avere ad oggetto beni e crediti in libero commercio sui quali il debitore abbia diritti autonomamente trasferibili, ossia, di regola, la proprietà e gli altri diritti reali c.d. minori.

La Corte di Cassazione ha chiarito che gli immobili appartenenti al patrimonio degli enti pubblici debbono ritenersi impignorabili solo quando esista, in relazione ad essi, un vincolo legale di destinazione ad un servizio pubblico direttamente costitutivo della loro indisponibilità, senza che l'attività amministrativa di natura provvedimentale, esplicata prima o dopo il pignoramento, sia sufficiente a sottrarre all'espropriazione gli immobili del patrimonio disponibile, conferendo loro una destinazione a servizi pubblici da attuare in futuro, precisando, al contempo, che, tuttavia, i suddetti immobili, appartenenti al patrimonio disponibile e privi di specifica destinazione a servizi pubblici all'epoca del pignoramento, si sottraggono allo stesso quando tale destinazione ricevano in concreto nel corso del processo esecutivo, per effetto della costruzione di un'opera pubblica comportante la conversione della natura giuridica del bene staggito con il passaggio dal patrimonio disponibile a quello indisponibile dell'ente, non essendo applicabile il principio della priorità della costituzione del vincolo, ma dovendosi privilegiare sull'interesse privatistico del creditore procedente di ottenere il soddisfacimento del suo credito, quello pubblicistico di soddisfare le esigenze della generalità dei cittadini, conservando al bene la destinazione impressagli ad ufficio o servizio di pubblica utilità (Cass. n. 6755/1987).

L'art. 2912 c.c. estende, poi, automaticamente il pignoramento sulla cosa principale ad accessori, pertinenze e frutti.

Ne deriva che l'identificazione del bene pignorato, in base agli elementi obiettivi contenuti negli atti della procedura espropriativa, non esclude l'applicabilità dell'art. 2912 c.c., in virtù del quale il pignoramento comprende gli accessori, le pertinenze ed i frutti della cosa pignorata, qualora la descrizione del bene stesso non contenga elementi tali da far ritenere che, in sede di vendita, si sia inteso escludere la suddetta estensione (Cass. n. 14683/2000, per la quale anche il terreno che circonda un edificio pignorato, ancorché non esplicitamente indicato, in concrete circostanze può essere considerato come una cosa unica con lo stesso bene pignorato, al pari delle costruzioni che siano in rapporto di accessorietà o di pertinenza con il bene principale sottoposto ad esecuzione). Tuttavia, tale principio non opera quando la pertinenza sia costituita da una particella autonoma non indicata nel pignoramento né nella nota di trascrizione (Cass. n. 11272/2014).

Casistica

Le apparecchiature di elaborazione di dati (calcolatori elettronici o computer) e i relativi terminali, di proprietà di un ente pubblico economico esercente servizi pubblici di trasporto, che non siano direttamente destinati all'attività di trasporto ma appartengano all'ambito di quelli utilizzati per la migliore organizzazione del servizio pubblico, non fanno parte del patrimonio indisponibile dell'ente e quindi sono assoggettabili a pignoramento (Cass. n. 10529/1997).

Costituisce pertinenza la corte che sia legata alla res principale da un vincolo di pertinenzialità desumibile dalla funzione esclusivamente servente l'immobile oggetto di espropriazione che la rende un unicum inscindibile con lo stesso di talché è ricompresa nell'atto di pignoramento anche se non espressamente indicata all'interno dello stesso (Cass. n. 3359/2011). Tuttavia, è stato recentemente precisato, più in generale, sulla problematica, che la mancata indicazione espressa, nel pignoramento e nella nota di trascrizione, dei dati identificativi catastali propri, esclusivi ed univoci, di una pertinenza, a fronte dell'espressa indicazione di quelli, diversi e distinti, di altri beni, integra, in difetto di ulteriori ed altrettanto univoci elementi in senso contrario (ricavabili, ad esempio, da idonee menzioni nel quadro relativo alla descrizione dell'oggetto o nel quadro "D" della nota meccanizzata), una diversa risultanza dell'atto di pignoramento e della sua nota di trascrizione, idonea a rendere inoperante la presunzione dell'art. 2912 c.c. (Cass. n. 11272/2014). Si segnala, peraltro, in sede applicativa, una recente pronuncia per la quale quando i dati catastali contenuti nel pignoramento non sono aggiornati al momento della trascrizione (nella specie al momento del pignoramento l'immobile era da finire ad edificare e poi è stato completato) non si ha incertezza su quanto si pignora se nel pignoramento è menzionato come fabbricato "in costruzione", anche alla luce delle disposizioni degli artt. 2826 e 2812 c.c. per cui, stante la previsione dell'art. 2912 c.c., il pignoramento di un terreno si estende, in difetto di espressa previsione contraria, al fabbricato che insiste sul terreno medesimo, ove tale fabbricato non si possa separare dal suolo o sia di proprietà di un soggetto diverso dal proprietario del suolo, in modo da costituire parte integrante di un'unica entità immobiliare (Trib. Roma IV, 1 giugno 2016, n. 1117).

Non sono pertinenze gli arredi e le suppellettili di un immobile che non vanno quindi ricomprese nel pignoramento dell'immobile (Cass. n. 4378/2012).

Poiché l'art. 2912 c.c. prevede che il pignoramento si estende agli accessori, alle pertinenze e ai frutti del bene pignorato, l'ordinanza di vendita del bene pignorato comprende anche gli eventuali miglioramenti o addizioni, anche se non siano stati espressamente menzionati tenuto conto che, per l'effetto del citato art. 2912 c.c., quando l'immobile è soggetto a pignoramento, questo si estende alle accessioni — vi siano già o vi vengano fatte in seguito — accessioni che passano in proprietà dell'acquirente: pertanto, il prezzo include il valore di quanto è esistente sul bene oggetto di trasferimento (Cass. n. 26841/2011; conf. Trib. Bari III, 10 marzo 2014, n. 1281).

E’ stato inoltre chiarito, sempre in sede di legittimità, che poiché lo "ius aedificandi" trova fonte nel diritto di proprietà, del quale rappresenta una facoltà ex art. 832 c.c., sicché i diritti edificatori possono assumere autonoma rilevanza solo in quanto siano oggetto di un'apposita convenzione stipulata dal proprietario dell'area cui accedono ed, in assenza di tale convenzione, il trasferimento della proprietà del terreno (Cass. n. 23130/2015).

 

Effetti sostanziali

Gli effetti sostanziali del pignoramento sono disciplinati dagli artt. 2913-2918 c.c. e si concretano, in estrema sintesi, nel rendere inefficaci nei confronti del creditore procedente e dei creditori intervenuti nell'espropriazione gli atti di disposizione aventi ad oggetto le cose pignorate compiuti dal debitore successivamente all'imposizione del vincolo esecutivo (Cass. n. 15400/2010).

Pertanto, il terzo che, in pendenza dell'esecuzione forzata e dopo la trascrizione del pignoramento di immobile, abbia acquistato a titolo particolare il bene pignorato, soggiace alla disposizione di cui all'art. 2913 c.c., la quale - sancendo l'inefficacia verso il creditore procedente ed i creditori intervenuti delle alienazioni del bene pignorato successive al pignoramento - nega a tale terzo la possibilità di svolgere le attività processuali inerenti ad un suo subingresso nella qualità di soggetto passivo dell'esecuzione, né detto terzo è legittimato a proporre l'opposizione agli atti esecutivi (Cass. n. 9994/2016).Sotto altro profilo, è stato precisato che il pignoramento derivante dalla conversione di un sequestro conservativo non retroagisce, quanto ai suoi effetti, al momento della concessione della misura cautelare, sicché il creditore intervenuto nella successiva esecuzione - promossa dallo stesso sequestrante o da altri - non può opporre gli effetti del pignoramento, di cui agli artt. 2913 e ss. c.c., agli atti pregiudizievoli sui beni del debitore intervenuti tra la concessione del sequestro e il pignoramento, restando l'ipoteca iscritta sull'immobile dopo la trascrizione del sequestro conservativo inopponibile unicamente al creditore sequestrante e non anche ai creditori intervenuti nell'esecuzione (Cass. n. 54/2016).

Effetti processuali

Il pignoramento, poiché è il primo atto del processo esecutivo per espropriazione forzata produce una serie di effetti processuali, tra i quali la pendenza di tale processo che ha inizio col pignoramento e l'interruzione con effetti di sospensione permanente sino alla distribuzione del ricavato del termine di prescrizione (Cass. n. 8219/2002).

Bibliografia

AA.VV., Il processo civile di riforma in riforma, II, Milano, 2006; Andolina, Cognizione ed esecuzione forzata nel sistema della tutela giurisdizionale, Milano, 1963; Auletta, La dichiarazione del debitore sulla propria responsabilità patrimoniale: per un ripensamento dei sistemi di compulsory revelation of assets a due secoli dall'abolizione dell'arresto per debiti, in Riv. esecuz. forzata 2014, 225 ss.; Bonsignori, Pignoramento, Nss. D.I., XIII, Torino, 1966, 75; Bonsignori, L'esecuzione forzata, Torino, 1996; Borrè, Pluralità d'espropriazioni per lo stesso titolo e difese del debitore, in Riv. dir. proc. 1970, 293; Carnacini, Contributo alla teoria del pignoramento, Padova, 1936; Castoro, Il processo d'esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2017; Consolo, Un d.l. processuale in bianco e nerofumo sullo equivoco della “degiurisdizionalizzazione”, in Corr. giur. 2014, 1180; Corsini, L'individuazione dei beni da pignorare secondo il nuovo art. 492 c.p.c., in Riv. trim. dir. proc. civ. 2005, 825 ss.; De Stefano, Gli interventi in materia di esecuzione forzata nel d.l. n. 132/2014, in Riv. esec. forzata 2014, 791; Farina Giordano Metafora, La riforma del processo civile, Milano 2021; Francola, Misure per l'efficienza e la semplificazione del processo esecutivo, in La nuova riforma del processo civile, a cura di Santangeli, Roma, 2015, 287; Gradi, Le indagini “esplorative” sui beni del debitore fra superamento delle asimmetrie informative ed esigenze di tutela della riservatezza, in Giustiziacivile.com, 18 marzo 2015, 3; Lepri, La riduzione del pignoramento prima dell'udienza per l'assegnazione o la vendita, in Riv. esec. forzata 2000, 118; Mandrioli, L'azione esecutiva: contributo alla teoria unitaria dell'azione e del processo, Milano, 1955; Martinetto, Gli accertamenti degli organi esecutivi, Milano, 1963; Mazzarella, Pagamento ed esecuzione forzata, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1967, 231; Montesano, Conversione del pignoramento e distribuzione del denaro, in Riv. dir. proc. 1965, 379; Perlingieri, Sulla natura liberatoria del versamento della somma dovuta nelle mani dell'ufficiale giudiziario all'atto del pignoramento, in Dir. giur. 1961, 383; S. Rossetti, La espropriazione presso terzi versione 2014: una riforma nel segno dell'efficienza, in Giustiziacivile.com., 2015; Saletti, Cumulo ed eccesso dei mezzi d'espropriazione forzata, in Riv. dir. proc. 1984, 506; Saletti, Le novità in materia di pignoramento e di ricerca dei beni da espropriare, in Riv. esecuz. forzata 2005, 746 ss.; Satta, L'esecuzione forzata, Torino, 1963; Tarzia, La conversione del pignoramento con versamento rateale, in Riv. dir. proc. 1976, 436; Tedoldi, Le novità in materia di esecuzione forzata nel d.l. 132/2014, in Corr. giur. 2015, & 7; Verde, Pignoramento in generale, Napoli 1964; Verde, Conversione del pignoramento ed intervento successivo dei creditori, in Riv. dir. proc. 1963, 393.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario