Codice di Procedura Civile art. 494 - Pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario 1 .

Rosaria Giordano

Pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario1.

[I]. Il debitore può evitare il pignoramento versando nelle mani dell'ufficiale giudiziario la somma per cui si procede e l'importo delle spese, con l'incarico di consegnarli al creditore [157 att.].

[II]. All'atto del versamento si può fare riserva di ripetere la somma versata.

[III]. Può altresì evitare il pignoramento di cose, depositando nelle mani dell'ufficiale giudiziario, in luogo di esse, come oggetto di pignora-mento, una somma di denaro eguale all'importo del credito o dei crediti per cui si procede e delle spese, aumentato di due decimi.

 

[1] Articolo così sostituito dall'art. 47 l. 14 luglio 1950, n. 581.

Inquadramento

Il debitore può evitare il pignoramento consegnando in contanti, prima dello stesso, la somma dovuta nelle mani dell'ufficiale giudiziario.

Si tratta di una forma di pagamento avente, in accordo con la giurisprudenza di legittimità, effetto liberatorio immediato (Cass. n. 4099/1984).

Diversa è la sostituzione al pignoramento di cose di una somma dell'importo del creditore oltre alle spese di esecuzione aumentate di due decimi: tale somma costituisce, infatti, oggetto del pignoramento ed è restituita al debitore nell'ipotesi di vittorioso esperimento dell'opposizione all'esecuzione.

Pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario

Il debitore ha la possibilità, prima che l'ufficiale giudiziario proceda al pignoramento, di evitare lo stesso consegnando all'ufficiale giudiziario una somma in contanti pari all'importo del credito oltre alle spese di esecuzione (sulle ragioni del necessario pagamento delle stesse cfr. Cass. VI, n. 9877/2021).

Si tratta, pertanto, di una forma di pagamento che l'ufficiale giudiziario è legittimato a ricevere ex art. 1188, comma 2, c.c. (Andrioli, 88; Castoro, 253; Satta, 1989).

È discusso in dottrina se l'effetto liberatorio per il debitore derivi dalla consegna della somma all'ufficiale giudiziario ovvero si realizzi soltanto nel momento in cui la stessa venga consegnata materialmente dall'ufficiale giudiziario al creditore (Andrioli, 89).

La S.C. ha condiviso la prima impostazione interpretativa affermando che il versamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, legittimato ex lege a riceverla, della somma per cui si procede e dell'importo delle spese, con l'incarico di consegnarli al creditore, effettuato dal debitore ai sensi dell'art. 494, al fine di evitare il pignoramento, ha contenuto e valore di pagamento e produce, pertanto, effetti liberatori immediati (Cass. n. 4099/1984).

La Corte di Cassazione ha evidenziato, sotto altro profilo, che, poiché presupposto per la concessione del sequestro liberatorio, previsto dall'art. 687 è una controversia circa l'obbligo di dare cose o somme di denaro (o circa il modo di adempimento o l'idoneità della cosa), tale forma di sequestro non è più ammissibile in presenza d'un titolo esecutivo giudiziale, recante condanna al pagamento d'una somma di danaro, restando al debitore esecutato, per evitare il pignoramento, soltanto di provvedere — salvo l'esperimento dei possibili mezzi di gravame in sede cognitoria — a norma dell'art. 494 al versamento all'ufficiale giudiziario procedente della somma richiesta (Cass. n. 3354/1990).

La predetta impostazione è stata confermata nella prassi applicativa: si è invero ritenuto che non è ammissibile il sequestro liberatorio in presenza di un titolo esecutivo giudiziale, anche se provvisorio, recante la condanna al pagamento di una somma di denaro, restando comunque al debitore esecutato, come rimedi atti a scongiurare il "periculum in mora" che il sequestro liberatorio intenderebbe prevenire, in generale, il versamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario ed il deposito della somma richiesta ex art. 494, la sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza impugnata ex art. 283 , e la sospensione dell'esecuzione ex art. 624 c.p.c., nonché, nel caso specifico di titolo esecutivo provvisorio ex art. 648 , l'imposizione di cauzione al creditore ex art. 648, comma 2 (Trib. Milano, 20 luglio 1995, in Foro it., 1995, I, 3590).

Il secondo comma della norma prevede che il debitore può riservarsi la ripetizione delle somme: non è chiara l'effettiva portata di tale disposizione, atteso che non potrebbe essere comunque preclusa la generale azione di cui all'art. 2033 c.c. (Castoro, 255).

Deposito nelle mani dell'ufficiale giudiziario di somme in sostituzione delle cose pignorate

Il debitore può evitare il pignoramento di cose, depositando nelle mani dell'ufficiale giudiziario, in luogo di esse, come oggetto di pignoramento, una somma di denaro eguale all'importo del credito o dei crediti per cui si procede e delle spese, aumentato di due decimi.

A differenza del pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, in questa ipotesi il debitore si limita soltanto a sostituire, quale oggetto del pignoramento, una somma di denaro ai beni.

Tale somma, quindi, sarà restituita al debitore nel caso di vittorioso esperimento dell'opposizione all'esecuzione.

Bibliografia

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