Codice di Procedura Civile art. 505 - Assegnazione.Assegnazione. [I]. Il creditore pignorante può chiedere l'assegnazione dei beni pignorati, nei limiti e secondo le regole contenute nei capi seguenti [529 ss., 552 ss., 589 ss.; 2925 ss. c.c.]. [II]. Se sono intervenuti altri creditori, l'assegnazione può essere chiesta a vantaggio di uno solo o di più, d'accordo fra tutti. InquadramentoL'assegnazione è una modalità di liquidazione forzata alternativa alla vendita, dalla quale si differenzia in quanto il trasferimento del bene — trasferimento comunque coattivo ed a titolo derivativo — si realizza in favore di uno dei creditori (Luiso III, 137). L'assegnazione è satisfattiva laddove il creditore si renda assegnatario così soddisfacendosi, in tutto o in parte, del proprio diritto. Si fa riferimento all'assegnazione-vendita quando il creditore paga il prezzo di assegnazione che entrerà a far parte della somma da distribuirsi anche tra lo stesso creditori assegnatario nella relativa fase. Natura ed effetti dell'assegnazione forzataLa liquidazione forzata dei beni pignorati può realizzarsi con la vendita e l'assegnazione, le quali producono i medesimi effetti sul piano sostanziale, in punto di trasferimento del diritto pignorato ad un altro soggetto. La differenza è processuale, nel senso che con la vendita può diventare titolare del bene qualsiasi soggetto, escluso l'esecutato, mentre con l'assegnazione il diritto è trasferito ad uno dei creditori (Luiso III, 137). Pertanto, anche l'assegnazione forzata integra un trasferimento coattivo di carattere non negoziale i vizi relativi al quale devono essere denunciati ex art. 617 e determina un acquisto del bene a titolo derivativo. Assegnazione satisfattivaL'assegnazione è satisfattiva quando il creditore si rende assegnatario soddisfacendosi in tutto o in parte del proprio credito mediante l'attribuzione del diritto pignorato. Pertanto, mediante un unico atto si produce un duplice effetto, ossia quello traslativo del diritto pignorato dal debitore al creditore, e quello estintivo, totale o parziale, del credito dell'assegnatario nei confronti del debitore (Luiso III, 137). L'atto dovrà quindi contenere anche l'ordine di cancellazione delle prelazioni (Bonsignori, 71). Secondo parte della dottrina, l'assegnazione satisfattiva, ai sensi del secondo comma della norma in esame, presuppone il consenso di tutti i creditori (Bonsignori, 25 ss.). Assegnazione venditaSi realizza l'assegnazione vendita quando il creditore assegnatario per conseguire tale effetto paga una somma di denaro, senza soddisfare il suo credito, in quanto ciò avverrà in sede di distribuzione del ricavato, come se il bene fosse stato venduto. Il creditore può essere interessato a tale forma di assegnazione al fine di evitare un deprezzamento del valore del bene nel succedersi dei tentativi di vendita (Luiso III, 138). In sostanza, si tratta di una vendita fatta al creditore per un prezzo minimo prefissato dalla legge (Andrioli III, 116). BibliografiaBonsignori, Assegnazione forzata e distribuzione del ricavato, Milano, 1962; Bucolo, Il processo esecutivo ordinario, Padova, 1994; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2017; Cerino Canova, Offerte dopo l'incanto, Padova, 1975; Chiovenda, Sulla natura giuridica dell'espropriazione forzata, in Saggi di diritto processuale civile, II, Milano, 1993, 459; De Stefano, Assegnazione nell'esecuzione forzata, Enc. dir., III, Milano, 1958, 278; Garbagnati, Intorno alla rivendita forzata immobiliare, Milano, 1936; Saletti, Tecniche ed effetti delle vendite forzate immobiliari, in Riv. dir. proc. 2003, 1052 ss.; Sassani, Sulla portata precettiva dell'art. 2929 c.c., in Giust. civ. 1985, I, 3138; Satta, L'esecuzione forzata, Torino, 1963; Tedoldi, Le novità in materia di esecuzione forzata nel d.l. 132/2014, in Corr. giur. 2015, n. 3, 390; Travi, Vendita dei beni pignorati, Nss. D.I., XX, Torino, 1975, 636. |