Codice di Procedura Civile art. 552 - Assegnazione e vendita di cose dovute dal terzo.Assegnazione e vendita di cose dovute dal terzo. [I]. Se il terzo si dichiara o è dichiarato possessore [547-549] di cose appartenenti al debitore, il giudice dell'esecuzione (1), sentite le parti [485], provvede per l'assegnazione o la vendita delle cose mobili a norma degli articoli 529 e seguenti, o per l'assegnazione dei crediti a norma dell'articolo seguente. (1) Le parole « giudice dell'esecuzione » sono state sostituite alla parola « pretore » dall'art. 93 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto, ai sensi dell'art. 247 comma 1 dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998, n. 188, dal 2 giugno 1999. InquadramentoL'assegnazione e vendita di cose appartenenti al debitore che sono presso il terzo avviene secondo quanto previsto dagli artt. 529 ss. Per alcuni tale rinvio finirebbe per trascurare i rapporti tra terzo e debitore esecutato (Satta, III 334). La S.C. ritiene necessaria un'istanza di vendita o assegnazione (Cass. n. 1954/1995; contra Castoro, 475). L'ordinanza di assegnazione di cose, quale atto conclusivo della procedura esecutiva, è esclusivamente opponibile ex art. 617. Assegnazione e vendita di coseLa disposizione regola l'assegnazione e vendita di cose dovute dal terzo al debitore esecutato, prevedendo espressamente, a tal fine, l'applicazione degli artt. 529 e ss. (v. anche Cass. n. 9577/1997, Giur. comm., 1999, II, 531, con nota di Rossi). In dottrina si sono espresse riserve in ordine all'opportunità di applicare le predette norme nell'espropriazione presso terzi, poiché ciò fa trascurare i rapporti derivanti dalla situazione giuridica che lega debitore esecutato e terzo suo debitore (Satta, III, 334). È anche discusso, sempre in dottrina, se sia necessaria per l'assegnazione o vendita un'istanza del creditore, ritenendosi, da parte di alcuni, che detta istanza sia implicita nell'atto di pignoramento (Castoro, 475). Peraltro, in senso affermativo si è espressa la S.C. (Cass. n. 1954/1995). L'ordinanza di assegnazione di cose, alla medesima stregua di quella di assegnazione di crediti ex art. 553, non è suscettibile di ricorso straordinario per cassazione (Cass. n. 12492/2000), essendo esclusivamente opponibile ai sensi dell'art. 617. 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