Codice di Procedura Civile art. 579 - Persone ammesse agli incanti.Persone ammesse agli incanti. [I]. Salvo quanto è disposto nell'articolo seguente, ognuno, eccetto il debitore [604 1], è ammesso a fare offerte all'incanto [323 1, 378 1, 1471 c.c.]. [II]. Le offerte debbono essere fatte personalmente o a mezzo di mandatario munito di procura speciale [1704 c.c.]. [III]. I procuratori legali possono fare offerte per persone da nominare [571 1, 583]. InquadramentoIl divieto per il debitore di presentare offerte agli incanti è eccezionale e quindi non applicabile analogicamente ad altre fattispecie, salva la prova di un accordo di interposizione fittizia tra debitore esecutato e terzo incaricato dell'acquisto (Cass. n. 11258/2007). Le offerte possono essere effettuate anche tramite mandatario speciale, purché nella procura sia individuato l'immobile (Cass. n. 1491/1962). Gli avvocati possono offrire nella vendita per persona da nominare: in mancanza di mandato e di electio amici nel termine previsto, la vendita si perfezionerà in capo all'offerente (Cass. n. 1765/2012). Divieto per il debitore di presentare offerta agli incantiLa disposizione in commento ribadisce, anche per la vendita con incanto, il divieto per il debitore esecutato di presentare offerte nell'ambito della stessa. È stato chiarito che tale divieto è di carattere eccezionale e, pertanto, non è analogicamente applicabile ad altre ipotesi, sicché salvi i casi di interposizione fittizia e di accordo tra debitore esecutato e terzo incaricato dal primo di acquistare per suo conto l'immobile, configurante un negozio in frode alla legge, è valida ed efficace nei confronti dell'offerente l'offerta proveniente da un mandatario senza rappresentanza del debitore (Cass. n. 11258/2007). In applicazione di tale principio generale si è ritenuto, sempre in sede di legittimità, che la partecipazione all'asta pubblica di un soggetto nella qualità di persona interposta del coniuge del debitore esecutato, non integra violazione del predetto divieto, qualora manchi la prova che all'accordo interpositorio — se fittizio — abbia partecipato anche il debitore, ovvero — se reale — sia correlato un mandato di quest'ultimo al coniuge per l'acquisto del bene, oggetto dell'esecuzione (Cass. n. 4307/1989). La portata eccezionale della regola sancita dal comma 1 dell'art. 579 è alla base, inoltre, dell'orientamento per il quale la stessa non può trovare applicazione analogica in altre ipotesi o rispetto a altri soggetti non considerati in detta norma neppure con riguardo al coniuge del debitore, ancorché sussista tra i coniugi il regime di comunione legale dei beni previsto dagli artt. 177 ss c.c.: ne deriva che il coniuge in comunione legale dei beni, rientrando nell'ampia e onnicomprensiva categoria delineata dal richiamato art. 579, è ammesso a fare offerte per l'incanto od offerta di aumento del sesto dopo l'aggiudicazione, senza che rilevi il fatto che, per volontà della legge, l'effetto traslativo del bene — operato direttamente soltanto in capo a lui quale offerente aggiudicatario — si ripercuota per la metà nel patrimonio del debitore esecutato (Cass. n. 605/1982). È stato altresì precisato, in giurisprudenza, che l'accordo tra il debitore esecutato ed un terzo, che dal primo sia stato incaricato di acquistare per suo conto l'immobile, configurando un negozio diretto ad eludere il divieto ex art. 579 gravante sul debitore di effettuare offerte all'incanto, è nullo anche con riguardo all'eventuale patto con cui il terzo, prima dell'aggiudicazione, si obblighi a retrocedere l'immobile espropriato al debitore, salvo che si sia in presenza di un mero impegno ad una eventuale retrocessione del bene al debitore nel caso in cui, successivamente, le condizioni economiche di questo ne consentano il riacquisto (cfr. Cass. n. 3952/1988). Modalità di presentazione delle offerteLe offerte possono essere effettuate personalmente o mediante mandatario munito di procura speciale. La S.C. ha chiarito che in quest'ultima ipotesi nella procura deve essere fatto specifico riferimento all'immobile che si intende acquistare (Cass. n. 1491/1962). Il mandatario con procura speciale per la partecipazione all'incanto può compiere tutto il necessario per la realizzazione dell'incarico e può, quindi, anche opporsi alla richiesta di aumento di sesto, senza necessità di altra procura (Cass. n. 5621/1994). Nondimeno nella vendita senza incanto non è necessario, a differenza di quanto avviene nella vendita con incanto, che il mandatario sia un procuratore legale, trattandosi di una forma di vendita meno complessa (Travi 916). Sul punto in una recente decisione, la S.C. ha evidenziato che, in materia di espropriazione immobiliare, legittimato ex art. 571 a presentare l'offerta di acquisto - in caso di vendita senza incanto - è anche il "procuratore legale" dell'offerente (espressione da intendersi ormai sostituita con quella di "avvocato", e non riferibile invece al procuratore "non falsus"), dovendosi escludere un'irragionevole disparità di trattamento con la differente disciplina contemplata per la vendita con incanto, per la quale l'offerta può essere compiuta anche a mezzo di mandatario, munito di procura speciale, oppure, nel solo caso di offerte per persona da nominare, a mezzo di "procuratore legale", attesa la differenza strutturale esistente tra i due tipi di vendita (Cass. n. 8951/2016). Offerta per persona da nominare I procuratori legali, rectius, a seguito della soppressione del relativo albo, gli avvocati, possono effettuare anche offerte all'incanto per persona da nominare. Peraltro, ciò non esclude che gli avvocati possano presentare offerte all’incanto anche in proprio (cfr. Cass. n. 3518/1994). Qualora l'offerta per persona da nominare venga effettuata da un soggetto privo della qualità di avvocato la vendita non sarà nulla, perfezionandosi, piuttosto, in capo all'offerente e non al soggetto nominato (Cass. n. 5145/1981, Foro it., 1982, I, 1107, con nota di Trifone). La S.C. ha precisato, inoltre, che in tema di esecuzione immobiliare con vendita all'incanto per persona da nominare, il committente è tenuto a conferire apposito mandato all'avvocato incaricato ed a saldare il prezzo: in mancanza, la perdita della cauzione già versata e la diversa aggiudicazione a favore dell'avvocato, presente alla vendita, libera, totalmente o parzialmente, quest'ultimo da responsabilità, salvo sussista superficialità, di cui va accertata la misura dell'incidenza, nello svolgimento dell'incarico professionale (Cass. n. 1765/2012). In sede applicativa si è ritenuto che la delega per partecipare ad una vendita all'asta per persona da nominare non è un atto rispetto al quale l'avvocato ha poteri certificatori (Trib. Monza 17 maggio 2010, in Foro ambr., 2010, n. 2, 164). 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D.I., VI, Torino, 1964, 902; Turroni, Commento agli artt. 570 e ss., in Commentario alle riforme del processo civile, diretto da S. Chiarloni, Bologna, 2007, 916 e ss.; Vaccarella, Orientamenti e disorientamenti giurisprudenziali in tema di aumento di sesto, in Foro it. 1989, I, 1923; Vaccarella, La vendita forzata immobiliare fra delega al notaio e prassi giudiziarie «virtuose», in Riv. esecuz. forzata 2001, 289 ss.; Vocino, Irrevocabilità dell’offerta di aumento di sesto nella vendita forzata immobiliare, in Riv. dir. proc. 1964, 144. |