Codice di Procedura Civile art. 591 bis - Delega delle operazioni di vendita 1Delega delle operazioni di vendita1 [I]. Il giudice dell'esecuzione, salvo quanto previsto dal secondo comma, con l'ordinanza con la quale provvede sull'istanza di vendita ai sensi dell'articolo 569, terzo comma, delega ad un notaio avente preferibilmente sede nel circondario o a un avvocato ovvero a un commercialista, iscritti nei relativi elenchi di cui all'articolo 179-ter delle disposizioni di attuazione del presente codice, il compimento delle operazioni di vendita secondo le modalità indicate al terzo comma del medesimo articolo 569. Con la medesima ordinanza il giudice fissa il termine finale per il completamento delle operazioni delegate; dispone lo svolgimento, entro il termine di un anno dall'emissione dell'ordinanza, di un numero di esperimenti di vendita non inferiore a tre, secondo i criteri stabiliti dall'articolo 591, secondo comma; stabilisce le modalità di effettuazione della pubblicità, il luogo di presentazione delle offerte d'acquisto e il luogo ove si procede all'esame delle stesse, alla gara tra gli offerenti ed alle operazioni dell'eventuale incanto. Si applica l'articolo 569, quarto comma. [II]. Il giudice non dispone la delega ove, sentiti i creditori, ravvisi l'esigenza di procedere direttamente alle operazioni di vendita a tutela degli interessi delle parti. [III]. Il professionista delegato provvede: 1) alla determinazione del valore dell'immobile a norma dell'articolo 568, primo comma, tenendo anche conto della relazione redatta dall'esperto nominato dal giudice ai sensi dell'articolo 569, primo comma, e delle eventuali note depositate dalle parti ai sensi dell'articolo 173-bis, quarto comma, delle disposizioni di attuazione del presente codice; 2) agli adempimenti previsti dall'articolo 570 e, ove occorrenti, dall'articolo 576, secondo comma; 3) alla deliberazione sull'offerta a norma dell'articolo 572 e agli ulteriori adempimenti di cui agli articoli 573 e 574; 4) alle operazioni dell'incanto e all'aggiudicazione dell'immobile a norma dell'articolo 581; 5) a ricevere o autenticare la dichiarazione di nomina di cui all'articolo 583; 6) sulle offerte dopo l'incanto a norma dell'articolo 584 e sul versamento del prezzo nella ipotesi di cui all'articolo 585, secondo comma; 7) sulla istanza di assegnazione di cui agli articoli 590 e 591, terzo comma; 8) alla fissazione del nuovo esperimento di vendita e del termine per la presentazione di nuove offerte d'acquisto ai sensi dell'articolo 591; 9) alla fissazione dell'ulteriore esperimento di vendita nel caso previsto dall'articolo 587; 10) ad autorizzare l'assunzione dei debiti da parte dell'aggiudicatario o dell'assegnatario a norma dell'articolo 508; 11) alla esecuzione delle formalità di registrazione, trascrizione e voltura catastale del decreto di trasferimento, alla comunicazione dello stesso a pubbliche amministrazioni negli stessi casi previsti per le comunicazioni di atti volontari di trasferimento nonché all'espletamento delle formalità di cancellazione delle trascrizioni dei pignoramenti e delle iscrizioni ipotecarie conseguenti al decreto di trasferimento pronunciato dal giudice dell'esecuzione ai sensi dell'articolo 586; 12) alla formazione del progetto di distribuzione ed alla sua trasmissione al giudice dell'esecuzione, nei modi e termini stabiliti dall'articolo 596; 13) ad ordinare alla banca o all'ufficio postale la restituzione delle cauzioni e di ogni altra somma direttamente versata mediante bonifico o deposito intestato alla procedura dagli offerenti non risultati aggiudicatari. La restituzione ha luogo nelle mani del depositante o mediante bonifico a favore degli stessi conti da cui sono pervenute le somme accreditate. [IV]. Nell'avviso di cui all'articolo 570 è specificato che tutte le attività che a norma degli articoli 571 e seguenti devono essere compiute in cancelleria o davanti al giudice dell'esecuzione, o dal cancelliere o dal giudice dell'esecuzione, sono eseguite dal professionista delegato presso il suo studio ovvero nel luogo indicato nell'ordinanza di cui al primo comma. All'avviso si applica l'articolo 173-quater delle disposizioni di attuazione del presente codice. [V]. Il professionista delegato provvede altresì alla redazione del verbale delle operazioni di vendita, che deve contenere le circostanze di luogo e di tempo nelle quali le stesse si svolgono, le generalità delle persone presenti, la descrizione delle attività svolte, la dichiarazione dell'aggiudicazione provvisoria con l'identificazione dell'aggiudicatario. [VI]. Il verbale è sottoscritto esclusivamente dal professionista delegato e allo stesso non deve essere allegata la procura speciale di cui all'articolo 579, secondo comma. [VII]. Se il prezzo non è stato versato nel termine, il professionista delegato ne dà tempestivo avviso al giudice, trasmettendogli il fascicolo. [VIII]. Avvenuto il versamento del prezzo con le modalità stabilite ai sensi degli articoli 574, 585 e 590, secondo comma, e verificato l'assolvimento dell'obbligo posto a carico dell'aggiudicatario dall'articolo 585, quarto comma, il professionista delegato predispone il decreto di trasferimento e trasmette senza indugio al giudice dell'esecuzione il fascicolo. Al decreto, se previsto dalla legge, deve essere allegato il certificato di destinazione urbanistica dell'immobile quale risultante dal fascicolo processuale. [IX]. Il professionista delegato provvede alla trasmissione del fascicolo al giudice dell'esecuzione nel caso in cui non faccia luogo all'assegnazione o ad ulteriori incanti ai sensi dell'articolo 591. [X]. Contro il decreto previsto nel presente comma è proponibile l'opposizione di cui all'articolo 617. [XI]. Le somme versate dall'aggiudicatario sono depositate presso una banca o su un conto postale indicati dal giudice. [XII]. I provvedimenti di cui all'articolo 586 restano riservati al giudice dell'esecuzione in ogni caso di delega al professionista delle operazioni di vendita. [XIII]. Il giudice dell'esecuzione vigila sul regolare e tempestivo svolgimento delle attività delegate e sull'operato del professionista delegato, al quale può in ogni momento richiedere informazioni sulle operazioni di vendita. [XIV]. Sentito l'interessato, il giudice dell'esecuzione provvede alla sostituzione del delegato qualora non siano rispettati i termini e le direttive per lo svolgimento delle operazioni di vendita, salvo che il professionista delegato dimostri che il mancato rispetto della delega sia dipeso da causa a lui non imputabile. [XV]. Quando il giudice dell'esecuzione provvede a norma dell'articolo 569-bis¸ quarto comma, al professionista sono delegate la riscossione del prezzo e le operazioni di distribuzione del ricavato, nonché le operazioni indicate ai numeri 10), 11) e 12) del terzo comma. Si applicano, in quanto compatibili, i commi dal settimo all'undicesimo. [XVI]. Quando il giudice dell'esecuzione provvede a norma dell'articolo 569-bis, quinto comma, al professionista sono delegate le operazioni di cui alla medesima disposizione, nonché la deliberazione sulle offerte e lo svolgimento della gara, la riscossione del prezzo e le operazioni di distribuzione del ricavato. [XVII]. Al professionista sono, altresì, delegate le operazioni indicate ai numeri 2), 5), 10), 11), 12) e 13) del terzo comma. Si applicano, in quanto compatibili, i commi dal quarto all'undicesimo. [XVIII]. Entro trenta giorni dalla notifica dell'ordinanza di vendita il professionista delegato deposita un rapporto riepilogativo iniziale delle attività svolte. A decorrere dal deposito del rapporto riepilogativo iniziale, il professionista deposita, dopo ciascun esperimento di vendita, un rapporto riepilogativo periodico delle attività svolte. Entro dieci giorni dalla comunicazione dell'approvazione del progetto di distribuzione, il professionista delegato deposita un rapporto riepilogativo finale delle attività svolte successivamente al deposito dell'ultimo rapporto riepilogativo periodico. I rapporti riepilogativi sono redatti in conformità a modelli predisposti dal giudice dell'esecuzione e contengono i dati identificativi dell'esperto che ha effettuato la stima.
[1] [1] Articolo dapprima inserito dall'art. 3 l. 3 agosto 1998, n. 302 e poi sostituito, in sede di conversione, dall'art. 23 lett. e) n. 33 d.l. 14 marzo 2005, n. 35, conv., con modif., in l. 14 maggio 2005, n. 80, come modificato dall'art. 13 lett. r) n. 2)l. 28 dicembre 2005, n. 263, con effetto dalla data indicata sub art. 476. Per la disciplina transitoria v. art. 2 3-sexies d.l. n. 35, cit., sub art. 476. Successivamente modificato dall'art. 13 d.l. 27 giugno 2015 n. 83, conv. con modif. in l. 6 agosto 2015, n. 132; dall'art. 4, comma 8, del d.l. 29 dicembre 2009, n. 193, conv., con modif., dalla l. 22 febbraio 2010, n. 24 e, da ultimo, sostituito dall'art. 3, comma 42, lett. a) del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". Si riporta il testo prima della sostituzione: «[I]. Il giudice dell'esecuzione, salvo quanto previsto al secondo comma, con l'ordinanza con la quale provvede sull'istanza di vendita ai sensi dell'articolo 569, terzo comma, delega ad un notaio avente preferibilmente sede nel circondario o a un avvocato ovvero a un commercialista, iscritti nei relativi elenchi di cui all'articolo 179-ter delle disposizioni di attuazione del presente codice, il compimento delle operazioni di vendita secondo le modalità indicate al terzo comma del medesimo articolo 569. Con la medesima ordinanza il giudice stabilisce il termine per lo svolgimento delle operazioni delegate, le modalità della pubblicità, il luogo di presentazione delle offerte ai sensi dell'articolo 571 e il luogo ove si procede all'esame delle offerte, alla gara tra gli offerenti e alle operazioni dell'eventuale incanto. Si applica l'articolo 569, quarto comma. [II]. Il giudice non dispone la delega ove, sentiti i creditori, ravvisi l'esigenza di procedere direttamente alle operazioni di vendita a tutela degli interessi delle parti. [III]. Il professionista delegato provvede: 1) alla determinazione del valore dell'immobile a norma dell'articolo 568, primo comma, tenendo anche conto della relazione redatta dall'esperto nominato dal giudice ai sensi dell'articolo 569, primo comma, e delle eventuali note depositate dalle parti ai sensi dell'articolo 173-bis, quarto comma, delle disposizioni di attuazione del presente codice; 2) agli adempimenti previsti dall'articolo 570 e, ove occorrenti, dall'articolo 576, secondo comma; 3) alla deliberazione sull'offerta a norma dell'articolo 572 e agli ulteriori adempimenti di cui agli articoli 573 e 574; 4) alle operazioni dell'incanto e all'aggiudicazione dell'immobile a norma dell'articolo 581; 5) a ricevere o autenticare la dichiarazione di nomina di cui all'articolo 583; 6) sulle offerte dopo l'incanto a norma dell'articolo 584 e sul versamento del prezzo nella ipotesi di cui all'articolo 585, secondo comma; 7) sulla istanza di assegnazione di cui all'articolo 590 e 591, terzo comma; 8) alla fissazione del nuovo incanto e del termine per la presentazione di nuove offerte d'acquisto ai sensi dell'articolo 591; 9) alla fissazione dell'ulteriore incanto nel caso previsto dall'articolo 587; 10) ad autorizzare l'assunzione dei debiti da parte dell'aggiudicatario o dell'assegnatario a norma dell'articolo 508; 11) alla esecuzione delle formalità di registrazione, trascrizione e voltura catastale del decreto di trasferimento, alla comunicazione dello stesso a pubbliche amministrazioni negli stessi casi previsti per le comunicazioni di atti volontari di trasferimento nonché all'espletamento delle formalità di cancellazione delle trascrizioni dei pignoramenti e delle iscrizioni ipotecarie conseguenti al decreto di trasferimento pronunciato dal giudice dell'esecuzione ai sensi dell'articolo 586; 12) alla formazione del progetto di distribuzione ed alla sua trasmissione al giudice dell'esecuzione che, dopo avervi apportato le eventuali variazioni, provvede ai sensi dell'articolo 596; 13) ad ordinare alla banca o all'ufficio postale la restituzione delle cauzioni e di ogni altra somma direttamente versata mediante bonifico o deposito intestato alla procedura dagli offerenti non risultati aggiudicatari. La restituzione ha luogo nelle mani del depositante o mediante bonifico a favore degli stessi conti da cui sono pervenute le somme accreditate. [IV]. Nell'avviso di cui all'articolo 570 è specificato che tutte le attività, che, a norma degli articoli 571 e seguenti, devono essere compiute in cancelleria o davanti al giudice dell'esecuzione, o dal cancelliere o dal giudice dell'esecuzione, sono eseguite dal professionista delegato presso il suo studio ovvero nel luogo indicato nell'ordinanza di cui al primo comma. All'avviso si applica l'articolo 173-quater delle disposizioni di attuazione del presente codice. [V]. Il professionista delegato provvede altresì alla redazione del verbale delle operazioni di vendita, che deve contenere le circostanze di luogo e di tempo nelle quali le stesse si svolgono, le generalità delle persone presenti, la descrizione delle attività svolte, la dichiarazione dell'aggiudicazione provvisoria con l'identificazione dell'aggiudicatario. [VI]. Il verbale è sottoscritto esclusivamente dal professionista delegato ed allo stesso non deve essere allegata la procura speciale di cui all'articolo 579, secondo comma. [VII]. Se il prezzo non è stato versato nel termine, il professionista delegato ne dà tempestivo avviso al giudice, trasmettendogli il fascicolo. [VIII]. Avvenuto il versamento del prezzo con le modalità stabilite ai sensi degli articoli 574, 585 e 590, secondo comma, il professionista delegato predispone il decreto di trasferimento e trasmette senza indugio al giudice dell'esecuzione il fascicolo. Al decreto, se previsto dalla legge, deve essere allegato il certificato di destinazione urbanistica dell'immobile quale risultante dal fascicolo processuale. Il professionista delegato provvede alla trasmissione del fascicolo al giudice dell'esecuzione nel caso in cui non faccia luogo all'assegnazione o ad ulteriori incanti ai sensi dell'articolo 591. Contro il decreto previsto nel presente comma è proponibile l'opposizione di cui all'articolo 617. [IX]. Le somme versate dall'aggiudicatario sono depositate presso una banca o su un conto postale indicati dal giudice. [X]. I provvedimenti di cui all'articolo 586 restano riservati al giudice dell'esecuzione in ogni caso di delega al professionista delle operazioni di vendita. [XI]. Il giudice dell'esecuzione, sentito l'interessato, dispone la revoca della delega delle operazioni di vendita se non vengono rispettati i termini e le direttive per lo svolgimento delle operazioni, salvo che il professionista delegato dimostri che il mancato rispetto dei termini o delle direttive sia dipeso da causa a lui non imputabile.». InquadramentoNell'espropriazione immobiliare il giudice è tenuto a delegare ad un notaio ovvero ad un avvocato o commercialista iscritto negli elenchi di cui all'art. 179-ter disp. att. le operazioni di vendita, salvo che ravvisi l'opportunità di procedervi direttamente a tutela degli interessi delle parti. Sono delegabili tutte le attività successive all'ordinanza di vendita ed alla stessa aggiudicazione, salve quelle previste dall'art. 586. Il giudice dell'esecuzione può revocare il delegato che non rispetti i termini o le direttive per lo svolgimento delle attività allo stesso demandate. La norma è stata modificata, a decorrere dal 28 febbraio 2023, su alcuni rilevanti aspetti, dal d.lgs. n. 149/2022, in attuazione della delega di cui alla l. n. 206/2021 (cfr. Giordano, 2021). In generale, è stato chiarito che il professionista delegato ex art. 591-bis c.p.c. non esercita pienamente le funzioni giudiziarie o giurisdizionali, perché la delegabilità di un novero assai ampio di atti del processo esecutivo non fa venir meno la direzione del giudice dell'esecuzione, a norma dell'art. 484, comma 1, c.p.c.; tuttavia, l'imputazione degli atti fa sempre capo all'ufficio giudiziario nel suo complesso, nei cui confronti va rivolta l'eventuale azione di risarcimento dei danni per violazioni commesse nell'esercizio dell'attività giurisdizionale ai sensi della l. n. 117 del 13/4/1988, mentre il professionista delegato può essere chiamato a rispondere in via ordinaria, per colpa o dolo, ai sensi dell'art. 2043 c.c., qualora ne sussistano i presupposti, ossia quando i suoi atti sono stati posti in essere al di fuori dello schema legale e non possano essere ricondotti in alcun modo al legittimo esercizio della delega (Cass. n. 25698/2024). Tendenziale obbligatorietà della delegaLa disposizione in commento è stata modificata dall'art. 13, comma 1, lett. cc), d.l. n. 83/2015, in primo luogo, nel senso di rendere obbligatoria, entro certi limiti, la delega delle operazioni di vendita a Notai, aventi sede nel circondario del tribunale, o ad avvocati e commercialisti - senza alcuna limitazione territoriale - iscritti negli elenchi di cui all'art. 179 ter disp. att. Pertanto, la delega delle operazioni di vendita nell'espropriazione immobiliare è obbligatoria, salvo qualora, sentiti gli interessati e sulla base del suo prudente apprezzamento, ravvisi l'esigenza di procedere direttamente alle operazioni di vendita a tutela degli interessi delle parti, eventualmente tenendo anche conto di elementi quali il valore del bene per cui si procede, i fattori ambientali, i probabili costi. In realtà, l'innovazione appare di portata limitata poiché nella prassi (almeno della generalità) degli uffici giudiziari si procedeva già di regola alla delega a Notai del distretto ovvero ad avvocati e commercialisti delle operazioni di vendita, salvo che il Giudice dell'esecuzione, anche sentite le parti all'udienza di autorizzazione alla vendita, decidesse di svolgerle direttamente dinanzi a sé (di solito per meglio vigilare su pericoli di “turbative” o per evitare eccessive spese per immobili di limitato valore economico). Durata della delegaLa disposizione in esame, nella formulazione novellata dal d.lgs. n. 149 del 2022, prevede espressamente che la delega delle operazioni di vendita nell'espropriazione immobiliare abbia durata annuale, con incarico rinnovabile da parte del giudice dell'esecuzione, e che in tale periodo il professionista delegato debba svolgere almeno tre esperimenti di vendita. La ratio – volendo utilizzare un'espressione colloquiale, è evitare che i delegati «dimentichino» le procedure assegnate - non effettuando tentativi di vendita ravvicinati e così rallentando la definizione delle procedure esecutive immobiliari (Giordano, § 1). Riteniamo che, peraltro, come già osservato, anche qualora il legislatore delegato rimanesse silente sul punto, in tutte le ipotesi in cui lo svolgimento ravvicinato dei tentativi di vendita possa determinare un ribasso eccessivo del prezzo - ad esempio per una particolare situazione contingente riguardante lo stato o l'ubicazione del cespite pignorato ovvero il contesto di mercato - il professionista delegato potrà, mediante un'istanza al giudice dell'esecuzione, comunque chiedere l'autorizzazione a differirne il compimento nonché, nelle ipotesi in cui l'opportunità della “stasi” nella fase di liquidazione si prospetti più lunga, sollecitarlo a porre il bene in amministrazione straordinaria ex art. 592 c.p.c. (Giordano, § 1). Come si era da più parti auspicato (tra gli altri, v. Vigorito), non sembra che la norma novellata abbia, per evitare inutili aggravi della procedura, previsto che il rinnovo, al termine di ciascun anno, della delega delle operazioni di vendita possa essere disposto con decreto, ossia senza la necessità di fissare a tal fine un'udienza nel contraddittorio tra le parti. Il silenzio del legislatore sul punto deve invero intendersi nel senso che, scaduta la delega, la stessa dovrà essere nuovamente conferita in udienza dal giudice dell'esecuzione, in base alla regola generale ritraibile dall'art. 569. Oggetto della delegaLa delega delle operazioni di vendita può ricomprendere, come si evince dall'elencazione contenuta nella norma in esame, il complesso delle attività successive all'emanazione dell'ordinanza di vendita, compresa la predisposizione del progetto di distribuzione. Rispetto alle attività delegabili nella fase di distribuzione del ricavato dalla vendita, un significativo passo in avanti è stato compiuto dalla recente riforma realizzata dal d.lgs. n. 149 del 2022, che prevede espressamente – seguendo le “buone prassi” di alcuni uffici giudiziari – che l'audizione delle parti rispetto al progetto di distribuzione avvenga in primo luogo dinanzi al delegato che rinvierà al giudice dell'esecuzione solo nell'ipotesi nella quale vengano formulate contestazioni ex art. 512. Vengono invece riservate espressamente al giudice dell'esecuzione le attività indicate dall'art. 586, ossia il potere di sospendere la vendita notevolmente inferiore al giusto prezzo e l'emissione del decreto di trasferimento. Revoca del delegatoLa tendenziale obbligatorietà della delega delle operazioni di vendita a Notai o ad altri professionisti delegati è poi “compensata” dalla possibilità attribuita al Giudice dell'esecuzione di disporre, sentito l'interessato, la revoca della delega delle operazioni di vendita se non vengono rispettati i termini e le direttive per lo svolgimento delle operazioni, salvo che il professionista delegato dimostri che il mancato rispetto dei termini o delle direttive sia dipeso da causa a lui non imputabile. La norma – conservata dopo l'intervento del d.lgs. n. 149 del 2022 - ha una portata significativa poiché attribuisce al giudice dell'esecuzione poteri precisi consentendo allo stesso espressamente di revocare il professionista delegato in ritardo nell'espletamento dell'incarico o che abbia contravvenuto alle direttive imposte nell'ordinanza di autorizzazione alla vendita. L'onere della prova contraria rispetto al fatto che giustifica la revoca dell'incarico è posto a carico del delegato. Anche in sede di merito , è stato evidenziato che la violazione del termine entro il quale le operazioni delegate devono essere concluse dal professionista incide sulla valutazione della diligenza del professionista medesimo ma non ha alcuna incidenza sulla validità dell'attività dallo stesso compiuta (Trib. Padova, 9 ottobre 2015). L’iscrizione negli elenchi di cui all’art. 179 ter disp. att.Il d.l. 3 maggio 2016, n. 59, aveva inciso profondamente qualche anno fa sul sistema delle vendite delegate riscrivendo completamente l'art. 179-ter disp. att in ordine ai criteri per la formazione e la tenuta dell'elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita, nell'intento di creare una categoria realmente specializzata nel settore, con la previsione di specifici obblighi di formazione iniziale e permanente. Nel sistema configurato dall'art. 179-ter disp. att.nella precedente formulazione l'elenco era, in realtà, costituito da tre elenchi, formati dai Consigli degli Ordini professionali dei notai, degli avvocati e dei commercialisti che ogni triennio compilavano le liste indirizzate al Presidente del Tribunale, unitamente – per i soli avvocati e commercialisti – alle schede in cui ciascun professionista riportava le specifiche esperienze maturate nello svolgimento di procedure esecutive ordinarie o concorsuali. In genere, peraltro, non si riconosceva al Presidente del Tribunale alcuna forma di sindacato in ordine ai nominativi che erano stati trasmessi rispetto alle esperienze maturate (cfr. FANTICINI). La legge n. 119 del 2016, di conversione del d.l. n. 59/2016, riscrivendo l'art. art. 179-ter disp. att., ha previsto che l'iscrizione nell'elenco avvenga con provvedimento di una commissione distrettuale la cui composizione sarà individuata dal succitato decreto, fermo restando che l'incarico di membro del predetto consesso dovrà avere durata triennale. Costituisce requisito per l'inserimento nell'elenco la dimostrazione di aver assolto specifici – ma ancora indefiniti – obblighi formativi. Il compito di formare l'elenco dei professionisti presso ciascun ufficio giudiziario del distretto spetta, adesso, alla commissione istituita presso ciascuna Corte d'appello che, parimenti, provvederà, in luogo del Presidente del Tribunale, alla cancellazione dei professionisti destinatari da parte dei giudici dell'esecuzione di provvedimenti di revoca (per non aver rispettato le istruzioni indicate nella delega o per il ritardo nel compimento delle operazioni, secondo quanto previsto dall'art. 591-bis c.p.c., nella formulazione novellata dal d.l. 27 giugno 2015, n. 83). Il d.lgs. n. 164/2024 intervenendo sull'art. 173 disp. att. c.p.c. ha previsto che contro i provvedimenti del comitato è ammesso reclamo, entro quindici giorni dalla notificazione, al comitato previsto nell'articolo 5. Si è osservato che è stata così allineata la disciplina a quella dettata, dall'art. 15, comma 5, disp. att. c.p.c., per il reclamo avverso i provvedimenti del comitato incaricato della formazione dell'albo dei consulenti tecnici (cfr. Farina– Giordano– Metafora, Il decreto correttivo alla riforma civile Cartabia, 222 ss., sui dubbi che sorgono perché non è certo se tale norma che fa riferimento all'ordinamento corporativo non sia stata tacitamente abrogata). Per altro verso, lo stesso correttivo 2024 ha riscritto il comma quarto dell'art. 173-ter disp. att. c.p.c., allo scopo di semplificare gli adempimenti necessari per la presentazione della domanda di iscrizione all'elenco e per la conferma triennale dell'iscrizione, prevedendo — a pena d'inammissibilità — il deposito delle dichiarazioni sostitutive di cui all'art. 46 del d.P.R. n. 445/2000 in luogo dei documenti già richiesti dalla norma, in ossequio alla legislazione in materia di procedimento amministrativo; al contempo è stata introdotta, tra le indicazioni richieste, quella relativa all'indirizzo di posta elettronica certificata del professionista. Anche il sesto comma dell'art. 179-ter è stato modificato dal legislatore del novembre 2024 in un'ottica di semplificazione; ciò per consentire ai professionisti che aspirano alla conferma dell'iscrizione nell'elenco di fare domanda al presidente del tribunale corredandola della dichiarazione sostitutiva di cui al quarto comma, numeri 3) e 4), e dei titoli e documenti idonei a dimostrare il mantenimento della specifica competenza tecnica del professionista ai sensi del settimo comma. Solo quando ricorrono speciali ragioni è possibile conferire incarichi a soggetti non iscritti in alcun elenco, ma devono essere esplicitate analiticamente le ragioni di tale scelta. Si può, tra gli altri, addurre l'esempio del conferimento dell'incarico di delegato alle operazioni di vendita in una procedura molto complessa sotto il profilo giuridico (ad es., per la pendenza di giudizi di cognizione di carattere incidentale) ad un Professore universitario di chiara fama sulle tematiche oggetto del procedimento. Ulteriore importante novità addotta dall'art. 179-ter disp. att nella formulazione attuale è che l'iscrizione negli elenchi viene subordinata ad obblighi di formazione iniziale prima non previsti. Invero, condizione essenziale per l'iscrizione è la “prima formazione” dei professionisti, cui sembra non poter supplire l'esperienza maturata sul “campo”; anche la permanenza nell'elenco è subordinata all'assolvimento della formazione periodica. Sembra doversi ritenere che i corsi debbano essere gestiti dal Ministero della Giustizia, essendo previsto che le quote di partecipazione individuale devono essere determinate in misura tale da garantire l'integrale copertura delle spese connesse all'organizzazione ed al funzionamento dei corsi e versate all'Erario. Le linee guida dei programmi dei corsi sono elaborate, sentiti i Consigli Nazionali degli Ordini professionali, dalla Scuola Superiore della Magistratura, come avvenuto poi con la delibera del 6 aprile 2023. In dottrina è stato osservato, premesso che la disciplina legislativa non fissa un numero di crediti formativi o un numero minimo di ore di frequenza, né chiarisce il/i luogo/hi e le modalità con cui si terranno i corsi, né impone il superamento di un esame di abilitazione, che difficilmente potrà, con i decreti attuativi “essere introdotto un “esame finale”, sia perché lo stesso costituirebbe un limite all'iscrizione non previsto dal legislatore, sia perché le attività del delegato sono molto variegate e una prova troppo specialistica potrebbe essere penalizzante per alcune categorie di professionisti e, di contro, favorirne altre: si pensi, a titolo di esempio, alla redazione di un progetto di ripartizione particolarmente complesso (che vedrebbe avvantaggiati i commercialisti) oppure alla predisposizione della bozza di un decreto di trasferimento di un immobile gravato da vincoli peculiari (materia di competenza prettamente notarile) oppure, ancora, alla stesura di un complicato ricorso ex art. 591-ter su questioni di rito (certamente meglio conosciute dagli avvocati)” (Fanticini). Le indicate disposizioni non erano di immediata applicazione, in quanto la vigenza delle stesse è rinviata a dodici mesi dopo l'emanazione del decreto del Ministro della Giustizia, che avrebbe dovuto essere adottato entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione, relativo agli obblighi di formazione. Sull'art. 179-ter disp. att. è intervenuto, da ultimo, il d.lgs. n. 149/ 2022 pevedendo nuovi criteri di formazione e tenuta dell'elenco medesimo (cfr., in senso critico, Borrelli- Viola). L'elenco è tenuto dal Presidente del Tribunale ed è formato da un comitato presieduto dallo stesso o da un suo delegato e composto da un giudice addetto alle esecuzioni immobiliari e da un professionista iscritto nell'albo professionale, designato dal consiglio dell'ordine, a cui appartiene il richiedente l'iscrizione nell'elenco (comma 2). Possono ottenere l'iscrizione nell'elenco gli avvocati, i commercialisti e i notai che hanno una “specifica competenza tecnica nella materia dell'esecuzione forzata”, sono di condotta morale specchiata e sono iscritti ai rispettivi ordini professionali (comma 3). E' stato evidenziato che sussistono problemi interpretativi in ordine all'applicazione temporale della norma, nel senso che occorre interrogarsi se per tutti i procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della stessa, ossia il 28 febbraio 2023) il Giudice dell'esecuzione potrà nominare i professionisti delegabili attingendo dall'elenco già esistente (con possibilità, quindi, di un doppio binario di nomine) o se invece il nuovo elenco andrà a sostituire l'elenco già formato. Nel senso che la norma non potrebbe trovare immediata applicazione poiché allo stato è possibile l'iscrizione dimostrare di avere solo una delle competente tecniche in base alla quale la stessa è possibile, ossia aver svolto nel quinquennio precedente almeno dieci incarichi di delegato alle operazioni di vendita cfr. Borrelli – Viola. Per altro verso, era stata introdotta nel 2022 anche per gli avvocati e i commercialisti una limitazione territoriale, con l'obbligo per il giudice dell'esecuzione di nominare soltanto professionisti iscritti nell'elenco del proprio Tribunale (in senso critico v., ancora, Borrelli – Viola, i quali auspicavano, piuttosto, la previsione di un Albo unico nazionale). Sussisteva , ad ogni modo, la possibilità per il Giudice dell'esecuzione di conferire la delega ad un professionista iscritto nell'elenco di un altro circondario, indicando analiticamente i motivi della scelta (ad es. specifica competenza tecnica unita all'aver costantemente svolto negli anni precedenti incarichi di professionista delegato presso quel tribunale). Su questo aspetto è intervenuto il d.lgs. n. 164/2024 prevedendo, nel dodicesimo comma dell'art. 173-ter disp. att. c.p.c., che il giudice dell'esecuzione può delegare le operazioni di vendita anche ad un professionista iscritto nell'elenco di altro circondario compreso nel medesimo distretto, senza alcun obbligo motivazionale, potendo la sua determinazione essere dettata dalle ragioni più varie.
CasisticaL'inottemperanza al termine fissato dal giudice dell'espropriazione immobiliare per il versamento di un fondo spese al professionista, cui siano state delegate le operazioni di vendita, impedisce al processo esecutivo di raggiungere il suo scopo e ne legittima la chiusura anticipata, ove il creditore non abbia tempestivamente e preventivamente instato, allegando e provando i relativi presupposti, per la rimessione in termini, neppure potendo giovargli l'invocazione successiva di dubbi o incertezze non sottoposti al giudice dell'esecuzione prima della scadenza di quelli (Cass. n. 21549/2021, in Ilprocessocivile.it, con nota di FARINA). La notifica, da parte del notaio, dell'avviso di vendita ai sensi dell'art. 591- bis è idonea a far decorrere il termine per la proposizione dell'opposizione ex art. 617, atteso che la notifica dell'avviso d'asta a cura del notaio genera, per il debitore esecutato, una condizione di conoscenza legale della pendenza della procedura esecutiva e consente — ipso facto — il decorso del termine di cui all'art. 617 per la impugnazione di eventuali nullità anteriori (Cass. n. 4688/2014). In materia di vendita con incanto delegata dal giudice dell'esecuzione al notaio, ai sensi dell'art. 591-bis, l'omessa notifica dell'avviso di vendita può essere fatta valere soltanto con l'opposizione contro l'ordinanza di delega al predetto professionista, spettando al giudice e non al delegato inserire nel provvedimento le indicazioni relative alla data dell'incanto; ne consegue che il reclamo al giudice dell'esecuzione avverso gli atti del notaio dev'essere dichiarato inammissibile (Cass. n. 22794/2009). Nell'espropriazione immobiliare, quando le operazioni di incanto, delegate ad un notaio, debbano essere rinviate per mancanza di offerte, il notaio non è tenuto a dare avviso del rinvio al debitore esecutato, ove questi sia stato già ritualmente avvisato della data fissata per il primo incanto, in applicazione del generale principio di cui all'art. 176, comma 2 (Cass. n. 18184/2010). Il verbale d'incanto redatto dal notaio ai sensi dell'art. 591 bis, per le particolarità del soggetto delegante - il giudice dell'esecuzione, i cui atti sono disciplinati dalle norme del codice di rito — e del soggetto delegato — il notaio, il quale è dotato di particolari ed autonomi poteri, diversi da quelli del delegante (in qualche misura addirittura superiori dato che il giudice dell'esecuzione non ha potestà certificativa) e i cui atti sono sottoposti alle disposizioni della legge notarile - trova una doppia qualificazione come atto del processo esecutivo e, nel contempo, come atto notarile. Conseguentemente, il regime giuridico di tale verbale deve essere ricavato non solo dalle previsioni del codice di procedura civile ma anche dalle previsioni della legge notarile (Trib. Reggio Emilia I, 5 dicembre 2005, Riv. not., 2006, n. 6, 1546, con nota di Casu). La regola contenuta nell'art. 2929 c.c., secondo la quale la nullità degli atti esecutivi che hanno preceduto la vendita o l'assegnazione non ha effetto riguardo all'acquirente o all'assegnatario, si riferisce ai vizi formali del procedimento esecutivo che ha portato alla vendita o all'assegnazione e quindi, coordinata con l'art. 617,opera quando vi sono singoli atti del processo esecutivo, anteriori alla vendita ed all'assegnazione, che devono essere dichiarati nulli e quindi anche nell'ipotesi in cui il procedimento esecutivo sia viziato per la delega delle operazioni di vendita ad un notaio senza la preventiva audizione dei soggetti interessati ai sensi dell'art. 591 bis (Cass. n. 5111/2006). Nell'espropriazione immobiliare, quando le operazioni di incanto, delegate ad un notaio, debbano essere rinviate per mancanza di offerte, il notaio non è tenuto a dare avviso del rinvio al debitore esecutato, ove questi sia stato già ritualmente avvisato della data fissata per il primo incanto: e ciò in applicazione del generale principio di cui all'art. 176, comma 2 (Cass. III, n. 18184/2010). Il notaio delegato alla procedura di espropriazione immobiliare, ai sensi dell'art. 591 bis, comma 2 n. 5 è tenuto all'esecuzione delle formalità di registrazione, trascrizione e voltura catastale del decreto di trasferimento e all'espletamento delle formalità di cancellazione delle trascrizioni dei pignoramenti e delle iscrizioni ipotecarie conseguenti al decreto di trasferimento, sicché gli aggiudicatari non possono pretendere di provvedere autonomamente alla cancellazione delle formalità pregiudizievoli. Peraltro, il notaio delegato non può subordinare l'assolvimento del proprio incarico all'effettivo pagamento delle somme liquidate dal giudice e poste a carico dell'aggiudicatario, così come non può ritardare le attività delegate per tale ragione, mentre il decreto di liquidazione dei compensi in favore del notaio delegato costituisce titolo esecutivo ex art. 179-bis, comma 2, disp. att.; che assicura al notaio delegato la possibilità di conseguire coattivamente il dovuto, analogamente a quanto previsto con riferimento alla figura del consulente tecnico d'ufficio (Trib. Torino 19 novembre 2003, Giur. mer., 2004, 700). In tema di oneri relativi all'aggiudicazione di bene immobile oggetto di procedura esecutiva, non sono dovuti al notaio per le attività indicate dall'art. 591bis , comma 2, n. 5, — attinenti alla regolarizzazione formale, amministrativa e fiscale del decreto di trasferimento del bene — i diritti commisurati al tempo di cui all'art. 11 d.m. 27 novembre 2001 (recante: Determinazione della tariffa degli onorari, dei diritti, delle indennità e dei compensi spettanti ai notai), giacché questi sono previsti unicamente per le attività indicate nell'art. 7 lett. a), b) e c) dello stesso d.m. del 2001, che non riguardano le vendite all'incanto delegate ai notai, disciplinate dal d.m. 25 maggio 1999, n. 313 (Cass. III, n. 711/2010). Il decreto di liquidazione del compenso in favore del professionista delegato per la vendita, nell'ambito della procedura esecutiva immobiliare, ha natura giurisdizionale e non amministrativa e, pertanto, può essere modificato solo a seguito di opposizione ex art. 170 del d.P.R. n. 115 del 2002, mentre non può essere revocato d'ufficio (Cass. VI, n. 36340/2021; cfr. Cass. II, n. 2474/2013 con riferimento al litisconsorzio tra creditori, debitori ed aggiudicatario). BibliografiaBonsignori, Assegnazione forzata e distribuzione del ricavato, Milano, 1962; Borrelli-Viola, Elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita: luci ed ombre del nuovo art. 179 ter, disp. att., c.p.c., in IUS processocivile.it, 2022; Campese, L’espropriazione forzata immobiliare dopo la legge 14 maggio 2005, n. 80, Milano, 2005; Castoro, Il processo civile nel suo aspetto pratico, Milano, 2019; Cerino-Canova, Offerte dopo l’incanto, Padova, 1975; Cerino-Canova, Vendita forzata ed effetto traslativo, in Riv. dir. proc. 1980, 137; Colandrea, Decreto di trasferimento, in Ilprocessocivile.it, 16 giugno 2016; D’Alonzo, La nuova disciplina dell’esecuzione forzata. Considerazioni a prima lettura, in REF, 2022, n. 1, 12; De Stefano, Assegnazione nell’esecuzione forzata, in Enc. dir., III, Milano, 1958, 270; De Stefano, Il nuovo processo di esecuzione, 2a ed., Milano, 2006; Fabiani, In tema di aggiudicazione per persona da nominare ai sensi dell’art. 583 c.p.c., in Riv. trim. dir. proc. civ. 2003, 1429 ss.; Fabiani - Piccolo, Le modifiche in tema di esecuzione forzata di cui alla legge di riforma (n. 206/2021) della giustizia civile. Note a prima lettura, in giustiziainsieme.it; Farina, Riforma del processo civlie: espropriazione forzata, in IUS processocivile.it, 2021; Farina - Giordano - Metafora, La riforma del processo civile, Milano 2022; Giorgetti, L’espropriazione immobiliare riformanda, in Immobili e proprietà, 2022, n. 4, 223; Fanticini, Arriva il “patentino” per i professionisti delegati?, in ilprocessocivile.it, 11 luglio 2016; Farina, La chiusura anticipata del processo esecutivo per mancato versamento del fondo spese al professionista delegato, in Ilprocessocivile.it; Giusti G., Il «giusto» prezzo della vendita del bene immobile pignorato, fra incanti reiterati e dichiarazioni di improcedibilità o di estinzione della procedura esecutiva, in Giur. mer. 2006, 2681; Liccardo, I modelli decisionali della vendita coattiva nelle leggi 14 maggio 2005 n. 80, 28 dicembre 2005 n. 263 e 24 febbraio 2006 n. 52: ovvero della qualità delle leggi o delle leggi senza qualità, in Riv. esecuz. forzata 2006, 105 ss.; Longo, La custodia dell’immobile pignorato: prassi e prospettive di riforma, in Riv. esecuz. forzata 2005, 384 ss.; Luiso, I rapporti tra notaio delegato e giudice dell’esecuzione, in Riv. esecuz. forzata 2000, 5; Merlin, La vendita forzata immobiliare e la custodia dell’immobile pignorato, in AA.VV., Il processo civile di riforma in riforma, Milano, 2007, 89 ss.; Miccolis, Commento agli artt. 571 e ss., in La riforma del processo civile, a cura di Cipriani e Monteleone, Padova, 2007, 328 ss.; Miccolis, L’esecuzione forzata nella riforma che ci attende, in Quest. Giust., 2021; Saletti, La prassi di fronte alle norme e al sistema, in Riv. esecuz. forzata 2001, 487 ss.; Saletti, Tecniche ed effetti delle vendite forzate immobiliari, in Riv. dir. proc. 2003, 1052 ss.; Scardaccione, Brevi osservazioni sull’offerta di aumento di sesto prevista dall’art. 584 c.p.c., in Riv. dir. proc. 1959, II, 613; Travi, Espropriazione immobiliare, in Nss. D.I., VI, Torino, 1964, 902; Turroni, Commento agli artt. 570 e ss., in Commentario alle riforme del processo civile, diretto da S. Chiarloni, Bologna, 2007, 916 e ss.; Vaccarella, Orientamenti e disorientamenti giurisprudenziali in tema di aumento di sesto, in Foro it. 1989, I, 1923; Vaccarella, La vendita forzata immobiliare fra delega al notaio e prassi giudiziarie «virtuose», in Riv. esecuz. forzata 2001, 289 ss.; Vigorito, Gli interventi sul processo esecutivo previsti dal ddl delega AS 1662/XVIII collegato al «Piano nazionale di ripresa e resilienza», in Quest. Giust., 2021; Vocino, Irrevocabilità dell’offerta di aumento di sesto nella vendita forzata immobiliare, in Riv. dir. proc. 1964, 144. |