Codice di Procedura Civile art. 639 - Ricorso per consegna di cose fungibili.Ricorso per consegna di cose fungibili. [I]. Quando la domanda riguarda la consegna di una determinata quantità di cose fungibili [633 1], il ricorrente deve dichiarare la somma di danaro che è disposto ad accettare in mancanza della prestazione in natura, a definitiva liberazione dell'altra parte. Il giudice, se ritiene la somma dichiarata non proporzionata, prima di pronunciare sulla domanda può invitare il ricorrente a produrre un certificato della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. InquadramentoL'art. 639 disciplina il caso in cui il contenuto del diritto di credito azionato sia ancora «indeterminato», nel senso che i beni di cui si chiede la consegna, determinati solo nel genus e non nella species, non sono stati ancora individuati, per cui il creditore non ne ha ancora acquistato la proprietà. In siffatta ipotesi il ricorrente deve dichiarare la somma di danaro che è disposto ad accettare in mancanza della prestazione in natura, a definitiva liberazione dell'altra parte. Il ricorrente, tuttavia, non è libero di determinare arbitrariamente la somma in questione, poiché il giudice, se ritiene che la somma dichiarata non sia proporzionata, prima di pronunciare sulla domanda può invitarlo a produrre un certificato della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Il debitore, dinanzi alla indicazione di una somma ritenuta eccessiva rispetto al valore delle cose da consegnare, può comunque contestare nel corso dell'opposizione l'ammontare della somma indicata, in modo da far ricadere sul creditore l'onere di dimostrare la corrispondenza tra la stessa ed il valore delle cose richieste in restituzione. La dottrina ritiene che la mancata indicazione della somma che è disposto ad accettare a definitiva liberazione dell'altra parte, ferma restando la possibilità d'integrazione del contenuto del ricorso (ex art. 640, comma 1), non costituisce motivo d'inammissibilità e/o di rigetto della domanda, perché l'istante ben potrebbe scegliere di limitare la propria richiesta alla sola consegna dei beni fungibili, privandosi della possibilità di beneficiare di un titolo esecutivo che gli consenta in via alternativa l'eventuale espropriazione dei beni del debitore (Franco, 5; Garbagnati, 95; Sciacchitano, 510; Valitutti-De Stefano, 78). BibliografiaAsprella, Opposizione a decreto ingiuntivo tra teoria e pratica, in Giur. mer. 2011, 7-8, 2013 ss.; Balbi, Ingiunzione (procedimento di), in Enc. giur., XVII, Roma, 1997; Franco, Guida al procedimento di ingiunzione, Milano, 2009; Garbagnati, Il procedimento d’ingiunzione, Milano, 1991; Giordano, Note in tema di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, in Giust. civ. 2013, 9, 489 ss.; Ronco, Struttura e disciplina del rito monitorio, Torino, 2000; Scarselli, I compensi professionali forensi dopo il decreto sulle specializzazioni, in Corr. giur., Speciale, 2012, 2, 67 ss; Sciacchitano, Ingiunzione (dir. proc. civ.), in Enc. dir., XXI, Milano, 1971; Vaccari, Le modifiche alla disciplina del procedimento di ingiunzione derivanti dalla c.d. riforma parametri, Giur. mer. 2013, 4, 857 ss; Valitutti, Il procedimento di ingiunzione: le problematiche più controverse, in Giur. mer. 2010, 7-8, 2032 ss.; Valitutti - De Stefano, Il decreto ingiuntivo e la fase di opposizione, Padova, 2013. |