Codice di Procedura Civile art. 716 - [Capacità processuale dell'interdicendo e dell'inabilitando] 1

Rosaria Giordano

[Capacità processuale dell'interdicendo e dell'inabilitando]1

[[I]. L'interdicendo e l'inabilitando possono stare in giudizio e compiere da soli tutti gli atti del procedimento, comprese le impugnazioni [718], anche quando è stato nominato il tutore o il curatore provvisorio previsto negli articoli 419 e 4202 del codice civile3.]

 

[1]  Articolo abrogato dall'art. 3, comma 49, lett. a), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

[2] L'art. 420 c.c. è stato abrogato dall'art. 11 l. 13 maggio 1978, n. 180.

[3] Comma modificato dal r.d. 20 aprile 1942, n. 504.

Inquadramento

Si riporta, considerata la pendenza di procedimenti regolati dal regime anteriore al d.lgs. n. 149 del 2022, il testo delle disposizioni, corredato del relativo commento, anteriore all'abrogazione dell'articolo in commento.

La norma, al fine di consentire al destinatario del provvedimento di difendere il proprio diritto alla conservazione della piena capacità d'agire (Cass. n. 14866/2000), prevede che lo stesso, anche ove venga nominato un tutore o curatore provvisorio, abbia capacità processuale nel giudizio di interdizione o di inabilitazione e ciò anche nella fase dell'impugnazione che andrà quindi notificata personalmente agli stessi (Cass. n. 17003/2007).

È stato inoltre chiarito che tale capacità processuale riguarda anche il procedimento di revoca dell'interdizione (Cass. n. 2401/2015).

La disposizione in esame ha peraltro portata eccezionale, sicché in tutti gli altri giudizi di diversa natura l'interdetto o l'inabilitato è rappresentato, rispettivamente, dal curatore o dal tutore (Cass. n. 9634/1994).

Capacità processuale

La disposizione in esame precisa che l'interdicendo o inabilitando, a prescindere dall'intervenuta nomina di un tutore o curatore provvisorio, ha piena capacità d'agire nel giudizio di cui agli artt. 712 e ss., compresa la fase delle impugnazioni.

La ratio della previsione è quella di consentire all'interdicendo di difendere il diritto all'integrale conservazione della capacità di agire (Cass. n. 14866/2000, la quale ha precisato che, pertanto, il tutore non è parte necessaria del giudizio né rappresentante processuale dell'interdicendo).

L'interdetto, nel procedimento di revoca dell'interdizione, è legittimato a stare in giudizio a mezzo di un proprio difensore (Cass. n. 2401/2015, in Foro it., 2015, n. 4, 1231, con nota di Casaburi).

Si è ritenuto, in sede di merito, in ragione della formulazione della norma, che l'atto di appello avverso la sentenza che pronunci l'interdizione deve essere obbligatoriamente notificato all'incapace, giacché quest'ultimo è dotato di autonoma legittimazione passiva nel procedimento di interdizione, ma la mancata notifica non determina l'inammissibilità dell'impugnazione ove il giudicante abbia ordinato l'integrazione del contraddittorio alla prima udienza utile (App. Milano, 15 luglio 2003).

Pertanto, l'atto di appello del tutore avverso la sentenza di revoca dell'interdizione deve essere notificato alla parte personalmente e non al curatore provvisorio (Cass. n. 17003/2007).

La capacità processuale dell'interdicendo o dell'inabilitando è tuttavia limitata al giudizio di interdizione mentre con la nomina di un tutore o curatore provvisorio viene meno in relazione a procedimenti di altra natura (Cass. n. 9634/1994).

In applicazione di quest’ultimo principio, in sede di merito si è evidenziato che la nomina, ai sensi dell'art. 419, comma 3, c.c., del curatore provvisorio all'inabilitando anticipa cautelarmente gli effetti della pronuncia definitiva e priva, quindi, l'inabilitando della capacità di stare in giudizio senza l'assistenza del curatore, tranne che per gli atti del procedimento di inabilitazione, nel quale, in virtù della specifica disposizione dell'art. 716, l'inabilitando può stare in giudizio e compiere da solo gli atti del procedimento anche quando sia stato nominato il curatore provvisorio (Trib. Salerno, 12 maggio 2004).

Bibliografia

Briguglio-Capponi (a cura di), Commentario alle riforme del processo civile, I, Padova, 2007; Casaburi, Il nuovo processo di famiglia, in Giur. mer. 2006/3, 5 ss.; Cea, I processi di separazione e divorzio all'indomani della promulgazione della l. n. 80/2005, in Riv. dir. civ. 2006, II, 103 ss.; Cea, L'affidamento condiviso. Profili processuali, in Foro it. 2006, V, 100; Chiarloni (a cura di), Le recenti riforme del processo civile, II, Bologna, 2007; Cipriani, I provvedimenti presidenziali nell'interesse dei coniugi e della prole, Napoli, 1970; Cipriani, Dalla separazione al divorzio, Napoli, 1971; Cipriani, Sulla revoca del consenso per la separazione consensuale (ancora in difesa dell'art. 711 c.p.c.), in Riv. arb. 1994, 938 ss.; Ciprinia, Sulle domande di separazione, di addebito e di divorzio, in Foro it. 2002, I, 385; Cipriani, Processi di separazione e di divorzio, in Foro it. 2005, V, 140; Cipriani-Monteleone (a cura di), La riforma del processo civile, Padova, 2007; Danovi, Al via il “divorzio breve”: tempi ridotti ma manca il coordinamento con la separazione, in Fam. dir. 2015, n. 6, 607; Danovi, Le nuove norme sui procedimenti di separazione e di divorzio, in Riv. dir. proc. 2005, 849; Giordano, Note processuali sulla legge in tema di divorzio c.d. breve, in Giust. civ. 2016, n. 3; Graziosi, Osservazioni sulla riforma dei processi di separazione e di divorzio, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2005, 1113; Luiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006; Lupoi, La riforma dei procedimenti della crisi matrimoniale: profili sistematici e fase introduttiva, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2006, 955; Lupoi, Aspetti processuali della normativa sull'affidamento condiviso, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2006, 1063; Mandrioli, I provvedimenti presidenziali nel giudizio di separazione dei coniugi, Milano, 1953; Mandrioli, Il « rito ambrosiano » nei giudizi di separazione e divorzio, in Fam. e dir. 1994, 215 ss.; Pagano, Modifica dell'art. 710 del cod. di proc. civ. in materia di modificabilità dei provvedimenti del tribunale nei casi di separazione personale dei coniugi, in Nuove leggi civ. comm. 1989, 367 ss.; Salvaneschi, Provvedimenti presidenziali nell'interesse dei coniugi e della prole e procedimento cautelare uniforme, in Riv. dir. proc. 1994, 1063 ss.; Salvaneschi, Alcuni profili processuali della legge sull'affidamento condiviso, in Riv. dir. proc. 2006, 1292; Salvaneschi, La Corte Costituzionale modifica la competenza nei giudici di divorzio, in Riv. dir. proc. 2009, 491; Tizi, La nuova normativa sul divorzio breve: analisi della disciplina e aspetti problematici, in Nuove leggi civ. comm., 2015, 1079; Tommaseo, Nuove norme per i giudizi di separazione e di divorzio, in Fam. e dir. 2005, 231; Tommaseo, La disciplina processuale della separazione e del divorzio dopo le riforme del 2005 (e del 2006), in Fam. e dir. 2006, 7 ss.; Tommaseo, Dichiarate parzialmente illegittime le regole sul foro competente per i giudizi di divorzio: una sentenza scontata o un'occasione perduta?, in Fam. e dir. 2008, 669.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario