Codice di Procedura Civile art. 760 - Apposizione di sigilli durante e dopo l'inventario.

Mauro Di Marzio

Apposizione di sigilli durante e dopo l'inventario.

[I]. L'apposizione dei sigilli che viene chiesta durante l'inventario [769] può aver luogo soltanto per gli oggetti non inventariati.

[II]. Esaurito l'inventario, non si fa luogo all'apposizione dei sigilli, salvo che l'inventario sia impugnato.

Inquadramento

La norma concorre a regolare i rapporti tra sigillazione e inventario. In particolare, la sigillazione può essere chiesta nel corso dell'inventario solo per gli oggetti non inventariati, altrimenti l'inventario soddisfa le finalità latu sensu cautelari a presidio delle quali l'istituto è posto.

Concluso l'inventario, la sigillazione non è dunque di regola più ammessa.

Merita segnalare che la disposizione in commento viene talvolta utilizzata nell'ipotesi in cui, essendo stato chiesto l'inventario e non l'apposizione dei sigilli, la formazione di esso sia di fatto ostacolata dalla condotta di coloro i quali occupino l'immobile in cui il de cuius viveva. Ciò accade perché solo il giudice può vincere tali ostacoli avvalendosi della forza pubblica, alla quale non può invece ricorrere il cancelliere. In tal senso un giudice di merito ha affermato che, non potendo il cancelliere vincere d'autorità la condotta di chi gli impedisca l'accesso nei luoghi di pertinenza del de cuius, né disponendo egli dell'ausilio della forza pubblica, che l'art. 68, comma 3, riserva esclusivamente al giudice, è in tali casi possibile ricorrere all'apposizione dei sigilli in corso di inventario, ex art. 760, sì da far entrare in questione i poteri di cui, in tal caso, è titolare il tribunale.

La regola che non ammette la sigillazione dopo la chiusura dell'inventario non si applica in caso di impugnazione dell'inventario (art. 760, comma 2). In questa ipotesi, infatti, l'inventario è oggetto di contestazione che, laddove risultasse fondata, porterebbe alla invalidità del medesimo rendendo nuovamente attuale il rischio di sottrazione dei beni (Chizzini, 74). Si deve tuttavia precisare che l'apposizione dei sigilli ad inventario concluso, quantunque impugnato, in tanto è pensabile, in quanto non si tratti di inventario seguente alla accettazione beneficiata: difatti, se l'eredità è stata accettata con beneficio d'inventario, viene a mancare il presupposto primo della sigillazione, ossia la vacanza nell'amministrazione dei beni ereditari. È perciò da ritenere che la sigillazione successiva all'inventario possa aver luogo nella sola ipotesi di un'accettazione dell'eredità non vi sia ancora stata.

Quanto alla nozione di impugnazione dell'inventario, quale presupposto della sigillazione successiva ad esso, vale osservare che le norme dettate in materia non prevedono un apposito strumento di impugnazione, sicché l'espressione deve essere riferita all'introduzione di un giudizio di cognizione ordinaria volta a far constare l'invalidità dell'inventario o la sua incompletezza.

Bibliografia

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