Codice di Procedura Civile art. 817 bis - Compensazione1.Compensazione1. [I]. Gli arbitri sono competenti a conoscere dell'eccezione di compensazione, nei limiti del valore della domanda, anche se il controcredito non è compreso nell'ambito della convenzione di arbitrato. [1] Articolo inserito dall'art. 22, d.lg. 2 febbraio 2006, n. 40, a far data dal 2 marzo 2006. Ai sensi dell'art. 27, comma 4, d.lg. n. 40, cit., la disposizione si applica ai procedimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successivamente alla data di entrata in vigore del decreto. InquadramentoLa norma in commento disciplina l'ipotesi in cui il convenuto nel giudizio arbitrale eccepisca in compensazione un proprio credito verso l'attore. Essa risponde ad una esigenza, ricorrente nella pratica, motivata da ragioni sia di economia processuale, sia di uso strumentale dell'eccezione. Per l'effetto, è oggi consentito agli arbitri di adottare la decisione sul controcredito dedotto in compensazione, anche nel caso in cui lo stesso trovi il suo fondamento in un rapporto estraneo alla convenzione di arbitrato, purché nei limiti del valore della domanda: il che vuol dire che, se il controcredito eccede la misura del credito fatto valere dall'attore, gli arbitri possono riconoscerlo soltanto nei limiti di quest'ultimo credito. Si discute se gli arbitri conoscano soltanto incidentalmente ovvero con efficacia di giudicato del controcredito estraneo alla convenzione di arbitrato (mentre conoscono ovviamente con efficacia di giudicato del controcredito compreso nell'ambito della convenzione di arbitrato): sempre in proposito preferibile propendere per la seconda soluzione, non solo per ragioni pratiche (se così non fosse, infatti, il convenuto soccombente potrebbe riproporre sotto forma di domanda l'eccezione di compensazione già disattesa in sede arbitrale), ma proprio perché la norma si riferisce sia al controcredito compreso, sia al controcredito escluso dalla convenzione di arbitrato, senza distinguere l'una ipotesi (nella quale, come si è detto, l'efficacia di giudicato della statuizione sul controcredito è indubbia) dall'altra (Ricci, 478). BibliografiaAuAuletta F., Dell'arbitrato, in Sassani B. (a cura di), La riforma delle società. Il processo, Torino, 2003, 336; Bertoldi, Art. 813-bis. 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