Fallimento: Presupposti e legittimazione attiva del creditore
16 Gennaio 2014
Dopo la soppressione dell'iniziativa d'ufficio, l'esistenza di debiti della società convenuta nei confronti di soggetti diversi dal ricorrente e la loro incidenza sulla manifestazione dello stato d'insolvenza vanno valutate distintamente rispetto al requisito dell'esistenza del credito del ricorrente: i primi rilevano ai fini della valutazione dello stato dell'insolvenza, mentre il secondo rileva ai fini della legittimazione del ricorrente. Se un ricorrente non è legittimato, viene a mancare l'iniziativa del creditore e quindi il necessario atto per la dichiarazione di fallimento. A fronte della contestazione dell'esistenza del credito, che non sia stato giudizialmente accertato, deve essere compiuta una delibazione sommaria ed incidentale da parte del tribunale sulla qualità di creditore del ricorrente, per valutare la legittimazione a richiedere il fallimento. Tale delibazione s'impone dopo che, con d.lg. n. 5 del 2006, è stata soppressa l'iniziativa d'ufficio della dichiarazione di fallimento. |