Sovraindebitamento e par condicio creditorum: per l’omologa del piano del consumatore non serve il consenso dei creditori

La Redazione
10 Aprile 2014

Ai fini dell'omologazione di un piano del consumatore, nell'ambito della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, è necessaria una valutazione giudiziale sulla fattibilità della proposta e sulla meritevolezza della condotta del proponente, mentre non è richiesto il consenso dei creditori: in assenza di una specifica disposizione normativa che sancisca l'obbligatorietà della par condicio creditorum, può essere omologato un piano, in presenza dei predetti requisiti, anche qualora un creditore lamenti un trattamento deteriore rispetto ad altri creditori.

Ai fini dell'omologazione di un piano del consumatore, nell'ambito della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, è necessaria una valutazione giudiziale sulla fattibilità della proposta e sulla meritevolezza della condotta del proponente, mentre non è richiesto il consenso dei creditori: in assenza di una specifica disposizione normativa che sancisca l'obbligatorietà della par condicio creditorum, può essere omologato un piano, in presenza dei predetti requisiti, anche qualora un creditore lamenti un trattamento deteriore rispetto ad altri creditori.

A differenza di quanto accade nella proposta di accordo del debitore, che non può essere omologata se non viene accettata da tanti creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti aventi diritto al voto, nella procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento riservata al consumatore, i creditori non possono esprimersi sul piano, ma devono subire i giudizi formulati su di esso dall'organismo di composizione della crisi e dal giudice.

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