Domanda di concordato pieno dopo la rinuncia a precedente domanda di preconcordato

La Redazione
11 Settembre 2014

Nell'ipotesi in cui il procedimento di concordato, iniziato con una domanda di concordato in bianco, si sia innestato su un procedimento prefallimentare preesistente, dall'inammissibilità o improcedibilità della domanda di concordato non può che conseguire una valutazione sulla fondatezza dei ricorsi di fallimento, i quali non possono subire un'altra sospensione atecnica dovuta dalla proposizione di una ulteriore domanda piena, in quanto tale seconda proposta non ha natura di nuova domanda ma deve qualificarsi come un'integrazione della prima domanda in bianco, e pertanto soggetta a declaratoria di tardività.

Nell'ipotesi in cui il procedimento di concordato, iniziato con una domanda di concordato in bianco, si sia innestato su un procedimento prefallimentare preesistente, dall'inammissibilità o improcedibilità della domanda di concordato non può che conseguire una valutazione sulla fondatezza dei ricorsi di fallimento, i quali non possono subire un'altra sospensione atecnica dovuta dalla proposizione di una ulteriore domanda piena, in quanto tale seconda proposta non ha natura di nuova domanda ma deve qualificarsi come un'integrazione della prima domanda in bianco, e pertanto soggetta a declaratoria di tardività.

Il tribunale non può valutare una nuova domanda di concordato, anche se si tratta di concordato c.d. pieno, se non nell'ipotesi in cui dopo la dichiarazione di inammissibilità della prima domanda, la debitrice sia ritornata in bonis.

Il professionista attestatore deve compiere un controllo puntuale sulla contabilità: un'attestazione carente di tale elemento non può essere considerata esistente, nè pertanto rendere ammissibile la proposta concordataria.

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