Nullità della sentenza di fallimento per vizio di notifica via PEC di ricorso e decreto

La Redazione
08 Ottobre 2014

Ai sensi del nuovo art. 15, comma 3, l. fall., come modificato dall'art. 17 del c.d. Decreto Sviluppo-bis, la notifica via Pec del ricorso per la dichiarazione di fallimento e del decreto di fissazione d'udienza deve ritenersi regolarmente effettuata in presenza di attestazione di consegna del gestore di posta elettronica certificata, purché si consegua la certezza che detta consegna sia avvenuta ad una Pec certamente riferibile al destinatario.

Ai sensi del nuovo art. 15, comma 3, l. fall., come modificato dall'art. 17 del c.d. Decreto Sviluppo-bis, la notifica via Pec del ricorso per la dichiarazione di fallimento e del decreto di fissazione d'udienza deve ritenersi regolarmente effettuata in presenza di attestazione di consegna del gestore di posta elettronica certificata, purché si consegua la certezza che detta consegna sia avvenuta ad una Pec certamente riferibile al destinatario.

Deve dichiararsi la nullità della sentenza dichiarativa di fallimento se la notifica del ricorso e del decreto, ex art. 15, comma 3, l. fall., è stata compiuta ad indirizzo Pec non riferibile al destinatario, ma ad altra società ad esso collegata.
Nè può parlarsi, in tale ipotesi, di sanatoria della notifica per raggiungimento dello scopo se il ricevente la notifica via Pec abbia inoltrato il messaggio all'effettivo destinatario: alla luce della fondamentale rilevanza che l'ordinamento conferisce all'atto, non può attribuirsi risultato sanante al mero intervento di soggetti terzi, estranei al contraddittorio.

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