Presupposti per la revoca del concordato preventivo

La Redazione
19 Dicembre 2014

L'atto in frode, rilevante ex art. 173 l. fall. ai fini della revoca dell'ammissione del concordato, è quello dotato di un'attitudine ad ingannare i creditori sulle reali prospettive di soddisfacimento, e non si concretizza solo nei fatti scoperti dal commissario giudiziale perché ignoti nella loro materialità, ma può comprendere anche fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta di concordato.

L'atto in frode, rilevante ex art. 173 l. fall. ai fini della revoca dell'ammissione del concordato, è quello dotato di un'attitudine ad ingannare i creditori sulle reali prospettive di soddisfacimento, e non si concretizza solo nei fatti scoperti dal commissario giudiziale perché ignoti nella loro materialità, ma può comprendere anche fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta di concordato.

Assumono rilevanza, ai fini della revoca dell'ammissione al concordato, alcuni comportamenti della società debitrice che, letti unitariamente, appaiano legati da un filo conduttore coerente, consistito in un utilizzo distorto dello strumento concordatario. In quest'ottica, da un progetto di trasformazione societaria basato su una stima patrimoniale fasulla, e consistente nella liberazione dell'impresa dei beni e nella contestuale liberazione dei soci dalla responsabilità illimitata, così limitando la possibilità di aggressione concorsuale, è possibile ricavare un disegno complessivamente delineato attraverso una serie di atti illegittimi, tutti taciuti in sede di proposizione della domanda, che giustifica la revoca, ex art. 173, comma 3, l. fall. del concordato.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.