Il rapporto di continenza tra concordato e fallimento e le fasi di impugnazione

La Redazione
16 Novembre 2015

Tra concordato preventivo e fallimento vige un rapporto di continenza: non può essere dichiarato il fallimento finché la procedura concordataria non ha avuto esito negativo, e in pendenza di quest'ultima procedura, non può ammettersi il corso di un autonomo procedimento prefallimentare, (così, anche la Cassazione, nella sentenza S.U. n. 9935/2015).

Tra concordato preventivo e fallimento vige un rapporto di continenza: non può essere dichiarato il fallimento finché la procedura concordataria non ha avuto esito negativo, e in pendenza di quest'ultima procedura, non può ammettersi il corso di un autonomo procedimento prefallimentare, (così, anche la Cassazione, nella sentenza S.U. n. 9935/2015).

La temporanea non dichiarabilità del fallimento non riguarda le fasi di impugnazione dei provvedimenti che chiudono la procedura concordataria, ai sensi degli artt. 162, 173, 179 e 180 l. fall.: di conseguenza per dichiarare il fallimento non è necessario attendere l'esito delle impugnazioni.
Tuttavia, se in sede di reclamo ex art. 183 l.fall. viene omologato il concordato, tale omologazione fa venir meno lo stato di insolvenza e, di conseguenza, non può che comportare la revoca della dichiarazione di fallimento intervenuta successivamente al rigetto, da parte del Tribunale, dell'omologazione.

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