Valutazione della natura abusiva della proposta concordataria in pendenza di istanza di fallimento

La Redazione
21 Luglio 2014

La mera coincidenza temporale tra il deposito di una domanda di concordato preventivo con riserva e l'udienza prefallimentare non può costituire indice di un abuso del diritto, anche se per effetto della concessione dei termini di cui all'art. 161, comma 6, l. fall. è preclusa la dichiarazione di fallimento personale dei soci illimitatamente responsabili della società debitrice.

La mera coincidenza temporale tra il deposito di una domanda di concordato preventivo con riserva e l'udienza prefallimentare non può costituire indice di un abuso del diritto, anche se per effetto della concessione dei termini di cui all'art. 161, comma 6, l. fall. è preclusa la dichiarazione di fallimento personale dei soci illimitatamente responsabili della società debitrice.
La natura abusiva della domanda di concordato preventivo deve essere accertata dal giudice, con indagine da svolgersi in concreto sulla base delle prove fornite dai creditori istanti.

In presenza di una richiesta di ammissione al concordato preventivo, pendente un'istanza di fallimento, il giudice è tenuto a valutare previamente la prima, a condizione che il diritto di ricorrere alla procedura concordataria sia esercitato dal debitore correttamente, secondo la funzione e i limiti propri di esso.

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