Azione revocatoria fallimentare nei confronti di uno straniero: la giurisdizione è del giudice che ha dichiarato il fallimento
23 Luglio 2014
L'azione revocatoria fallimentare, esercitata dal curatore nei confronti di un creditore straniero è disciplinata dalla legge del paese che regola la procedura concorsuale e non da quella che disciplina i rapporti contrattuali, in quanto il giudizio non ha come parti i contraenti ma si svolge tra una delle parti del contratto originario e il curatore fallimentare L'azione revocatoria fallimentare disciplinata all'art. 67 l. fall. non trae origine dall'accordo tra il soggetto ora fallito, e il convenuto ma discende dalla dichiarazione di insolvenza e pertanto è soggetta alla vis attractiva della giurisdizione fallimentare, che assegna al Tribunale che ha dichiarato il fallimento la competenza a conoscere tutte le azioni che ne derivano. Oltretutto, l'art 3, comma 1, Reg. n. 1346/00 stabilisce che i giudici dello stato membro sul cui territorio la procedura di insolvenza è stata avviata sono forniti di giurisdizione per statuire su un'azione revocatoria fondata sull'insolvenza e diretta al convenuto avente la sua sede statutaria in altro Stato membro. |