Amministrazione straordinaria: controllo del Tribunale e rapporti con il fallimento

La Redazione
25 Luglio 2014

Il Tribunale deve sempre operare un controllo generale e penetrante in sede di amministrazione straordinaria, al fine di verificare se ricorra un delle ipotesi di cui all'art. 69 D.lgs. 270/1999 e debba quindi operarsi la conversione nella procedura liquidatoria.

Il Tribunale deve sempre operare un controllo generale e penetrante in sede di amministrazione straordinaria, al fine di verificare se ricorra un delle ipotesi di cui all'art. 69 D.lgs. 270/1999 e debba quindi operarsi la conversione nella procedura liquidatoria.

In sede di amministrazione straordinaria la vigilanza del Ministero si configura come una vigilanza prevalentemente di merito relativa alle scelte dell'Autorità giudiziaria e all'operato dei commissari, mentre al Tribunale deve riconoscersi un controllo di legalità, ossia sulla sussistenza dei presupposti per l'Amministrazione straordinaria e sulla loro permanenza

Tra la procedura di amministrazione straordinaria e quella di fallimento non sussiste un rapporto di esclusività l'una dall'altra, ma le due procedure sono concorrenti e parallele, in quanto trovano origine e fase iniziale nello stesso momento giudiziario di accertamento iniziale dell'insolvenza e della possibilità o meno del salvataggio del patrimonio produttivo ed il loro epilogo: o nella realizzazione del programma o nella liquidazione fallimentare, immediata o posticipata alla mancata realizzazione del programma stesso.

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