Prededucibile il credito dell’attestatore per prestazioni funzionali al concordato, anche in caso di successivo fallimento

La Redazione
17 Febbraio 2014

In base al dettato dell'art. 111 l. fall., il credito dell'attestatore può essere ammesso al passivo in prededuzione, se le relative prestazioni si pongono in rapporto di adeguatezza funzionale con le necessità risanatorie dell'impresa e siano state utili in concreto per i creditori.

In base al dettato dell'art. 111 l. fall., il credito dell'attestatore può essere ammesso al passivo in prededuzione, se le relative prestazioni si pongono in rapporto di adeguatezza funzionale con le necessità risanatorie dell'impresa e siano state utili in concreto per i creditori.
Il nesso di funzionalità di cui all'art. 111, comma 2, l. fall., non può essere riconosciuto solo in base al rapporto con la procedura di riferimento, ma va riferito agli interessi concretamente perseguiti anche nel caso di consequenzialità tra diverse procedure. (Nel caso di specie, l'attività dell'attestatore relativa ad un piano concordatario ha portato all'omologazione del concordato, e il relativo credito deve essere ammesso in prededuzione al passivo nel successivo fallimento).

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