Natura e revocabilità delle rimesse in conto corrente per anticipazioni dietro presentazione di fattura
23 Maggio 2014
I versamenti corrispondenti ad anticipazioni dietro presentazione di ricevute bancarie o fatture su conto affidato non integrano atti solutori anormali, bensì un ordinario atto di ripristino della provvista assicurata dall'affidamento, secondo una dinamica che risponde, oltre che al regolamento contrattuale in essere tra banca e cliente, alla fisiologia dei rapporti tra questi ultimi. Sono al più le operazioni bancarie considerate nella loro globalità, comprensive quindi della contestuale cessione di credito, o della compensazione tra il credito della banca originato dall'anticipazione ed il debito della banca dipendente dall'incasso del credito per conto del cliente, che possono essere considerate atti di pagamento anomali. Le rimesse su conto corrente possono essere revocate, ex art. 67, comma 2, l. fall., solo se aventi natura solutoria, e non ripristinatoria, all'ulteriore condizione che l'effetto di riduzione dell'esposizione debitoria del fallito sia stato durevole e consistente. La riduzione dell'esposizione debitoria è durevole quando il versamento non risulta compensato da successivi prelevamenti per un lasso di tempo apprezzabile, intendendosi quale tale un periodo la cui determinazione risente della frequenza della movimentazione del conto sul quale il versamento intervenne. Nel determinare se la riduzione dell'esposizione debitoria sia consistente il giudice, la cui discrezionalità sul punto è inevitabilmente ampia, deve aver riguardo a parametri interni al rapporto di conto corrente in essere tra banca e correntista, quali l'entità massima dell'esposizione debitoria del conto corrente nel semestre antecedente al fallimento, l'entità media delle rimesse (ed eventualmente anche dei prelevamenti) sul conto, nel periodo sospetto o nel periodo immediatamente antecedente al semestre, l'ammontare dell'esposizione debitoria nel momento in cui la rimessa della cui consistenza si tratta è stata effettuata, infine l'importo massimo di cui possa essere chiesta la restituzione, così come individuato applicando il principio di cui all'art. 70, ult. comma, l. fall. |