Particolarità del c.d. “rito Fornero” in relazione all’intervento di una procedura fallimentare

La Redazione
28 Luglio 2014

L'ordinanza emessa in sede di rito c.d. Fornero si distingue dal decreto ingiuntivo essendo sottoposta ad una serie di particolarità tipiche del rito speciale: essa acquista, infatti, efficacia immediatamente esecutiva già nella prima fase di tale procedimento, la quale è destinata a venir meno solo all'esito di emissione di provvedimento idoneo a revocare e/o sospendere l'ordinanza medesima.

L'ordinanza emessa in sede di rito c.d. Fornero si distingue dal decreto ingiuntivo essendo sottoposta ad una serie di particolarità tipiche del rito speciale: essa acquista, infatti, efficacia immediatamente esecutiva già nella prima fase di tale procedimento, la quale è destinata a venir meno solo all'esito di emissione di provvedimento idoneo a revocare e/o sospendere l'ordinanza medesima.


Nell'ipotesi in cui nelle more dello speciale procedimento disciplinato dalla Legge n. 92/2012, intervengano i presupposti per l'ammissione dei crediti al passivo secondo quanto previsto nella legge fallimentare all'art. 96, comma 2, n. 3 l'ordinanza del rito Fornero è da equipararsi ad una sentenza non passata in giudicato, la cui ammissione definitiva si verifica solo dopo la definizione del processo dinanzi al giudice competente e solo in relazione all'esito di tale giudizio.

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