Falcidiabilità del credito IVA nel concordato preventivo

La Redazione
16 Ottobre 2014

È ammissibile, in ambito concordatario, la falcidia del credito Iva, anche al di fuori dell'ipotesi in cui vi sia transazione fiscale, fermo restando che il trattamento Iva e del credito per ritenute contributive e previdenziali, in presenza di transazione, trova giustificazione nello “scambio” tra Erario e debitore, consistente da un lato nel vantaggio rappresentato dal c.d. consolidamento dei debiti e dalla definizione delle liti pendenti, e dall'altro nell'assoggettamento ai limiti di transigibilità dettati con riguardo a Iva e ritenute.

È ammissibile, in ambito concordatario, la falcidia del credito Iva, anche al di fuori dell'ipotesi in cui vi sia transazione fiscale, fermo restando che il trattamento Iva e del credito per ritenute contributive e previdenziali, in presenza di transazione, trova giustificazione nello “scambio” tra Erario e debitore, consistente da un lato nel vantaggio rappresentato dal c.d. consolidamento dei debiti e dalla definizione delle liti pendenti, e dall'altro nell'assoggettamento ai limiti di transigibilità dettati con riguardo a Iva e ritenute.
Tale principio non è in contraddizione con il regime comunitario dell'Iva, caratterizzato sì da vincoli sovrannazionali, ma non tale da impedire la falcidia, in sede concorsuale, in presenza delle condizioni di cui all'art. 160, comma 2, l. fall.


Sullo stesso argomento leggi anche:
Corte d'Appello di Venezia - 23 dicembre 2013
Tribunale di Como - 29 gennaio 2013

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