Osservatorio sulla Cassazione - Gennaio 2016

La Redazione
05 Febbraio 2016

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze della Corte di Cassazione depositate nel mese scorso.

FALLIMENTO

Azione revocatoria – società di persone

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 21 GENNAIO 2016, N. 1103, ord.

Il curatore del fallimento della società di persone è legittimato ad agire in revocatoria anche contro atti di disposizione compiuti dal socio, essendo indifferente che il curatore spenda il nome del fallimento sociale o del fallimento del socio poiché, in entrambi i casi, il passaggio in giudicato della sentenza fa stato nei confronti di entrambe le masse.

Insinuazione al passivo - rinuncia

CASS. CIV., SEZ. I, 19 GENNAIO 2016, N. 814, sent.

La rinuncia all'insinuazione al passivo è un atto di natura procedimentale, inidoneo ad incidere sul diritto di credito in termini sostanziali, da cui l'applicazione del principio generale della riproponibilità della domanda rinunciata, anche da parte del cessionario del credito medesimo, alla stregua dell'art. 310 c.p.c.

Insinuazione nel passivo – debiti erariali

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 15 GENNAIO 2016, N. 655, ord.

I crediti iscritti a ruolo ed azionati da società concessionarie per la riscossione, in caso di dichiarazione di fallimento del debitore seguono l'iter processuale prescritto per gli altri crediti concorsuali dagli artt. 92 e ss. l. fall. E' dunque legittima la domanda di ammissione al passivo sulla base del solo ruolo, senza che occorra la previa notifica della cartella esattoriale al curatore.

Azione revocatoria ordinaria – legittimazione processuale

CASS. CIV. – SEZ. I, 15 GENNAIO 2016, N. 614, sent.

L'azione revocatoria ordinaria può essere validamente proseguita dal singolo creditore anche dopo che il debitore sia dichiarato fallito, posto il carattere non esclusivo della sopravvenuta legittimazione del curatore. Il fallimento non diviene inoltre parte necessaria del processo in quanto la perdita della capacità processuale del fallito non è assoluta, ma relativa alla massa dei creditori.

Ammissione al passivo – domanda ultratardiva

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 14 GENNAIO 2016, N. 535, ord.

Ai fini dell'ammissibilità della domanda di insinuazione nel passivo supertardiva presentata ai sensi dell'art. 101 l. fall., il mancato avviso del curatore fallimentare previsto dall'art. 92 l. fall. integra una causa di non imputabilità del ritardo da parte del creditore.

Appalto – crediti retributivi

CASS. CIV. – SEZ. I, 14 GENNAIO 2016, N. 515, sent.

Laddove il fallimento richieda il pagamento dovuto a ragione di un contratto d'appalto e risultando che, con verbali di conciliazione ex art. 441 c.p.c. successivi alla dichiarazione di fallimento, il fallito abbia ceduto ai dipendenti, a soddisfazione dei crediti retributivi da essi vantati, i crediti che egli aveva nei confronti dell'appaltante, diffidato dai lavoratori ex art. 1676 c.c., il giudice deve provvedere d'ufficio a valutare detti verbali al fine di accertare positivamente la sussistenza di un credito residuo del fallimento nei confronti dell'ente appaltante.

Azione revocatoria – scientia decotionis

CASS. CIV. – SEZ. I – 14 GENNAIO 2016, N. 504, sent.

In tema di revocatoria fallimentare, l'onere di dimostrare l'effettiva conoscenza da parte del creditore dello stato di insolvenza del debitore gravante sul curatore non deve intendersi quale prova della conoscenza effettiva da parte dello specifico creditore dello stato di decozione dell'impresa, né in termini di conoscenza riferita ad un contraente astratto, dovendo invece essere riferito ai presupposti e alle condizioni effettive nelle quali concretamente il creditore si sia trovato ad operare.

Insinuazione nel passivo – crediti privilegiati

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 14 GENNAIO 2016, N. 443, ord.

In tema di crediti per prestazioni professionali, laddove la titolarità della pretesa venga assunta dall'associazione professionale deve escludersi la natura privilegiata, salva la prova della sussistenza di un vincolo pattizio diverso fondato sul meccanismo della cessione del credito.

Dichiarazione di fallimento – esposizione debitoria

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 8 GENNAIO 2016, N. 163, sent.

Una società può essere dichiarata fallita nonostante penda nei suoi confronti la decisione di legittimità sull'esistenza del credito vantato dalla società che presenta istanza di fallimento: ai fini della dichiarazione di fallimento l'accertamento del debito in sede giudiziale non deve essere necessariamente definitivo, essendo sufficiente l'accertamento incidentale allo scopo di verificare la legittimazione dell'istante.

Opposizione al passivo – aspetti processuali

CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 7 GENNAIO 2016, N. 118, sent.

In sede di opposizione allo stato passivo, la richiesta di ammissione del credito in prededuzione presentata dal creditore già ammesso in via chirografaria non è qualificabile quale domanda nuova, nonostante il creditore non avesse formulato la specifica domanda di ammissione in prededuzione o privilegiata con un linguaggio tecnico-giuridico adeguato, dovendo il giudice avere riguardo al contenuto sostanziale della pretesa fatta valere.

CONCORDATO PREVENTIVO

Pagamenti endoconcorsuali - azione revocatoria

CASS. CIV. – SEZ. I, 14 GENNAIO 2016, N. 509, sent.

In caso di risoluzione del concordato preventivo e di conseguente dichiarazione di fallimento, sono privi di efficacia i pagamenti che, pur derivando dalla procedura concordataria, siano stati eseguiti in violazione dei limiti posti dalla sentenza di omologazione o dal principio della par condicio creditorum. Il curatore può dunque esperire l'azione revocatoria a vantaggio della massa dei creditori, azione che soggiace al termine ordinario quinquennale di prescrizione.

AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

Azione revocatoria – periodo sospetto

CASS. CIV. – SEZ. I, 19 GENNAIO 2016, N. 803, sent.

Per le procedure di amministrazione straordinaria aperte nel vigore della L. n. 95/1979, nell'ipotesi in cui l'accertamento giudiziale dello stato di insolvenza preceda l'emanazione del decreto amministrativo di apertura della procedura, il termine dal quale calcolare a ritroso il periodo sospetto decorre dalla data della sentenza e non da quella di emissione del provvedimento amministrativo.

REATI CONCORSUALI

Sequestro – società di comodo

CASS. PEN. – SEZ. V, 27 GENNAIO 2016, N. 3563, sent.

La società di comodo non può costituire oggetto di sequestro preventivo in quanto non sussiste alcun nesso strumentale essenziale con il reato fallimentare. Le quote della società di comodo non infatti presentano alcuna pericolosità intrinseca e dunque il fallito può proseguire, al di fuori del fallimento, una precedente attività o di intraprenderne una nuova, salve le ragioni dei creditori concorsuali.

Bancarotta patrimoniale – sottrazione al pagamento delle imposte

CASS. PEN. – SEZ. III, 27 GENNAIO 2016, N. 3539, sent.

Tra i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, previsto dall'art. 11 del d.lgs. n. 74/2000, ricorre un rapporto di c.d. “specialità bilaterale”, poiché le due fattispecie si differenziano sotto il profilo strutturale dell'elemento soggettivo e risultano destinate alla protezione di beni giuridici differenti. Non sussiste dunque alcun concorso apparente di norme, bensì un'ipotesi di concorso formale tra reati ovvero di continuazione tra illeciti penali ex art. 81, comma 1 e 3, c.p.

Bancarotta – trattamento sanzionatorio

CASS. PEN. – SEZ. V, 21 GENNAIO 2016, N. 1106, sent.

Nel caso di una pluralità di condotte tipiche di bancarotta nell'ambito del medesimo fallimento, queste mantengono la propria autonomia ontologica, dando luogo ad un concorso di reati unificati ai soli fini sanzionatori nel cumulo giuridico previsto dall'art. 219, comma 2 l. fall., disposizione che non prevede una circostanza aggravante, ma che si limita a dettare una peculiare disciplina della continuazione, in deroga a quella ordinaria di cui all'art. 81 c.p.

Bancarotta – amministratore di diritto

CASS. PEN. – SEZ. I, 21 GENNAIO 2016, N. 1100, sent.

L'amministratore risponde del reato di bancarotta fraudolenta documentale per sottrazione od omessa tenuta delle scritture contabili in frode ai creditori, anche se investito solo formalmente dell'amministrazione della società fallita, in quanto su di esso grava il diretto e personale obbligo di tenere e conservare le scritture, previa dimostrazione dell'effettiva e concreta consapevolezza del loro stato tale da impedire la ricostruzione dei movimenti d'affari.

Bancarotta - sottrazione al pagamento delle imposte

CASS. PEN. – SEZ. V, 19 GENNAIO 2016, N. 834, sent.

In virtù del principio di specialità, la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte costituisce una condotta idonea ad inserirsi in una complessiva strategia distrattiva finalizzata al fallimento ed è dunque riconducibile al paradigma punitivo di cui all'art. 216 l. fall., norma che prevede condotte di distrazione, occultamento, distruzione e dissipazione, comprensive di quelle rilevanti ex art. 11, d.lgs. n. 74/2000.

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